Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

martedì 26 ottobre 2010

Inceneritore Castelli Romani, le istituzioni a sostegno dei Cittadini

Domani udienza di merito al TAR del Lazio. I Castelli Romani chiedono la bocciatura dell’impianto Ama- Acea- Cerroni.
 
L’associazione Differenzia-ti desidera ringraziare tutti i cittadini che hanno partecipato al corteo  contro l’inceneritore dando risalto alle nostra attività di informazione e coinvolgimento civile. Ringraziamo inoltre tutti coloro che ci seguono con viva partecipazione e sensibilità. Se siamo ancora qui è grazie a voi cittadini.

La manifestazione di sabato 23 ottobre per protestare contro l’apertura dell’inceneritore di Roncigliano è stata davvero un successo di pubblico e di partecipazione, il trionfo della voce di una collettività ormai stanca di subire decisione calate dall’alto. Il bagno di folla di Albano è stata la risultante di tre anni di lavoro e sensibilizzazione del comitato “No inceneritore”, mai domo nel voler difendere il diritto alla salute della comunità. Un comitato, quello castellano, a cui nessuna istituzione (a parte qualche raro caso) all’inizio dava una lira di credibilità e al quale adesso le amministrazioni devono inchinarsi quanto a coinvolgimento e impegno sul territorio. Il riconoscimento del lavoro dell’associazione cittadina è arrivato proprio nella protesta di sabato scorso, a cui hanno partecipato fior fiori di sindaci, assessori provinciali e consiglieri regionali. 

Una valanga istituzionale, che darà senza dubbio vigore alla battaglia politica e legale che il “No Inc” e il suo rappresentante legale Castri stanno conducendo per far cambiare idea alla Regione Lazio, e che vedrà il suo culmine domani 27 ottobre con il pronunciamento del Tar del Lazio. Castellinews.it è andata tra i politici a scovare commenti eccellenti sull’iniziativa popolare, sondando umori e riflessioni. A cominciare con l’assessore della Provincia di Roma, Amalia Colaceci, una delle più sensibili alla protesta e fautrice da sempre delle istanze contro l’inceneritore: «Come sai io sono contraria da sempre all’impianto di Albano così come a quello di Colleferro. La manifestazione è un bellissimo segnale, visto lo spirito pacifico con cui è stata organizzata e le migliaia di cittadini che sono scesi in piazza. Anche Zingaretti – ha aggiunto l’avvocatessa di Genzano – è vicino alla comunità e già una volta aveva partecipato ad una iniziativa organizzata dal comitato “No inceneritore”. Soluzioni alternative? Intanto la raccolta differenziata, che è un fiore all’occhiello dell’Amministrazione provinciale e speriamo di estenderla prima o poi su tutto il territorio».  Della stessa idea anche il fresco candidato a sindaco di Marino, Ugo Onorati: «Sono d’accordo, va fatta una raccolta differenziata porta a porta ed eliminare l’inceneritore di Albano, che andrebbe inutilmente ad aggiungersi ai già due presenti sul nostro territorio e non ancora attivi come potrebbero. 

La manifestazione del comitato è un segnale forte per la Regione Lazio e per tutti coloro che hanno la responsabilità pubblica. La classe dirigente deve mettersi una mano sulla coscienza». 

Perentorio e schietto, poi, il primo cittadino di Genzano Ercolani: «Siamo fiduciosi che la questione possa essere rivista in senso positivo nella tutela del diritto alla salute dei cittadini e del territorio. Non vogliamo che nessuna decisione cali più dall’alto, sia sull’inceneritore, sia sul problema degli ospedali. Vogliamo discutere inter pares come gestire il nostro territorio, siamo duecento mila e le nostre opinioni non credo valgano meno dei potentati che circolano in giro». Accanto a Ercolani, con la fascia tricolore ha fatto bella figura il sindaco di Lanuvio Leoni, che ha riconosciuto il ruolo fondamentale dei cittadini, affinché la vicenda dell’inceneritore acquistasse peso specifico : 

«Questa è la manifestazione della gente, che vuole esprimere in prima persona quelle che sono le esigenze di un territorio. Io credo che dopo un percorso che ha visto coinvolgere gli enti locali in maniera timida nella prima fase, ha vissuto un secondo tempo più aggressivo che ha dato forza alla voce della collettività. Sarebbe davvero un peccato se la Regione Lazio non sapesse ascoltarla». Già, sarebbe davvero un peccato. Un peccato che l’avvocato Castri farà di tutto per evitarlo, nolente o volente: «Intanto facciamo presente che dopo tre anni di assemblee pubbliche e sit in, ci sono otto amministrazioni del bacino dei Castelli Romani che appoggiano esternamente il nostro ricorso al Tar. C’è grande soddisfazione per la partecipazione dei cittadini e dei numerosi rappresentanti istituzionale anche provinciali e regionali. Speriamo che il 27 ottobre il pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale sia a nostro favore». Dalle nostri parti lo sperano tutti. (Fonte:  Castellinews)

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