Chi ci avrebbe mai pensato. Fra lidi e siti in alta e bassa montagna e mari e laghi e laghetti, dove ti vanno a fare camping certi tignosi creativi riuniti in coordinamento per dire no e poi no alla costruzione dell'inceneritore nel comune di Albano? Vicino alla discarica di Roncigliano, la località che dovrebbe accogliere il nuovo mostro sputaveleno, e Cacadenari come il ciuco della favola, lì, proprio lì, fuori dai cancelli e lungo la recinzione dell'area in discussione, sono state piazzate le tende e per tre giorni si è fatto campeggio in piena regola, senza storcere il naso quando qualche folata di vento portava i miasmi dei vicini invasi in piena attività. I Carabinieri stazionavano oltre i cancelli chiusi della discarica, tranquilli e annoiati, e forse avrebbero desiderato essere dall'altra parte, dalla parte dei campeggiatori autorizzati, a sentir parlare dei guai che ci affliggono da vicino e da lontano, ma anche di proposte alternative per cui battersi. Dal bimbo in passeggino al nonno in maniche di camicia, nel DisCampeggio alle porte della discarica si potevano contare diverse generazioni che stavano lì tutte per lo stesso motivo, ovvero perché rispettano e amano la vita. Quella zona lì chi non la conosce non può immaginare quanto sia bella, colline ubertose come si diceva ai vecchi tempi con la lingua del poeta, con l'impronta di un Eden di cui solo resta la nostalgia per un ritorno che pare impossibile. Ma di che stiamo parlando, in sostanza? Presto detto: la nostra è una società che produce rifiuti più di quanti ne possa smaltire, lo smaltimento sta in mano a chi traduce la spazzatura in oro colato, le discariche bruciano tutto indifferentemente, e quando sono sature sopra ci vengono costruite macchine infernali dette termovalorizzatori che ardono e producono polveri sottili, diossine e altre sostanze tossiche, e per far questo consumano acqua, tanta acqua, tantissima acqua, e per disporre di tanta acqua oltre al normale fabbisogno si continuano a scavare pozzi sempre più in profondità, sempre più giù, fino e sotto al livello del mare, e le falde acquifere si abbassano, e nel nostro territorio a tipo vulcanico le acque pescate da questi pozzi per effetto di combinazioni chimiche sono dense di elementi tossici che non uccidono subito ma lentamente e con grazia, e quando il popolo viene a sapere – perché qualcuno più vigile si è fatto venire i dubbi che sono stati poi ampiamente confermati dagli accertamenti, e stiamo parlando del Comitato per l'acqua pubblica di Velletri – che paga una bolletta salata per un consumo d'acqua condita di manganese, arsenico, vanadio ed altri elementi chimici in dosi legalmente inaccettabili, cosa fanno i responsabili? Corrono ai ripari predisponendo l'applicazione dell'osmosi inversa, la cui procedura comporta una grossa grossissima percentuale di acqua di scarto ricca ricchissima di arsenico che è un elemento che non si distrugge nemmeno nei secoli, e questa acqua mortale se ne va nei fossi e nei terreni e se ne corre al mare, da dove poi viene ripescata quando si scavano altri pozzi. E la bolletta salata salatisssima si paga a quel punto per disporre di acqua distillata, acqua morta priva delle sue proprietà, e intanto si va al supermercato a comprare cassette d'acqua che nessuno ci garantisce potabile, e comunque contenuta nella plastica che in determinate condizioni può subire alterazioni nocive, e bene che vada solo per il consumo di acqua potabile pro–capite, facciamoci due conti, si vanno a buttare nella spazzatura 100 milioni di bottiglie di plastica al giorno. Bene, per questo e molto di più e di peggio è stato organizzato dal Coordinamento contro l'inceneritore di Albano il Campeggio "No Inc", che si è tenuto dal 6 all'8 agosto al Villaggio Ardeatino, a portata di fiuto della discarica di Roncigliano, per far presente a chi conta e a chi non conta che la situazione è grave e potrebbe peggiorare. E intanto in certi comuni i cartelli avvisano che l'acqua dei rubinetti è vietata ai minori di 14 anni. Come i film porno ed altre sconcezze. (Fonte: clicca qui)
_Una protesta, una resistenza, una festa in famiglia. E tanta informazione. Tutto questo è stato il campeggio organizzato dal Coordinamento No Inc che si è svolto dal 6 all'8 agosto fuori dai cancelli della discarica di Roncigliano nel comune di Albano. Si è parlato in questi tre giorni del nucleare, di carenza idrica e privatizzazione dell'acqua, di energia e rifiuti. Sono intervenuti per Hiroschima day venerdì 6 agosto il fisico nucleare Angelo Baracca de La Sapienza di Roma, sabato 7 per la giornata dedicata all'acqua il chimico Aldo Garofalo e il Comitato per l'acqua pubblica di Velletri, e domenica 8 mostra e dibattito sull'Energia e Rifiuti a cura del Coordinamento No In e il Comitato Risanamento Ambientale di Guidonia, tutela Valle del Sacco. La gente era tanta e non stava lì per caso, i motivi sono seri e ben presenti. C'era gente del luogo, costretta a convivere con quelli che sono i risvolti neri di una discarica nata per caso decenni or sono, sul terreno di un privato dove qualcuno cominciò a infilare senza autorizzazione rifiuti che andarono a costituire la prima palata di indecenza in una zona che meriterebbe ponti d'oro per non essere calpestata, e su quella prima infrazione si costruirono invasi su invasi senza starsi troppo a preoccupare di norme e regole, e pazienza se nelle buche non coimbentate i rifiuti andavano a cadere direttamente nelle falde acquifere, chi lo vede, chi se ne accorge, chi controlla? Ma la gente del luogo se ne accorge eccome, a proprie spese e senza poter far altro che bere o affogare, stare o cambiare residenza, lasciando magari la casa ereditata nella proprietà di famiglia, che prima della discarica era un paradiso terrestre. Ma non tutti la pensano uguale, da quelle parti: ci sono proprietari che stanno bene così, perché con la discarica quella zona lì ha avuto pure qualche vantaggio, qualche strada asfaltata e illuminata, e queste sono cose che si vedono, mentre le nano polveri non si vedono, e se si respira diossina non è che ti ammazza all'istante, e allora perché alzare tanta polvere, perché fare tanta brutta pubblicità a questa zona che poi perde valore, e si deprezza la proprietà, e questi sì che sono danni, e pure quantificabili.
La gente del luogo non è compatta nel considerare la questione inceneritore, c'è chi non lo vuole in assoluto e chi invece non è interessato nemmeno a sapere di che si tratta, cosa comporta, e perché si sta facendo tanto chiasso attorno all'argomento. E poi c'è tutta l'altra gente, nel DisCampeggio come è stato chiamato il luogo della tre giorni, ed è gente dei dintorni con interessi personali perché la discarica e l'eventuale inceneritore hanno un raggio d'azione malefico che copre vastissime zone, e c'è gente che ci viene da lontano perché contraria a questi sistemi barbari e immondi quando ci sarebbero ben altre alternative, però non altrettanto redditizie a breve termine, e qui chi sta sopra campa alla giornata e chissenefrega del domani degli altri, se pure c'è un domani. E poi ci sono i tecnici, e gli esperti, e i professionisti, tutti lì a scocciarsi il cervello per far capire a tutti che stiamo ballando l'ultimo tango su un pianeta pronto allo scoppio finale, con tutto quello che gli è stato infilato in corpo dalle guerre stellari che ogni giorno si svolgono sulla Terra per il divertimento dei nostri grandi Assassini, e chissenefrega di stermini e disastri ambientali, quelli hanno nel bunker sotto il palazzo il razzo pronto a partire per altri mondi, e c'è chi può e chi non può, ma mica sono affari loro. Cose così, si sono dette e ascoltate e riflettute e meditate durante i tre giorni di questo strano campeggio, dove si pensava anche a cucinare, sia per tenersi in piedi e in buona armonia, sia per racimolare qualche centinaio di euretti per i fondi che servono per i ricorsi al TAR, il resto è gratuito, ognuno offre la sua disponibilità in tutti i campi di competenza, qui se non ci si aiuta tra gente che sta sulla stessa barca si va a fondo, si viene calati a picco dalle grandi Ammiraglie, e chissenefrega se sopra ci stanno donne vecchi e bambini, concetto superato da tempo, non rappresenta un problema di coscienza, quale coscienza? E l'amministrazione regionale che dice?
"Li abbiamo cercati, non siamo stati ricevuti, è stato richiesto l'intervento direttamente alla Polverini e per il momento a differenza del passato non ci è stata accordata nessuna udienza. Aspettiamo ottobre, vediamo al TAR come si metterà la situazione", dice Daniele Castri, avvocato del Coordinamento No Inc, sempre in prima linea.
"Sono qui per oppormi alla costruzione di un inceneritore in questo territorio. La forza degli interessi è sicuramente superiore a tutto il resto, i soldi in ballo sono tantissimi, quindi la vedo male, decenni di malagestione, però vedere le cose andar male e non fare niente, no, una voce magari ne chiama un'altra...", dice Andrea, 27 anni, studente disoccupato.
"Sono trent'anni che vivo vicino a una discarica, penso sia ora che chiuda e si cominci a fare la differenziata. Nel frattempo ci dobbiamo sorbire la puzza che da anni ci perseguita", Patrizia, 53 anni, abitante nei pressi della discarica.
"La raccolta differenziata qui non si vuol farla veramente, è solo fumo negli occhi. Dove è partita veramente ha dato risultati insperati in poco tempo. Il porta a porta funziona, lo so per esperienza diretta, e anche se la gente non capisce certi provvedimenti si dovrebbero comunque adottare, poi la gente capirà. Io penso che in tempi brevi, due anni, avremmo dei risultati", Pasquale, 50 anni, operatore ecologico.
"Se deve partire un cantiere (per l'inceneritore, ndr) questo è il momento buono, considerando che siamo in agosto, con la gente o fuori o rilassata. Vogliamo richiamare l'attenzione, far capire che noi siamo qui, non siamo dispersi, non siamo in vacanza, e ci troveranno qui nella nostra posizione. C'è molto appoggio popolare e partecipazione in prima persona", Sergio, 53 anni, impiegato in ospedale.
Davanti all'intera situazione viene in mente lo scontro fra Golia e Davide, la forza di un gigante e una piccola pietra nella fionda. Sappiamo chi vinse. E sappiamo che la comunicazione, specialmente via internet, può essere molto più efficace di una fionda. Passiamo parola, è ora che cominci per davvero la lotta ai distruttori dell'ambiente e della vita. (Fonte: Controluce)
martedì 10 agosto 2010
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