martedì 26 luglio 2011
PRESIDIO CITTADINO
SABATO 9 LUGLIO 2011 ORE 8.00 PRESIDIO
DAVANTI AI CANCELLI DELLA DISCARICA DI RONCIGLIANO
Le mille e più persone che hanno attraversato i nostri paesi lo scorso 8 giugno, hanno manifestato con chiarezza la più ferma opposizione all’ampliamento della discarica che da trenta anni degrada il territorio e peggiora la vivibilità di tutti, e non solo di chi vive nelle sue immediate vicinanze.
Naturalmente nessuno vuole tenere minimamente in conto la volontà popolare. Né la Regione Lazio, che balbetta in questi giorni sul presunto piano dei rifiuti, né tanto meno l’ultraottantacinquenne avvocato Cerroni, padrone delle discarica di Roncigliano, così come di Malagrotta e dell’Inviolata. Forse l’annunciato completamento del VII° invaso per la fine di luglio non ci sarà; e la cosiddetta ordinanza Polverini di ottobre, già reiterata in aprile, sarà nuovamente rinnovata, così che le piramidi del IV, V, VI invaso toccheranno nuove invidiabili vette.
Dopo il ricorso TAR contro l’AIA del VII° invaso, che vedrà la nuova udienza il prossimo 14 luglio, giorno in cui capiremo se potremo contare o no su sospensiva e blocco del cantiere, abbiamo impugnato l’ordinanza Polverini, alla luce della recente documentazione ARPA, attestante la contaminazione da cloroformio e altri composti organici del cloro delle falde attigue alla discarica.
Mentre salutiamo e sosteniamo la popolazione delle Val di Susa nella giusta lotta contro la prepotenza delle ruspe, dei gas e dei manganelli, ci riconosciamo vicini a quelle esperienze, opponendoci alle ruspe di Cerroni e dei suoi servitorelli locali.
La discarica di Roncigliano è da tempo esaurita e se, fino ad oggi, le amministrazioni locali, dalla Regione in giù fino agli imprenditori, hanno fatto finta di nulla, non è possibile continuare questo andazzo all’infinito. Tra una deroga e una proroga, l’unica cosa che si capisce è che la Regione intende continuare nella logica di buche e inceneritori, mentre alcuni pasdaran dei bruciatori tornano a sognare quello di Albano, magari durante sedute spiritiche.
Il futuro del nostro territorio e delle nostre vite non può continuare ad essere regalato agli affaristi delle devastazioni. Non abbiamo bisogno di nascondere sotto terra i veleni della modernità di un sistema economico morente, né di treni superveloci, quando i trenini dei Castelli continuano ad impiegare più di un’ora per arrivare a Roma.
Abbiamo invece bisogno di una sempre più forte autodeterminazione popolare, per affermare l’interesse di collettività estranee all’accumulazione dei profitti
volantino del "Cordinamento Contro l'Inceneritore di Albano Laziale"
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