a cura di Daniele Castri referente legale del NO-INC di Albano
“Ad Albano, per colpa della discarica di Roncigliano, si muore, ci si ammala di tumore e ci si ricovera di più che nel resto della Regione Lazio.”
“Eppure, l’Amministrazione Comunale preferisce dedicarsi alle rievocazioni storiche in costume d’epoca.”
Rimane al centro dell’attenzione e delle polemiche la discarica di Roncigliano, ad Albano Laziale, in provincia di Roma.
Proprio qui, all’ingresso del “cimitero dei rifiuti” dei Castelli Romani, lo scorso sabato 22 febbraio si è tenuto un importantissimo SIT IN, cui hanno preso parte tanti cittadini ma non l’amministrazione comunale di Albano, guidata dal sindaco in quota Pd Nicola Marini, assente ingiustificato, impegnato in una improbabile rievocazione storica. Non si tratta del remake di Ben Hur, ma della tragica realtà.
Non è bastato, per “smuovere” i nostri amministratori, il “terremoto giudiziario” che ha portato all’arresto di quello che gli inquirenti delle Procure di Roma e Velletri definiscono il “gotha” del sistema criminale che monopolizzava da decenni il ciclo dei rifiuti della Regione Lazio;
Ne, tantomeno, le recenti analisi dell’Arpa Lazio che attestano, negli ultimi 4 anni, ovvero da quando l’amministrazione è in carica, 162 gravissimi sforamenti nelle concentrazioni di veleni pericolosi per la salute umana e l’ambiente sotto le falde acquifere della discarica.
Ne, infine, i dati dell’Eras Lazio, l’accreditato studio epidemiologico della Regione Lazio che attesta, ai Castelli Romani, incidenze di mortalità, di tumori e ricoveri tra i più alti del centro Italia.
Alcuni deputati e consiglieri regionali, però, hanno invece depositato due interrogazioni rivolte sia al neo ministro dell’ambiente Gianluca Galletti, sia al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ed all’assessore ai rifiuti Michele Civita.
Ed hanno, inoltre, incontrato nei giorni scorsi, il Prefetto di Roma – ex commissario dell’emergenza rifiuti - Giuseppe Pecoraro. Sentiamo cosa hanno da raccontarci a proposito.
“Eppure, l’Amministrazione Comunale preferisce dedicarsi alle rievocazioni storiche in costume d’epoca.”
Rimane al centro dell’attenzione e delle polemiche la discarica di Roncigliano, ad Albano Laziale, in provincia di Roma.
Proprio qui, all’ingresso del “cimitero dei rifiuti” dei Castelli Romani, lo scorso sabato 22 febbraio si è tenuto un importantissimo SIT IN, cui hanno preso parte tanti cittadini ma non l’amministrazione comunale di Albano, guidata dal sindaco in quota Pd Nicola Marini, assente ingiustificato, impegnato in una improbabile rievocazione storica. Non si tratta del remake di Ben Hur, ma della tragica realtà.
Non è bastato, per “smuovere” i nostri amministratori, il “terremoto giudiziario” che ha portato all’arresto di quello che gli inquirenti delle Procure di Roma e Velletri definiscono il “gotha” del sistema criminale che monopolizzava da decenni il ciclo dei rifiuti della Regione Lazio;
Ne, tantomeno, le recenti analisi dell’Arpa Lazio che attestano, negli ultimi 4 anni, ovvero da quando l’amministrazione è in carica, 162 gravissimi sforamenti nelle concentrazioni di veleni pericolosi per la salute umana e l’ambiente sotto le falde acquifere della discarica.
Ne, infine, i dati dell’Eras Lazio, l’accreditato studio epidemiologico della Regione Lazio che attesta, ai Castelli Romani, incidenze di mortalità, di tumori e ricoveri tra i più alti del centro Italia.
Alcuni deputati e consiglieri regionali, però, hanno invece depositato due interrogazioni rivolte sia al neo ministro dell’ambiente Gianluca Galletti, sia al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ed all’assessore ai rifiuti Michele Civita.
Ed hanno, inoltre, incontrato nei giorni scorsi, il Prefetto di Roma – ex commissario dell’emergenza rifiuti - Giuseppe Pecoraro. Sentiamo cosa hanno da raccontarci a proposito.
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