Comunicato
stampa di “Retuvasa”
(Rete per la tutela della Valle del Sacco).
Clicca
qui.
(Fonte articolo, Cinque, clicca qui)
Colle Fagiolara in fiamme. Attorno alle 15 e 15 una grossa nube di fumo
bianco e nero si è levata dalla discarica di Colleferro scatenando
subito la reazione dei cittadini residenti. Il fumo ha raggiunto le
case e da qui sono partite le prime chiamate ai vigili del fuoco.
Ancora sconosciute le cause dell’incendio. Sul posto due camion dei
vigili del fuoco e la protezione civile. E’ stato completamente domato
l’incendio che si è verificato questo pomeriggio, alle ore 15, nella
discarica di Colle Fagiolara. Nell’arco di meno di due ore la
situazione si è normalizzata grazie al pronto intervento dei vigili del
fuoco che sono accorsi subito insieme alle altre forze di intervento
del territorio. “Ringrazio tutti quanti si sono prontamente mobilitati
– dice il sindaco Mario Cacciotti che si è recato immediatamente sul
posto – riuscendo così facilmente a tenere sotto controllo la
situazione. Oltre alle autobotti del Comune, che abbiamo subito messo a
disposizione dei vigili, anche alcuni privati hanno offerto le loro per
avere un’ulteriore quantità di acqua a disposizione. L’episodio –
spiega – si è verificato in una parte vecchia della discarica dove c’è
esclusivamente materiale inerte, non più utilizzata ormai da anni. Le
fiamme, perciò, non hanno interessato sostanze particolarmente nocive
come percolato od altro”. Insieme a vigili del fuoco, carabinieri,
polizia, protezione civile, polizia municipale, sono naturalmente
giunti sul luogo i responsabili della società che gestisce le attività
della discarica, il direttore di Lazio Ambiente dott. Conte, l’Ing.
Galuppo, il responsabile della discarica dott. Capriotti e il dott.
Blasetti della Asl locale. Per accertarsi dell’accaduto sono giunti
anche diversi consiglieri di maggioranza e opposizione. Anche se la
situazione è stata ormai risolta, a titolo precauzionale il sindaco ha
chiesto al dott. Carruba, dell’Arpa Lazio, l’immediato monitoraggio del
territorio. Per quanto riguarda le cause dell’incendio si stanno
vagliando tutte le ipotesi. Al momento, tuttavia, la più accredidata
sembra quella dovuta ad un’autocombustione generatasi in seguito ad
alcuni lavori effettuati da una ruspa sulla zona in questione. La
Regione Lazio ha autorizzato la realizzazione di un impianto di
trattamento dei rifiuti urbani in località Colle Fagiolara, nei pressi
della discarica, dell’Istituto Professionale Parodi Delfino e del
monumento naturale La Selva di Paliano. Il progetto risale al 2010 ed è
finalizzato al trattamento di 125.000 tonnellate di rifiuti ogni anno.
La materia prima in entrata, l’immondizia indifferenziata, subisce una
serie di procedure (vagliatura, essiccamento, ecc.) che conducono alla
produzione di frazione organica stabilizzata, combustibile da rifiuti e
scarti di lavorazione. La Regione Lazio cerca di portare avanti, sotto
il falso nome di TMB, la costruzione di un impianto di produzione di
combustibile da rifiuti destinato ad alimentare nei prossimi anni con
materia prima a basso costo i due inceneritori di Colleferro, che
stanno attraversando una fase di difficoltà economica. Parallelamente,
il nuovo impianto produrrà frazione organica stabilizzata destinata
alla discarica di Colle Fagiolara, da tempo destinata alla chiusura.
Una scelta di continuità con la vecchia amministrazione Polverini, che
non mira a risolvere il problema del ciclo dei rifiuti ed ad eliminare
i vecchi impianti che già tanti danni hanno arrecato alla popolazione
ed al territorio (come certificato dallo studio epidemiologico
E.R.A.S.) bensì a mantenere la situazione attuale, a condannare
Colleferro a città laziale dei rifiuti, centro di smaltimento
dell’immondizia di Roma Capitale e dintorni. Una scelta che non
possiamo condividere, perché tiene in vita un sistema malato, attorno
al quale è in corso un processo penale al Tribunale di Velletri (oggi
nuovamente rinviato) e che frena la rinascita di Colleferro e della
Valle del Sacco, per motivi puramente economici e speculativi.
Nessun commento:
Posta un commento