Appello urgente alla Solidarietà Internazionale!
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina chiede con urgenza a tutti i sostenitori e gli amici della Palestina, al popolo palestinese in tutto il mondo, alle nostre comunità palestinesi e alle persone in tutto il mondo in esilio e nella diaspora di scendere in piazza e di agire in risposta agli attacchi da parte dell’occupazione in corso e alle atrocità contro quasi tutte le città, i paesi, i campi profughi e i villaggi della Cisgiordania e di Gaza.
Ovunque
le strade sono piene di jeep e veicoli blindati e di soldati armati per
uccidere, i cieli pieni di elicotteri Apache e F-16 che minacciano di
far piovere morte sulla nostra gente. La scorsa settimana le forze di
occupazione hanno intensificato la loro guerra contro il popolo
palestinese, ecco una lista dei crimini:
- l'uccisione proprio oggi del ragazzo di 13 anni Mahmoud Jihad Dudeen a Dura fuori da Al-Khalil, colpito al petto, l'uccisione di Ahmad Sabarin, 20 anni, del campo profughi Jalazone;
- la sparatoria e il ferimento di numerosi palestinesi in tutta la Cisgiordania e Gaza, tra cui il ferimento dei giovani palestinesi Yazan Yacoub, 17 anni al torace, nel campo profughi di Qalandiya e di Amir Sa'dy Saleh, anche lui 17 anni, a Jenin;
- le invasioni massicce e le razzie, l'invio di migliaia di soldati di occupazione ad al-Khalil, Ramallah, Nablus, Jenin, Betlemme, Gerusalemme, Qalqilya, l’area di Salfit e l’assedio delle città, dei villaggi e dei campi profughi, che sono stati particolarmente presi di mira con invasioni di massa e violenti attacchi;
- le violente invasioni di case e gli arresti di massa di centinaia di palestinesi tra cui studenti, attivisti, parlamentari, leader politici e la presa di mira di ex prigionieri politici per ri-arrestarli e molestarli, compresa la cattura di 51 ex prigionieri liberati nello scambio di prigionieri del 2011 e un fallito tentativo di arrestare Samer Issawi, ex prigioniero in sciopero della fame.
- la demolizione di case palestinesi, lasciando sempre più famiglie senza casa;
- la violenza crescente e dilagante dei coloni e gli attacchi contro i palestinesi e le terre palestinesi in tutta la Cisgiordania;
- il bombardamento e distruzione di Gaza da parte di aerei da guerra dell’occupazione;
- la chiusura, il coprifuoco, i posti di blocco e le restrizioni di movimento imposti ai palestinesi;
- l'invasione dell’Università di Birzeit e gli arresti di studenti, assedi di varie organizzazioni della società civile e anche associazioni di beneficenza.
Questa
brutale violenza da parte dello stato coloniale di apartheid razzista,
delle sue forze armate e dei suoi coloni è in aumento giorno dopo
giorno. La tortura dei prigionieri palestinesi è ormai ufficialmente
sanzionata e il sangue palestinese scorre per le strade di Gaza e della
Cisgiordania, e la gioventù palestinese viene calpestata sotto le ruote
delle jeep dell'esercito invasore.
Questi
crimini incontrano un opprimente silenzio internazionale e una totale
complicità. I palestinesi continuano a resistere, a protestare, a
vivere, a lottare, nonostante l'aggressione che minaccia la loro
esistenza quotidianamente, nonostante la complicità e il tradimento di
funzionari dell'Autorità Palestinese che continuano a impegnarsi nella
cooperazione di sicurezza con l'occupante, che sta conducendo una
guerra ai campi profughi, alle città e ai villaggi palestinesi.
Gli
Stati Uniti, il Canada e l'Unione Europea hanno continuato a procedere
come se nulla fosse e non hanno sollevato un singolo grido di protesta
o di preoccupazione - al contrario, gli Stati Uniti continuano a
spedire ogni giorno 10 milioni di dollari di aiuti per lo più militari
verso lo stato di occupazione. È chiaro come siano partner a pieno dell'occupazione nella guerra in corso contro il popolo palestinese.
In
un gesto particolarmente assurdo e offensivo lo stato di occupazione è
stato eletto vice-presidente della quarta commissione delle Nazioni
Unite - presentando i problemi della decolonizzazione e dei diritti dei
rifugiati palestinesi, che l'occupante stesso ha negato negli ultimi 66
anni - mentre allo stesso tempo è impegnato in questo assalto
coloniale, brutale e totale alle vite palestinesi.
La
perpetrazione di tutto questo non può essere consentita in totale
silenzio. Poco è stato ascoltato da parte dei mass media
internazionali. Le organizzazioni internazionali che cercano di
difendere i diritti umani - in particolare il Comitato Internazionale
della Croce Rossa che testimonia quotidiane violazioni contro i
prigionieri palestinesi - devono parlare e terminare il loro dannoso
silenzio. La voce del popolo deve essere ascoltata.
Per
l’ennesima volta è ora che i movimenti popolari del mondo scendano in
piazza per esprimere la loro solidarietà con la Palestina e chiedere la
fine della complicità in corso dei funzionari internazionali e il
supporto verso l'occupante. I palestinesi stanno resistendo - ma
l'immagine della gente in solidarietà proveniente da tutto il mondo, in
piedi accanto a loro, sarà incoraggiante e darà forza al popolo
palestinese, nella sua lotta contro un occupante crudele.
Vi invitiamo ad agire ora, oggi, con urgenza per sostenere il popolo palestinese sotto attacco. Il silenzio deve finire:
- Intensifichiamo il boicottaggio! L'arma
critica di isolamento internazionale degli occupanti deve essere
intensificata. Boicotta "Israele" a livello culturale, accademico ed
economico. Esporre e colpire le corporazioni - come G4S - la cui
tecnologia viene utilizzata per la guerra contro il popolo palestinese.
- Scendete nelle strade! Marciate,
manifestate, rompete il silenzio negli spazi pubblici per chiedere la
fine di questi attacchi. Parlamenti e governi devono essere ritenuti
responsabili per la loro complicità.
- Occupate e fate chiudere i consolati e le ambasciate dell’occupazione. Queste ambasciate e consolati stanno liberamente operando in tutto il mondo, mentre i palestinesi stanno soffrendo arresti di massa, il coprifuoco, la chiusura e le uccisioni. Non dovremmo lasciare che lo stato di occupazione continui ad agire indisturbato per il mondo.
La
solidarietà dei popoli del mondo con la Palestina e le nostre lotte
collettive per affrontare il sionismo e l'imperialismo sono sempre
stati una fonte di forza, mentre affrontiamo il brutale occupante.
Questa è una situazione di emergenza. E’ ora di agire!
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