Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

sabato 13 agosto 2011

Basta con gli sperperi della casta! Basta con i finanziamenti agli inceneritori!

L’Italia è in un momento di gravissima crisi economica e finanziaria.

Il Governo, le opposizioni e la Confindustria, tutta la classe dirigente del Paese (meglio nota come la casta) è in confusione totale e non riesce a spiegarsi i motivi della situazione di disastro in cui hanno ridotto il Paese.

Grazie alla casta, l’Italia è l’unico Paese al mondo che “brucia” ingenti risorse pubbliche negli inceneritori tramite i CIP6.

Questo gigantesco sperpero di risorse pubbliche viene mascherato da finanziamento alle fonti energetiche rinnovabili.

Vista la clamorosa falsità, la Commissione europea ha già avviato una procedura di infrazione contro l'Italia per gli incentivi dati dal governo italiano per produrre energia bruciando rifiuti inorganici considerandoli "fonte rinnovabile".

Grazie alla casta, chi gestisce l'inceneritore (in primis la Mercegaglia, Presidente di Confindustria) può vendere al GSE (la società cui è affidato il compito di assicurare la fornitura di energia elettrica italiana) la propria produzione elettrica a un costo circa triplo rispetto a quanto può fare chi produce elettricità usando metano, petrolio o carbone.

Ma chi paga le scelte scellerate della casta in tema di inceneritori???


I costi di tali incentivi ricadono sulle bollette degli utenti.

I prezzi dell’energia elettrica in Italia sono i più alti d’Europa.

A pagare sono le famiglie (che vedono contrarsi i propri consumi) e le imprese (che sono sempre più deboli e meno competitive).

Bruciare ingenti risorse negli inceneritori è un errore disastroso, in quanto determina la contrazione dei consumi delle nostre famiglie e rende meno competitive le nostre imprese.

Il risultato delle scelte scellerate della casta in tema di inceneritori sono gravissime sul piano economico:
• un freno allo sviluppo del Paese;
• un regalo alle lobby degli inceneritori.

Un’intera classe dirigente (il Governo, l’opposizione, la Confindustria) ha fallito e ha portato il Paese nel baratro.

Vanno affrontati, con estrema urgenza, i nodi che hanno bloccato lo sviluppo economico del Paese e che hanno determinato uno sperpero di immense risorse pubbliche, a cominciare dagli inceneritori.

Basta con gli sperperi della casta!
Basta con i finanziamenti (CIP6) agli inceneritori!


Comitato sotto terra il treno

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