Dopo la sentenza del TAR Lazio sul ricorso del Coordinamento contro l’inceneritore di Albano sul VII invaso a Roncigliano, la situazione politico-sociale ad Albano sta diventando incandescente.
Elenchiamo qualche articolo per fare un pò di luce su una vicenda che come associazione ambientale e cittadini riteniamo ingiusta e vergognosa.
Le dichiarazioni di Carabella sulla vicenda (qui).
La risposta di Fiorani (qui).
Riteniamo che coloro che hanno OMESSO DI AVVERTIRE LA POPOLAZIONE riguardo l’ampliamento della discarica abbiano sbagliato. Chi ha sbagliato si prenda le sue responsabilità.
Ci rincuora, tuttavia, sapere che sulle questioni di merito il TAR si pronuncerà tra qualche mese e quindi la possibilità di far chiudere la discarica non sia impossibile. Cerroni non ha vinto, sta solo rendendo la sua sconfitta più amara.
Alleghiamo il comunicato del Coordinamento:
Giovedì 27 Ottobre, presso la prima sezione Ter del TAR del Lazio, s’è tenuta un’udienza sul ricorso che il coordinamento contro l’inceneritore ha presentato sull’ampliamento della discarica di Roncigliano, ovvero la messa in esercizio del VII invaso (che prevede una nuova buca dalla capienza di 500.000 tonnellate di rifiuti tal quali). L’udienza era relativa ai soli fini della sospensiva immediata ed urgente degli effetti amministrativi dei provvedimenti V.I.A. positiva (Valutazione di impatto ambientale) ed A.I.A. n. B-3695 (Autorizzazione Integrata Ambientale) (e relative proroghe: C.1901 del 05.08.2010 e B-6190 del 29.07.2011) necessari alla realizzazione dell’ampliamento suddetto.
Il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva immediata ed urgente del VII invaso a causa del ritardo nel deposito dei ricorsi ovvero, così si legge: “tempestività del gravame” con un’ordinanza depositata in segreteria il 28.10.2011 e pubblicata il 31.10.2011.
Questa decisione paradossalmente, nonostante sia a nostro sfavore, ci rincuora non poco poiché il diniego riguarda solo la richiesta di sospensiva immediata ed urgente del VII invaso di Roncigliano (causata perlaltro solo da una “questione di ritardo” nel deposito dei ricorsi) e non anche il merito delle questioni sulle quali abbiamo ricorso.
Sulle questioni di merito, che rappresentano le fondamenta tecniche e giuridiche della nostra opposizione alla costruzione del VII invaso di Roncigliano, il TAR non si è espresso rinviando queste valutazioni ad un’udienza successiva che si terrà tra diversi mesi. Tra tali questioni ci sono la violazione della distanza minima tra discarica e abitazioni prevista dal DRL 112/2002, la totale contrarietà al nuovo invaso da parte della Usl Rm-H per gravi motivi igienico sanitari, l’inquinamento delle falde acquifere sottostanti la discarica di Roncigliano certificato dall’Arpa Lazio (Prot. N. 88592 del 17.11.2010), l’assenza dei due pozzi spia per il controllo della qualità delle acque di falda, l’assenza delle due centraline mobili di controllo della qualità dell’aria nell’area di Roncigliano, all’assenza dei monitoraggi e dei controlli nel rispetto delle modalità e cadenze previste dal D.Lgs 36/2003, etc..
La tempestività con la quale ci vengono messi a disposizione gli atti e i documenti relativi alla vertenza contro il VII invaso, d’altro canto, non rappresenta una nostra responsabilità, a maggior ragione dopo la costituzione ad adiuvandum del Comune di Albano Laziale e di altri sette comuni. Siamo purtroppo venuti a conoscenza dell’ampliamento della discarica di Roncigliano dopo circa 4 mesi da quando questa notizia era stata notificata all’assessorato all’ambiente del comune di Albano che, a quanto pare, ha ritenuto opportuno non avvisare né la popolazione né tantomeno il comitato di quest’ importante e preoccupante ampliamento.
I ricorsi contro il VII invaso, in sostanza, nonostante il diniego alla sospensiva, andranno avanti, ora più che mai, verso la fase di merito. (Anche la richiesta di sospensiva nei confronti dell’inceneritore, per capirci, venne respinta dal Tar Lazio, ma poi vincemmo sulle questioni di merito)
Il fatto di aver ricevuto questo diniego però garantisce alla Pontina Ambiente la libertà di continuare a sversare rifiuti (indifferenziati tal quali) nel primo lotto del settimo invaso, continuando così ad inquinare un territorio e le sue falde acquifere sottostanti, a rendere irrespirabile l’aria per gli/le abitanti delle zone circostanti. Garantisce a Cerroni un respiro di sollievo. Questo significa che la partecipazione alla lotta contro la discarica e il possibile ritorno dell’inceneritore deve essere oggi più che mai partecipata, diffusa e determinata. Significa che nonostante i tribunali abbiano i loro tempi e le loro sentenze noi decidiamo di attenerci alla sentenza che riteniamo più sovrana: la volontà popolare. E questa volontà si è espressa più volte nelle strade e nelle piazze dei castelli romani. Vuole la chiusura della discarica, la sua bonifica, la cancellazione del progetto dell’inceneritore e l’avvio di una politica nuova in merito alla gestione dei rifiuti: raccolta differenziata porta a porta, compostaggio, associati a riduzione, riciclo e riuso. I comuni e tutte le amministrazioni è ora che comincino davvero a fare i conti con questo.
I CASTELLI ROMANI NON FERMERANNO LA LORO LOTTA!
PER LA CHIUSURA E LA BONIFICA DELLA DISCARICA DI RONCIGLIANO!
CONTRO IL PROGETTO MORTIFERO DELL’INCENERITORE!
Coordinamento contro l’inceneritore di Albano – www.noinceneritorealbano.it
DIFFERENZIA-TI staff.
Nessun commento:
Posta un commento