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Il 40% della spazzatura urbana che finisce prima nel cassonetto e poi in discarica è costituita dal cosiddetto umido od organico.
Gli avanzi di casa come: carne, pesce, pasta, riso, le bucce della frutta , gli avanzi della pulizia della verdura; tutti gli scarti così detti organici: l’erba del prato, i fiori in fase di putrescenza, le foglie degli alberi, etc, possono essere inseriti in una compostiera con lo scopo di produrre, in circa 4 mesi, del terriccio–fertilizzante, detto anche compost.
La compostiera è un contenitore utilizzato per raccogliere la frazione organica dei rifiuti urbani durante la loro naturale decomposizione, che può essere tenuta in balcone, giardino o finestra.
Uno spreco di soldi versati direttamente nelle tasche dei soliti-noti imprenditori, certo, ma anche un grave danno per la salute e l’ambiente, perché se non adeguatamente recuperata, questa “frazione”, a contatto con le altre, diventa molto pericolosa.
Ancora peggio, certo, se questo umido o organico, anziché essere interrato, viene trattato e poi bruciato nelle cosiddette centrali a bio-massa, che di “bio”, ovviamente, non hanno davvero nulla; ne sono previste, tra l’altro, almeno tre ai Castelli Romani, una targata Volsca Ambiente e servizi spa, la municipalizzata di Albano, Velletri e Lariano. E pensare, certo, che da venerdì 25 gennaio scorso (2013) ad oggi, “grazie” al Decreto Clini/Sottile, la discarica di Roncigliano ha ricevuto, ogni giorno, 150 tonnellate di spazzatura indifferenziata proveniente da ROMA, FIUMICINO CIAMPINO E CITTA’ DEL VATICANO, per un totale (in soli otto mesi) di circa 35 mila tonnellate. Oltre alle 300 tonnellate circa al giorno, ovviamente, provenienti dai dieci comuni dei Castelli Romani (Albano, Marino, Castel Gandolfo, Rocca di Papa, Ardea, Pomezia, Ariccia, Genzano, Lanuvio e Nemi), per un totale (sempre in otto mesi) di circa 70 mila tonnellate. Totale generale: 105 mila tonnellate.
Una quantità pari ad 1/5 della capacità massima del VII invaso stimata, da progetto, in 500 mila (cinquecento mila) tonnellate, che invece dovrebbe durare ben otto anni. In soli otto mesi, quindi, abbiamo esaurito un quinto del VII invaso. Per capire ancora meglio, basta pensare che delle 105 mila tonnellate che, dal 25 gennaio scorso ad oggi, sono finite nella discarica di Roncigliano, l’umido o organico s’aggira intorno alle 40 mila tonnellate.
In attesa che la raccolta differenziata porta a porta - unica vera alternativa a discariche, inceneritori e centrali a biomassa - parta realmente in tutti e dieci i comuni dei Castelli Romani, per comprendere come funziona questo processo, semplice ed efficace, che ci permette di risparmiare soldi e di tutelare la salute umana e l’ambiente, abbiamo pensato, quest’ oggi, di sentire un residente del comune di Lanuvio, che lavora ad albano.
Un noto e stimato meccanico divenuto un vero esperto di compostaggio: GIANCARLO NARDI, eccolo qui, è tutto per voi.
Il 40% della spazzatura urbana che finisce prima nel cassonetto e poi in discarica è costituita dal cosiddetto umido od organico.
Gli avanzi di casa come: carne, pesce, pasta, riso, le bucce della frutta , gli avanzi della pulizia della verdura; tutti gli scarti così detti organici: l’erba del prato, i fiori in fase di putrescenza, le foglie degli alberi, etc, possono essere inseriti in una compostiera con lo scopo di produrre, in circa 4 mesi, del terriccio–fertilizzante, detto anche compost.
La compostiera è un contenitore utilizzato per raccogliere la frazione organica dei rifiuti urbani durante la loro naturale decomposizione, che può essere tenuta in balcone, giardino o finestra.
Uno spreco di soldi versati direttamente nelle tasche dei soliti-noti imprenditori, certo, ma anche un grave danno per la salute e l’ambiente, perché se non adeguatamente recuperata, questa “frazione”, a contatto con le altre, diventa molto pericolosa.
Ancora peggio, certo, se questo umido o organico, anziché essere interrato, viene trattato e poi bruciato nelle cosiddette centrali a bio-massa, che di “bio”, ovviamente, non hanno davvero nulla; ne sono previste, tra l’altro, almeno tre ai Castelli Romani, una targata Volsca Ambiente e servizi spa, la municipalizzata di Albano, Velletri e Lariano. E pensare, certo, che da venerdì 25 gennaio scorso (2013) ad oggi, “grazie” al Decreto Clini/Sottile, la discarica di Roncigliano ha ricevuto, ogni giorno, 150 tonnellate di spazzatura indifferenziata proveniente da ROMA, FIUMICINO CIAMPINO E CITTA’ DEL VATICANO, per un totale (in soli otto mesi) di circa 35 mila tonnellate. Oltre alle 300 tonnellate circa al giorno, ovviamente, provenienti dai dieci comuni dei Castelli Romani (Albano, Marino, Castel Gandolfo, Rocca di Papa, Ardea, Pomezia, Ariccia, Genzano, Lanuvio e Nemi), per un totale (sempre in otto mesi) di circa 70 mila tonnellate. Totale generale: 105 mila tonnellate.
Una quantità pari ad 1/5 della capacità massima del VII invaso stimata, da progetto, in 500 mila (cinquecento mila) tonnellate, che invece dovrebbe durare ben otto anni. In soli otto mesi, quindi, abbiamo esaurito un quinto del VII invaso. Per capire ancora meglio, basta pensare che delle 105 mila tonnellate che, dal 25 gennaio scorso ad oggi, sono finite nella discarica di Roncigliano, l’umido o organico s’aggira intorno alle 40 mila tonnellate.
In attesa che la raccolta differenziata porta a porta - unica vera alternativa a discariche, inceneritori e centrali a biomassa - parta realmente in tutti e dieci i comuni dei Castelli Romani, per comprendere come funziona questo processo, semplice ed efficace, che ci permette di risparmiare soldi e di tutelare la salute umana e l’ambiente, abbiamo pensato, quest’ oggi, di sentire un residente del comune di Lanuvio, che lavora ad albano.
Un noto e stimato meccanico divenuto un vero esperto di compostaggio: GIANCARLO NARDI, eccolo qui, è tutto per voi.
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