Petizione No scorie nucleari
[ 6495 persone hanno firmato la petizione ] Dissotterrata la tubatura, ben altro rimane da fare...
All'attenzione di :
La tubatura contaminata che si vede nella foto, è stata messa in sicurezza.
La nuova continua a scaricare nel Mar Jonio 25 mc/h di liquido radioattivo. Tappiamola !
All'attenzione di :
Al presidente del Consiglio dei Ministri
Al ministro dell’Ambiente
Al presidente della Regione Basilicata
Al presidente della Sogin
Al ministro dell’Ambiente
Al presidente della Regione Basilicata
Al presidente della Sogin
Gentili Amministratori, alla luce di quanto ho scoperto durante lo studio per scrivere il testo teatrale STORIE DI SCORIE, unito ai cittadini che hanno sottoscritto l’appello che segue chiediamo:
- Il dissotterramento della tubatura lunga circa 5 km, che parte dal Centro Enea della Trisaia di Rotondella (MT) e sbuca nel mar Jonio, giudicata contaminata da liquido radioattivo dalla magistratura di Matera, a seguito di un incidente verificatosi a marzo del 1993; (vedi fotografia)
OBIETTIVO RAGGIUNTO
OBIETTIVO RAGGIUNTO
-Le dimissioni del Capo di gabinetto del ministero dell’Ambiente Paolo Togni che per conto del governo è tenuto a controllare quanto compie la Sogin nel campo nucleare di cui lo stesso Togni è vicepresidente. E’un conflitto di interesse vergognoso in quanto il Togni controllore governativo, deve controllare il Togni vicepresidente della Sogin.
OBIETTIVO RAGGIUNTO
OBIETTIVO RAGGIUNTO
- Il blocco di qualsiasi iniziativa governativa mirante alla riapertura di centrali nucleari sul territorio italiano e l'avvio di un serio progetto che vada verso fonti alternative;
- Come previsto dalle normative vigenti chiediamo la solidificazione delle circa 3 tonnellate di rifiuti liquidi radioattivi giacenti in due cisterne presso il Centro della Trisaia di Rotondella. Inoltre, chiediamo l’immediata sostituzione delle cisterne in oggetto poiché, avendo una durata ventennale, sono scadute, tanto che il 14 aprile del 1994 una di esse si è bucata lasciando fuoriuscire liquido radioattivo;
- La solidificazione delle 20 tonnellate di rifiuti liquidi radioattivi giacenti presso il Centro Eurex di Saluggia e la sostituzione delle cisterne che li contengono anch’esse scadute;
- La restituzione agli Usa delle 64 barre radioattive conservate presso la piscina di stoccaggio del Centro Enea della Trisaia di Rotondella, portate in Lucania negli anni ’60 e di tutto il materiale radioattivo che gli Usa hanno parcheggiato sul nostro territorio nazionale;
- La trasparenza delle informazioni, la creazione di un piano di emergenza e di evacuazione e inoltre un serio monitoraggio sulla salute delle popolazioni e dell’ambiente in tutte le aree dove sono presenti depositi nucleari; si chiede inoltre la riconversione dei medesimi depositi in Centri di ricerca di Energia Alternativa soprattutto alla luce di un rinnovato interesse verso il nucleare dimostrato dal governo in carica;
- L’annullamento del decreto 314/2003 secondo il quale il governo dovrà stabilire, dove costruire il deposito unico di scorie nucleari;
- Vietare qualsiasi dispersione di rifiuti sia solidi che liquidi provenienti dai depositi nucleari italiani ed il blocco immediato delle tubature di scarico di liquidi radioattivi nel torrente Arrone, nel fiume Po, nel fiume Dora Baltea, nel mar Tirreno e nel mar Jonio;
- La solidificazione delle 20 tonnellate di rifiuti liquidi radioattivi giacenti presso il Centro Eurex di Saluggia e la sostituzione delle cisterne che li contengono anch’esse scadute;
- La restituzione agli Usa delle 64 barre radioattive conservate presso la piscina di stoccaggio del Centro Enea della Trisaia di Rotondella, portate in Lucania negli anni ’60 e di tutto il materiale radioattivo che gli Usa hanno parcheggiato sul nostro territorio nazionale;
- La trasparenza delle informazioni, la creazione di un piano di emergenza e di evacuazione e inoltre un serio monitoraggio sulla salute delle popolazioni e dell’ambiente in tutte le aree dove sono presenti depositi nucleari; si chiede inoltre la riconversione dei medesimi depositi in Centri di ricerca di Energia Alternativa soprattutto alla luce di un rinnovato interesse verso il nucleare dimostrato dal governo in carica;
- L’annullamento del decreto 314/2003 secondo il quale il governo dovrà stabilire, dove costruire il deposito unico di scorie nucleari;
- Vietare qualsiasi dispersione di rifiuti sia solidi che liquidi provenienti dai depositi nucleari italiani ed il blocco immediato delle tubature di scarico di liquidi radioattivi nel torrente Arrone, nel fiume Po, nel fiume Dora Baltea, nel mar Tirreno e nel mar Jonio;
- La dismissione immediata dei reattori nucleari ancora oggi in funzione quali: l'RB3 (Montecuccolino-Bologna); il Triga (Casaccia di Roma); l'ISPRA 1 (Varese); il Lena (Pavia) e infine il reattore nucleare del Centro CISAM (Pisa);
- Si chiede infine che il Governo dichiari il “disastro ambientale nel Mar Mediterraneo” ed agisca velocemente, con l’aiuto dell’Unione Europea, per cercare i relitti affondati (circa 60), carichi di rifiuti tossici e radioattivi, e li rimuova bonificando i fondali.
La tubatura contaminata che si vede nella foto, è stata messa in sicurezza.
La nuova continua a scaricare nel Mar Jonio 25 mc/h di liquido radioattivo. Tappiamola !
Ulderico Pesce
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