Comunicato stampa
L'assessore della giunta Marini, Cladio Fiorani, querela Daniele Castri, "voce" pubblica e storica del Comitato No-Inc.
Comitati e cittadini rispondono con un sit-in in programma per venerdì 3 Aprile alle 08.30 davanti al Giudice di Pace di Genzano.
L’Assessore all’Ambiente di Albano, Claudio Fiorani, ha querelato la
“voce” pubblica e storica del comitato No Inc, Daniele Castri,
sostenendo che nel settembre 2011 gli avrebbe detto: «vergogna,
leccaculo. Ti taglio a metà e ti butto nella discarica di Roncigliano.»
Ora, la vicenda è finita nelle mani del Giudice di Pace Penale di
Genzano. Venerdì prossimo 3 aprile alle ore 8,30 si terrà la prima
udienza del processo. «In realtà – sostiene Castri – la querela ha
una natura esclusivamente ritorsiva. E’ lo stesso Assessore a rivelarlo.
Difatti, davanti ai Carabinieri di Albano nel dicembre 2011 (doc. 1),
Fiorani afferma: “il Castri alludeva al fatto che io avrei nascosto, nel
corso delle mie mansioni da assessore all’Ambiente, dei documenti
relativi al ricorso al Tar contro la realizzazione della discarica. Si
tratta di frasi diffamatorie che non trovano riscontro nella realtà e
prive di fondamenta tenuto conto per altro che i documenti citati erano
pubblici e visionabili sui siti istituzionali.”»
Ma è davvero così?
La storia del VII invaso:
I “documenti” di cui parla Claudio Fiorani – che prima di essere
nominato Assessore, era uno dei fondatori del comitato No Inc - sono
però proprio quelli che hanno permesso alla società Pontina Ambiente,
Gruppo Cerroni, di avviare il cantiere per costruire nell’estate 2011 la
prima metà del VII invaso della discarica di Roncigliano. L’ultima
maxi-buca situata a 175 metri dalla case di Albano ed Ardea, contro il
limite di legge di 1000 metri. La gigantesca voragine è oggi divenuta
“epicentro” dello storico “Processo Cerroni”, oggetto delle indagini
della D.I.A., Direzione Investigativa Antimafia, e delle Procure di
Velletri e Roma.
I documenti in questione, all’epoca non disponibili sul sito istituzionale, giunsero al Comune di Albano il 13 settembre 2010 (doc n. 2), e vennero consegnati al comitato No Inc solo il 5 gennaio 2011, con 112 giorni di ritardo (quando il termine per presentare un ricorso amministrativo al Tar Lazio, Tribunale Amministrativo Regionale, è di 60 giorni). In questi 112 giorni, l’Amministrazione Marini, pur conoscendo l’importanza degli atti pervenuti, scelse: sia di non divulgarli pubblicamente; sia di non farne parola coi comitati locali; sia, in ultimo, di non presentare alcun ricorso amministrativo per fermare l’avvio del cantiere.
I documenti in questione, all’epoca non disponibili sul sito istituzionale, giunsero al Comune di Albano il 13 settembre 2010 (doc n. 2), e vennero consegnati al comitato No Inc solo il 5 gennaio 2011, con 112 giorni di ritardo (quando il termine per presentare un ricorso amministrativo al Tar Lazio, Tribunale Amministrativo Regionale, è di 60 giorni). In questi 112 giorni, l’Amministrazione Marini, pur conoscendo l’importanza degli atti pervenuti, scelse: sia di non divulgarli pubblicamente; sia di non farne parola coi comitati locali; sia, in ultimo, di non presentare alcun ricorso amministrativo per fermare l’avvio del cantiere.
Il ricorso No-INC:
Nonostante il compromettente ritardo nella condivisione dei documenti,
dopo il 5 gennaio 2011 il comitato No Inc dovette quindi correre ai
ripari dapprima cercando in Regione i progetti preliminare, definitivo
ed esecutivo del VII invaso, poi predisponendo una complessa relazione
tecnica sulle distanze dalle abitazioni con strumentazioni sofisticate e
costose, e infine depositando il ricorso al Tar nell’aprile 2011.
L'assessore Fiorani "S"delegato dal sindaco Marini:
Quando la notizia del deposito del ricorso No Inc divenne pubblica, il
sindaco di Albano Marini revocò la delega ai rifiuti all’Assessore
Fiorani e, di lì a breve, convocò una seduta straordinaria della
Conferenza dei dieci Sindaci che sverzano i propri rifiuti nella
discarica Roncigliano. In tale incontro, otto dei sindaci presenti
decisero di costituirsi “ad adiuvandum”, ovvero in appoggio “esterno”,
al ricorso amministrativo del comitato No Inc contro il VII invaso. La
delega ai rifiuti del Comune di Albano passò quindi nelle mani del
consigliere Luca Andreassi. Per dovere di cronaca, va ricordato che in
quello stesso periodo l’Assessore Fiorani ricopriva anche il ruolo di
“responsabile regionale dei rifiuti di SEL” (doc. n. 3).
Lo stop del TAR:
Il 30 ottobre 2011, la I° sezione Ter del Tar Lazio ha respinto (doc.
4), in via preliminare, il ricorso No Inc a causa della “tardività del
gravame”, ovvero a causa del ritardo con cui il ricorso è stato
presentato. Nei giorni e settimane successive, Daniele Castri, fu
inevitabilmente critico sui mezzi d’informazione nei confronti
dell’Assessore Fiorani (doc. 5).
Il sito per la trasparenza sul tema rifiuti!
La gravità di quanto accaduto e l’onere di aver compromesso forse
irrimediabilmente il ricorso del No Inc, ha spinto a metà novembre 2011
un consigliere di maggioranza a chiedere formalmente e pubblicamente al
sindaco Marini: “la pubblicazione di atti e documenti sul sito del
Comune di Albano per rendere accessibili, velocemente, per tutti i
cittadini, i documenti inerenti le problematiche igienico-sanitarie, i
rifiuti, l’elettrosmog, la qualità dell’aria e dell’acqua” (doc. 6). E’
solo da questo momento che il nuovo delegato ai rifiuti, Luca Andreassi,
avviò sul sito internet comunale una pagina istituzionale dedicata alla
trasparenza. Infatti, appena poche settimane prima l’Amministrazione
Marini aveva avuto una nuova e clamorosa “svista”: i documenti regionali
che autorizzavano la società Pontina Ambiente a costruire la seconda
metà del VII invaso (doc. 7), giunti in Comune il 10 agosto 2011,
vennero consegnati al comitato No Inc il 20 ottobre 2011. Questa volta
il ritardo è di 70 giorni, sempre oltre i 60 entro cui è possibile
presentare un ricorso al Tar Lazio.
Una ritorsione politica:
«A
dicembre 2011, prima di depositare la querela contro Castri – sostiene
un testimone che presto riferirà al Giudice di Pace - Fiorani mi
contattò affinché io chiedessi al referente legale del comitato No Inc di abbassare i toni mediatici contro di lui, in caso contrario
l’Assessore “s-delegato” avrebbe presentato querela. Castri invece
continuò a battersi per difendere ambiente, salute e legalità, senza
risparmiarsi, non accettò quindi l’intimidazione, e la querela partì. E’
evidente che si tratta di una ritorsione politica.»
Sit In Pubblico e Pacifico:
Dopo aver promosso decine di ricorsi amministrativi e querele penali
contro il “sistema Cerroni”, Daniele Castri è ora trascinato in
Tribunale da un Amministratore Pubblico che annovera, ad oggi, prima un
allontanamento dal comitato No Inc, poi una revoca della delega ai
rifiuti da parte del Sindaco Marini, in ultimo un’iscrizione nel
registro degli indagati da parte della Procura di Velletri per “concorso
in abuso d’ufficio continuato”.
In concomitanza con l’udienza di venerdì 3 aprile, dalle ore 8,30, davanti al portone d’ingresso del Giudice di Pace di Genzano, in piazzale Nicola Ottavio, si terrà un SIT-IN, autorizzato e pacifico, alla presenza di comitati e cittadini. Daniele Castri ha chiamato come testimoni: la dirigente dell’Ufficio Protocollo del Comune di Albano - Mariella Sabadini, i sindaci di Albano Nicola Marini, di Ariccia Emilio Cianfanelli, Genzano Flavio Gabbarini, e altre 11 persone.
In concomitanza con l’udienza di venerdì 3 aprile, dalle ore 8,30, davanti al portone d’ingresso del Giudice di Pace di Genzano, in piazzale Nicola Ottavio, si terrà un SIT-IN, autorizzato e pacifico, alla presenza di comitati e cittadini. Daniele Castri ha chiamato come testimoni: la dirigente dell’Ufficio Protocollo del Comune di Albano - Mariella Sabadini, i sindaci di Albano Nicola Marini, di Ariccia Emilio Cianfanelli, Genzano Flavio Gabbarini, e altre 11 persone.
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