Mentre l’Italia è alle prese con una pesantissima crisi economica e il Governo ha preparato una delle più pesanti manovre finanziarie degli ultimi anni, la potentissima lobby romana dei rifiuti (i Cerroni Boys) stanno cercando disperatamente di accaparrarsi altri soldi dalle istituzioni e dalle tasche dei cittadini.
In una recente intervista rilasciata a “Il sole 24 ore”, Bruno Landi, responsabile ambiente Federlazio, già Presidente della Regione Lazio (come Marrazzo), alle dipendenze del signor Cerroni, ha sentenziato in pieno delirio: «La tariffa di Roma è la più bassa d'Italia. Perciò abbiamo chiesto alla Regione una revisione tariffaria».
Nulla ha avuto da obiettare il giornalista del più autorevole (?) giornale economico del Paese dei Balocchi.
Abbiamo voluto verificare le farneticanti dichiarazioni dell’autorevole esponente dei Cerroni Boys.
Il costo a tonnellata della discarica di Malagrotta è pari a 68 euro.
Nella “Relazione annuale sullo stato dei servizi idrici, di gestione dei rifiuti urbani e sull’attività svolta - Anno 2009” predisposta dall’Autorità regionale per la vigilanza dei servizi idrici e di gestione dei rifiuti urbani della Regione Emilia Romagna emerge che, in Italia, la tariffa minima dello smaltimento in discarica è pari a 51,60 euro.
Quindi, la tariffa di Roma non è la più bassa in Italia.
Ma perché il signor Cerroni, che si vanta di aver realizzato impianti di trattamento dei rifiuti anche in Europa, in America e in Australia, non applica, per esempio, le tariffe europee?
Sempre nella relazione della Regione Emilia Romagna sono riportate le tariffe medie europee basate sulla indagine Cewep (dati riferiti al 2007 ed attualizzati al 2009).
La tariffa della discarica di Malagrotta (68 euro per tonnellata) è nettamente più alta delle tariffe medie del Belgio (50-60 euro), della Danimarca (20-60 euro), dell’Olanda (20-40 euro), della Spagna (20-50 euro) e della Svezia (30-50 euro).
Ma l’Italia è veramente il Paese dei Balocchi?
Dal “Rapporto Rifiuti 2008” predisposto dall’ISPRA è confermato anche per il 2008 che il Lazio è la regione con i costi totali medi pro capite annui di gestione dei rifiuti più alti d’Italia (e forse del mondo).
Tutto questo grazie al monopolio del signor Cerroni.
In una recente intervista rilasciata a “Il sole 24 ore”, Bruno Landi, responsabile ambiente Federlazio, già Presidente della Regione Lazio (come Marrazzo), alle dipendenze del signor Cerroni, ha sentenziato in pieno delirio: «La tariffa di Roma è la più bassa d'Italia. Perciò abbiamo chiesto alla Regione una revisione tariffaria».
Nulla ha avuto da obiettare il giornalista del più autorevole (?) giornale economico del Paese dei Balocchi.
Abbiamo voluto verificare le farneticanti dichiarazioni dell’autorevole esponente dei Cerroni Boys.
Il costo a tonnellata della discarica di Malagrotta è pari a 68 euro.
Nella “Relazione annuale sullo stato dei servizi idrici, di gestione dei rifiuti urbani e sull’attività svolta - Anno 2009” predisposta dall’Autorità regionale per la vigilanza dei servizi idrici e di gestione dei rifiuti urbani della Regione Emilia Romagna emerge che, in Italia, la tariffa minima dello smaltimento in discarica è pari a 51,60 euro.
Quindi, la tariffa di Roma non è la più bassa in Italia.
Ma perché il signor Cerroni, che si vanta di aver realizzato impianti di trattamento dei rifiuti anche in Europa, in America e in Australia, non applica, per esempio, le tariffe europee?
Sempre nella relazione della Regione Emilia Romagna sono riportate le tariffe medie europee basate sulla indagine Cewep (dati riferiti al 2007 ed attualizzati al 2009).
La tariffa della discarica di Malagrotta (68 euro per tonnellata) è nettamente più alta delle tariffe medie del Belgio (50-60 euro), della Danimarca (20-60 euro), dell’Olanda (20-40 euro), della Spagna (20-50 euro) e della Svezia (30-50 euro).
Ma l’Italia è veramente il Paese dei Balocchi?
Dal “Rapporto Rifiuti 2008” predisposto dall’ISPRA è confermato anche per il 2008 che il Lazio è la regione con i costi totali medi pro capite annui di gestione dei rifiuti più alti d’Italia (e forse del mondo).
Tutto questo grazie al monopolio del signor Cerroni.
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