Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

martedì 13 luglio 2010

Rifiuti, Noe sequestra discarica nel frusinate: 14 fermati



I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (Noe) della capitale stanno sequestrando la discarica di Cerreto nel comune di Roccasecca (Frosinone) e eseguendo 14 misure cautelari emesse dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere per reati che vanno dal traffico illecito di rifiuti, al falso ideologico, alla truffa. Lo riferiscono una fonte del Noe e una fonte della procura di Santa Maria Capua Vetere, aggiungendo che la società che gestisce la discarica, oggetto d’indagine, ha smaltito rifiuti speciali, e in alcuni casi tossici, in impianti del centro-sud autorizzati ad accogliere rifiuti, ma non speciali né tossici, grazie alla falsificazione di documenti. Il Noe, che ha operato in sette regioni (Lazio, Campania, Marche, Umbria, Toscana, Puglia e Abruzzo), ha eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare di cui quattro in carcere.  (Fonte, clicca qui)
Una vasta operazione ambientale è in corso nel frusinate ed in altre regioni italiane. I carabinieri del Nucleo operativo ecologico della capitale stanno sequestrando la discarica di Cerreto nel comune di Roccasecca, utilizzata per stoccare i rifiuti dei 91 comuni che compongono la provincia di Frosinone. L’inchiesta vede coinvolte decine di persone. Quattordici gli arresti eseguiti dal Noe dei carabinieri in tutta Italia, per concorso in traffico illegale di rifiuti speciali e tossici e falso.  Il blitz dei militari, coordinati dal capitano Ultimo Sergio Di Caprio è scattato in 7 regione (Lazio, Campania, Marche, Umbria, Toscana, Puglia e Abruzzo. Quattro gli arresti nel Lazio, tre a Frosinone e una a Viterbo. A coordinare le indagini la Procura di Santa Maria Capua Vetere con il pm Guarriello e il gip Baldassarre. (Fonte: La Repubblica)
I fanghi dei rifiuti che avrebbero dovuti essere trattati secondo le norme di legge, venivano sparsi nei terreni delle campagne del Casertano. E’ quanto emerge dall’indagine dei carabinieri del Noe in 7 regioni con 14 arresti. In particolare, un’impresa di Gricignano d’Aversa (Caserta) aveva l’incarico di ritirare i liquami presso le abitazioni prive di collegamenti alle fogne. Gli stessi liquami avrebbero dovuti essere trattati e inertizzati ma i fanghi, secondo quanto emerge dall’indagine, venivano gettati nelle campagne del Casertano.  (Fonte: Ansa)
Lazio/rifiuti: FDS chiede di verificare le scorie inquinanti a Malagrotta
Il Gruppo della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio ha presentato questa mattina un’interrogazione urgente all’Assessorato regionale all’Ambiente e Sviluppo Sostenibile per verificare la presenza di scorie inquinanti all’interno del perimetro della discarica di Malagrotta.
Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, capogruppo e consigliere Fds, segnalando la denuncia dei comitati cittadini delle zone confinanti con la discarica, chiedono all’Assessore regionale Mattei di ”conoscere dove siano state sinora smaltite le scorie dell’impianto romano e dove ne e’ previsto il futuro smaltimento, se la caratterizzazione di tali scorie viene effettuata da un laboratorio ‘terzo’ e quali siano i risultati delle analisi”. Chiedono inoltre ‘’se in considerazione della pericolosita’ per la salute dei cittadini non sia necessario procedere alla chiusura dell’impianto”.  (Fonte articolo, clicca qui)

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