Dopo il collaudo farsa del luglio 2011 sul primo lotto del VII invaso della discarica di Roncigliano, per il secondo e ultimo lotto siamo arrivati al collaudo per… corrispondenza!
Il geologo Nolasco, uomo di fiducia di Cerroni, aveva inviato la proposta di documentazione del cosiddetto collaudo, il 20 dicembre precedente.
In questo modo, il 20 gennaio, i funzionari di Regione, Provincia e Comune di Albano laziale, invece di sottoscrivere il collaudo, hanno fatto una gita in discarica e dimostrato così che Regione, Provincia e Comune in questo caso non sono organi preposti al controllo, ma semplici “caselle postali”.
E pensare che, questa volta, la Provincia aveva diffidato la Pontina Ambiente a sanare i danni provocati alle falde idriche: ’ARPA aveva analizzato finalmente a novembre i pozzi spia della discarica e, guarda caso, i limiti risultavano superati per BENZENE, TRIBROMETANO, FLUORO, DIBROMOCLOROMETANO, FERRO, ARSENICO e MANGANESE.
Il Comune di Albano, oltre tutto, non poteva sottoscrivere il collaudo come aveva fatto nel luglio scorso perché finalmente l’Ufficio urbanistico aveva misurato la distanza del terrapieno dall’Ardeatina, ratificando i 17 metri, tre di meno del necessario, cioè un abuso e una violazione evidenti che restano sorprendentemente e misteriosamente senza sanzione.
Malgrado tutto ciò, ancora una volta il collaudo viene fatto: i comuni continuano a sversare, Cerroni ad incassare, i cittadini a crepare.
Abbiamo risposto con un presidio il 20 gennaio, un blocco in discarica il 3 febbraio scorso, un nuovo presidio il 7 febbraio sotto il Comune. Veniamo a sapere adesso che tredici di noi sono stati denunciati dalla PS per l’iniziativa del 3 febbraio.
Stiamo presentando un nuovo ricorso al TAR contro questo ultimo imbroglio del collaudo e per questo, entro fine febbraio, abbiamo bisogno di 2500 euro.
Ne abbiamo finora raccolti 1200: adesso ci serve il resto.
Non ci possiamo nemmeno considerare soddisfatti che il Comune di Albano abbia dato corso alla procedura di infrazione convocando la Conferenza dei Servizi, visto che la Regione è restata latitante, insieme alla Provincia. Questa procedura complessa inoltre, potrebbe durare più di un anno e si potrebbe arrivare a sancire che, sì, la Pontina Ambiente ha contaminato le falde idriche, ma i controlli (in applicazione di una legge davvero orrenda, la 152/2006) devono essere demandati allo stesso che ha causato la contaminazione!
Non abbiamo bisogno di un anno per dire che le ditte di Cerroni hanno contaminato le falde! Ora c’è il BENZENE, ma due anni fa era il CLOROFORMIO; in altri momenti i NITRITI e l’AMMONIACA; in altri ancora INQUINAMENTO BATTERICO, ogni tanto PERCOLATO lasciato sfociare liberamente nei fossi… e quindi nella nostra falda acquifera.
Che altro dobbiamo aspettare?
DIAMO CONTINUITA’ ALLA MOBILITAZIONE DI MASSA PER OTTENERE CHIUSURA E BONIFICA DELLA DISCARICA DI RONCIGLIANO E LA DEFINITIVA CANCELLAZIONE DELL’INCENERITORE.
Coordinamento No-Inc di Albano
Nessun commento:
Posta un commento