Il 2 dicembre si svolgerà a Torino l'incontro inter-governativo
tra Italia-Israele. Un occasione per il nostro governo di stringere una
ancora più stretta alleanza con quello sionista, ignorando i crimini
che quotidianamente vengono perpetuati contro la popolazione
palestinese.
Le ricadute di questi accordi coinvolgono
anche il nostro territorio, con l'importazione di sistemi di
sorveglianza, test di nuove armi da guerra che poi vengono utilizzate
contro i palestinesi, importazioni di prodotti provenienti dagli
insediamenti sionisti considerati illegali anche dalla Comunità
Europea, ecc...
Il Comitato Mai Complici di Israele
propone un percorso di iniziative per arrivare alla data di
mobilitazione nazionale del 30 novembre, in cui una manifestazione a
Torino ribadirà un forte no a questi accordi della vergogna.
Qui di seguito trovate l'appello e una prima bozza del calendario delle iniziative.
Mai Complici di Israele!
Contro il vertice Italia-IsraeleA
distanza di due mesi dal suo insediamento, il governo delle larghe
intese si precipita ad inviare in Israele il suo primo ministro, come
sua prima visita fuori dall'Europa, con l'obiettivo di confermare la
continuità della politica italiana sulle questioni mediorientali ed il
suo sostegno incondizionato ad Israele.
Israele, grazie
all'altissimo numero di aziende create nei settori dell'innovazione
tecnologica e della ricerca, viene considerato come la nazione start up
per eccellenza. “Abbiamo molto da imparare da Israele”, dichiara Enrico
Letta durante il suo colloquio col premier israeliano, che lo riceve il
1° luglio 2013 nel suo ufficio a Gerusalemme. L'Italia vuole più
innovazione nella propria economia e per questo intende rafforzare la
cooperazione con Israele. “Ho avuto l'opportunità di vedere quanto è
intensa e profonda la cooperazione bilaterale tra i nostri due paesi ma
ho anche capito come possiamo rafforzare questa cooperazione... Abbiamo
fissato come data il 2 dicembre per il vertice bilaterale, il quarto...
In quell'occasione si cercherà di finalizzare accordi già in essere in
campo universitario ma anche energetico sul quale oggi abbiamo avuto
una conversazione interessante”.
Il tanto atteso incontro
intergovernativo si terrà il 2 dicembre a Torino. “Sarà un'opportunità
per capire come costruire anche noi una start up nation”, dice il
Presidente del Consiglio.
Ormai è da anni che i rapporti fra Italia e Israele sono sempre più stretti.
Ad
oggi, l'Italia, è il quarto partner commerciale di Israele ed è
diventata, in base ad accordi di cooperazione legati a turismo,
ambiente, energie rinnovabili, acqua e trasporti, il secondo partner
mondiale del governo israeliano nel campo delle materie scientifiche.
Il governo delle larghe intese sta offrendo ad Israele nuovi scambi
scientifici con trasferimento di know-how italiano nell'ambito della
ricerca universitaria (attraverso accordi e progetti congiunti in
settori più o meno dichiaratamente militari) e nell'ambito della
compravendita di sistemi di sorveglianza di produzione israeliana
(usati nella costruzione del Muro dell'Apartheid e destinati ad essere
installati sulle coste delle grandi isole e del meridione italiano!).
Le
operazioni militari congiunte tra i due paesi, nel deserto del Naqab e
a Decimomannu in Sardegna, sono ormai azioni di routine. Sempre in
Sardegna, da anni, gli aerei da guerra israeliani testano le loro nuovi
armi che vengono poi sistematicamente impiegati contro i palestinesi.
Inoltre, sembra che nella base militare di Camp Darby in provincia di
Livorno vengano stoccate le famigerate DIME (Dense Inert Metal
Explosive); esplosivi usati durante l'operazione Piombo Fuso contro la
Striscia di Gaza nel 2008 – 2009.
A livello commerciale, l’Italia è
diventata la porta d’ingresso principale per lo smistamento delle merci
israeliane nella Comunità Europea. Molte di queste merci provengono dai
Territori Occupati nel ’67 e sono prodotte da aziende che hanno sede
negli insediamenti sionisti considerati illegali dalla stessa Comunità
Europea. Rispetto a merci equivalenti ma provenienti da altri paesi
non-comunitari i prodotti israeliani hanno molte agevolazioni doganali.
Grazie
agli scambi “culturali” fra i due paesi e al sostegno garantito da
tutte le istituzioni italiane, gli intellettuali israeliani hanno
accesso libero a tutti i mezzi di informazione con le immaginabili
conseguenze.
Praticamente: il governo Letta pone lo stato di austerità in Italia destinando sempre più fondi alla cooperazione con Israele.
Tutto
ciò avviene mentre “l'Oasi democratica del Medioriente” accresce in
modo esponenziale la sua politica razzista e aggressiva nei confronti
del popolo palestinese.
La colonizzazione sionista della
Palestina e la pulizia etnica vanno avanti. Dopo aver espropriato più
del 75% del territorio palestinese per insediarvi il “loro stato” i
sionisti continuano con i piani di deportazione forzata della
popolazione palestinese. Grazie al Piano Prawer i beduini del Naqab, al
sud della Palestina, verranno trasferiti in modo coatto nei “Centri di
Raccolta”. La stessa sorte sta toccando ai palestinesi residenti al sud
della città di Hebron, nella Valle del Giordano e attorno a Gerusalemme.
Mentre
il Muro dell'Apartheid continua a frammentare la presenza palestinese
nei Territori Occupati l'esercito israeliano e i coloni continuano
indisturbati nelle loro azioni di rastrellamento e di assedio. La
demolizione delle case dei palestinesi, lo sradicamento e l'incendio
degli alberi come l'arresto dei palestinesi sono ormai fatti di
ordinaria amministrazione. Un recente dossier dell'ONU rivela che dal
2002 ad oggi 7 mila bambini palestinesi sono stati malmenati,
arrestati, minacciati di morte e violentati nelle prigioni israeliane.
La loro colpa? Aver lanciato sassi contro i coloni o i blindati
dell'esercito israeliano.
La Striscia di Gaza continua a vivere
assediata, chiusa nella morsa ermetica del suo carceriere sionista: è
una striscia di terra, palestinese, che Israele cerca di soffocare
esercitando il controllo de facto delle frontiere:
•dal cielo attraverso il controllo militare dello spazio aereo;
•dal mare attraverso il controllo delle acque territoriali;
•da
terra attraverso il controllo perimetrale con sbarramento del
territorio (si sta parlando di una vera e propria barriera, costituita
da recinzioni di filo elettrificato con pali, sensori e “zone
cuscinetto” lungo i terreni confinanti con Israele e in muri di acciaio
o calcestruzzo sui terreni confinanti con l'Egitto, che circonda
completamente la Striscia di Gaza).
Circa 5 milioni di palestinesi
continuano a vivere da ormai 60 anni nei più di 50 Campi Profughi
disseminati in tutto il medio-oriente.
È possibile che il Primo Ministro delle larghe intese non sia a conoscenza di questi fatti ormai noti a tutti.
Stringendo
la mano al premier israeliano Benjamin Netanyahu, Letta sottolinea la
sua fiducia che “il processo di pace” fra israeliani e palestinesi
“possa avere risultati importanti e positivi”!
Per noi “MAI COMPLICI DI ISRAELE” la vera pace in Palestina può avvenire solo dicendo:
• No al progetto sionista di pulizia etnica della Palestina
• Sostegno alla lotta del popolo palestinese per il suo Diritto al Ritorno e all'Autodeterminazione
• Rigetto degli Accordi di Oslo
• Campagna BDS come alternativa alla cooperazione Italia-Israele
• Sostegno alla resistenza ed alle lotte dei prigionieri
• Interruzione dei rapporti commerciali ed economici, politici, militari e culturali tra l’Italia e Israele.
Comitato Mai Complici di Israele
Ecco, invece, il calendario (in via di definizione) delle numerose iniziative.
mercoledì 16 ottobre
ore 21 presso Sala Antico Macello (Via Matteo Pescatore 7) : Torino,
assemblea cittadina aperta alle realtà e ai soggetti interessati a
sostenere la campagna
venerdì 25 ottobre ore
17,30 presso Palazzo Nuovo (università degli Studi di Torino):
presentazione ufficiale della campagna con Gianni Vattimo, Massimo
Zucchetti e Comitato Mai Complici di Israele
sabato 9 novembre:
serata benefit organizzazione campagna con cena presso Csoa Askatasuna
(Corso Regina Margherita 47, Torino) ore 20,30 e concerto live degli
Egin.
sabato 30 novembre: Torino,
MANIFESTAZIONE NAZIONALE contro il vertice Italia-Israele
Domenica 1 dicembre: seminario sul sionismo
Lunedì 2 dicembre: presidio cittadino in concomitanza al vertice.
per maggiori info o comunicarci iniziative a livello nazionale a sosstegno della campagna andare alla pagina facebook
https://www.facebook.com/events/724053264275056/