In
questi ultimi mesi, il fetore proveniente dalla discarica di
Roncigliano è arrivato nel centro storico di Albano e di altri comuni
limitrofi: Ardea, Pomezia, Castel Gandolfo, Genzano, Ariccia, etc.
Sin dal primo momento ha
brillato per il suo RIFIUTO A COMPARIRE il sindaco di Albano, Nicola
Marini che ha esplicitamente affermato che non avrebbe parlato con il
Coordinamento e che comunque non aveva alcuna intenzione di adottare i
provvedimenti propri della sua funzione. Questo rifiuto si è reiterato
nei giorni successivi fino alla notte di venerdì quando la gente ha
deciso di andare a trovare il sig. sindaco direttamente a casa sua. Non
avendolo trovato perché impegnato in una cena di "beneficienza" presso
i locali frati cappuccini, diverse decine di persone si sono disposte
all'attesa, finché dopo un’ora circa il prode è giunto, sempre
accompagnato dai carabinieri, cercando di rientrare in casa senza
fermarsi ad interloquire con chi di dovere. Dopo ore di sceneggiate del
tipo "avete terrorizzato mia moglie e i miei figli e i carabinieri provvederanno"
e le giustificate reazioni popolari piuttosto su di tono, una colonna
formata da diverse auto di regi carabinieri, sindaco e assessori ha
raggiunto la discarica e l’adiacente Villaggio Ardeatino dove non ha
potuto fare altro che prendere atto delle esalazioni
di mercaptani, acidi grassi, solfuri ed altro, assolutamente
incompatibili con l'esclusivo stoccaggio di frazione organica
stabilizzata FOS come recitano leggi e disposizioni.
Attraverso delegati della
Polizia Municipale e dell’Ufficio Ambiente, inoltre, in qualità di
ufficiale e/o agente di polizia giudiziaria, di polizia amministrativa
e di polizia dell’ambiente, potrebbe (e dovrebbe) svolgere funzioni di
controllo, verifica, verbalizzazione e sanzione.
D’altra parte, vanno rilevati, ancora:
E oltre a tanta ostinata omissione da parte dell'Amministrazione, pure la beffa con queste ridicole affermazioni: secondo
il delegato ai rifiuti LUCA ANDREASSI, il vero problema, in discarica,
è costituito dal “VENTO”! e secondo il sindaco, che fa finta di credere
alle baggianate della Pontina Ambiente, è colpa della fiamma pilota che
brucia il gas di discarica che sarebbe andata in tilt!!!
I miasmi della spazzatura si avvertono
distintamente soprattutto la mattina, alle prime luci dell’alba, e la
sera, dopo il tramonto.
Pur essendo ormai abituata agli odorini
della discarica, la popolazione locale, esasperata da queste esalazioni
“speciali”, per tre nottate (24, 25 e 26 settembre) è scesa in presidio
davanti al VII° invaso, chiedendo l’intervento del “primo cittadino” di
Albano, NICOLA MARINI, che si è sempre negato, al telefono e di persona.
Sono arrivati invece polizia
e carabinieri che dopo un'iniziale identificazione intimidatoria hanno
dovuto badare a proteggersi in qualche modo dalle mefitiche emissioni.
Poi, come richiesto proprio dalle forze dell’ordine presenti in
discarica, sono intervenuti tre ispettori della Asl RM-H che hanno prontamente verbalizzato (prot. n.86254 del 25.9.2013) di “aver percepito odori acri, forti e pungenti provenienti dalla discarica e apprezzabili nell’area limitrofa” e che “varie persone erano state colte da malori”:
un evento, chiosano i responsabili della Asl RM-H, di interesse
“IGIENICO-SANITARIO”. Verbale inviato, con notizia di reato, alla
Procura di Velletri.
Nel
frattempo i cittadini si sentivano male ed è stato necessario persino
un ricovero con ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale di Albano.
Malgrado i presenti abbiano offerto carta e penna, la suprema autorità del territorio si è formalmente opposta alla richiesta di stilare adeguato verbale della situazione.
D’altra parte, vanno rilevati, ancora:
1)
L’assenza di verifica delle risultanze del PESO di TUTTI gli automezzi
in entrata ed uscita dalla locale discarica, per accertare che la
spazzatura romana non venga interrata nel VII° invaso.
2)
La responsabilità di aver votato il 19 dicembre 2012, in giunta
comunale, l’avvio della sola CARATTERIZZAZIONE ESTERNA della discarica
– da ultimare in 4 mesi - che non è stata ancora portata a termine.
3)
L’imprudenza nel lasciare inevasa la richiesta di caratterizzazione
INTERNA della discarica, avanzata dall’Arpa Lazio a novembre 2011.
4)
La complice passività riguardo i dati Arpa, relativi alle analisi
ordinarie di tutti i pozzi-spia interni alla discarica, che secondo la
legge 36/2003 debbono essere compiute annualmente e che, viceversa,
mancano dal lontano settembre 2011.
5)
La sconsideratezza mostrata in occasione dell’accesso agli atti
relativi alla convenzione preliminare Coema-GSE (tale accesso era
indispensabile affinché la costruzione dell’inceneritore non avvenga
coi fondi pubblici).
6) La scriteriatezza mostrata in occasione del ricorso alla CEDU.
7) L’incapacità di fare squadra con gli altri sindaci di bacino dei Castelli Romani.
Sindaco NICOLA MARINI: DIMETTITI!
COORDINAMENTO CONTRO l'INCENERITORE di ALBANO
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