Le
puzze infernali che si diffondono dalla discarica di Roncigliano ormai
da qualche settimana, alimentano i nostri peggiori sospetti sulle cause
che le producono .. Fermo restando che qualsiasi discarica, in qualsiasi
luogo sia, produce sempre emissioni maleodoranti e nocive.
Sgombriamo il campo dalle ridicole spiegazioni dei nostri amministratori, in testa il sindaco Marini e il delegato Andreassi: malfunzionamenti di una fantomatica fiamma pilota o effetti della pressione atmosferica e del vento!
E veniamo a spiegazioni più serie e fondate.
E’ il caso di riprendere un articolo di giornale (il Tempo) di aprile 2013 di cui riporto brevi stralci.
“La magistratura romana ha aperto un fascicolo sul cattivo funzionamento degli otto impianti di trattamento meccanico biologico nel Lazio venuto fuori dopo le ispezione del Noe commissionate dal ministro dell’Ambiente Riccardo Clini”.…..” (Per inciso, Clini aveva commissionato il controllo solo per incentivare la scarsa produzione di CDR da avviare agli inceneritori!!).
“I siti in questione sono due dell’Ama (Rocca Cencia e Salaria), altrettanti della Giovi (Malagrotta 1 e Malagrotta 2), della Pontina Ambiente (Albano Laziale), Rida (Aprilia), Viterbo Ecologia (Viterbo) e Saf (Colfelice)”……..
“Per quanto riguarda la Fos i dati sono sballati per tutti, addirittura i due impianti di Malagrotta sono allo zero per cento. E lo stesso dicasi per i metalli”………. “Ad aver informato la magistratura capitolina non sono stati i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Roma ma gli esperti dell’Agenzia per la protezione ambientale del Lazio, l’Arpa”……
Dunque sappiamo che l’ARPA ha già certificato molti mesi fa che anche l’impianto TMB (Trattamento Meccanico Biologico) di Roncigliano produceva quantità ridicole di FOS.
Ciò vuol dire, come abbiamo sospettato da sempre, che il famoso 30-35% di umido organico dei rifiuti viene in buona parte sversato nel VII° invaso tal quale e solo una quota ridicola è trattata nell’impianto TMB.
In discarica tutti gli invasi continuano da anni ad emettere gas mefitici ricchi di metano, ammoniaca, idrocarburi minori, anche clorurati, idrogeno solforato, composti solforati organici (mercaptani), acidi grassi, aldeidi etc.
Di questi gas solo una metà circa, se va bene, viene captata per essere bruciata.
Bisogna ricordare che fino al 2001 la Pontina Ambiente bruciava i biogas captati dagli invasi della discarica attraverso una torcia perennemente accesa, direttamente e senza la minima prefiltrazione. (fonte: Dichiarazione ambientale 2011; pag.26).
Successivamente la Marco Polo Utilities ha realizzato due impianti per produrre energia elettrica bruciando i biogas captati per alimentare due gruppi elettrogeni di 601 e 1065 kW.I fumi prodotti sono un’importante sorgente inquinante ma non hanno la puzza tipica e pungente avvertita in questi giorni.
Forse il sindaco Marini, o chi gli ha suggerito la trovata della torcia, è rimasto indietro 12 anni? A quale torcia pilota si riferisce? Dovrebbe sapere che ad oggi l’unica torcia di emergenza (fonte: Dichiarazione ambientale 2011) è di regola spenta e entra in funzione solo se si rompe uno dei bruciatori!!.
In sintesi ci sono quattro fonti possibili di emissioni:
Sgombriamo il campo dalle ridicole spiegazioni dei nostri amministratori, in testa il sindaco Marini e il delegato Andreassi: malfunzionamenti di una fantomatica fiamma pilota o effetti della pressione atmosferica e del vento!
E veniamo a spiegazioni più serie e fondate.
E’ il caso di riprendere un articolo di giornale (il Tempo) di aprile 2013 di cui riporto brevi stralci.
“La magistratura romana ha aperto un fascicolo sul cattivo funzionamento degli otto impianti di trattamento meccanico biologico nel Lazio venuto fuori dopo le ispezione del Noe commissionate dal ministro dell’Ambiente Riccardo Clini”.…..” (Per inciso, Clini aveva commissionato il controllo solo per incentivare la scarsa produzione di CDR da avviare agli inceneritori!!).
“I siti in questione sono due dell’Ama (Rocca Cencia e Salaria), altrettanti della Giovi (Malagrotta 1 e Malagrotta 2), della Pontina Ambiente (Albano Laziale), Rida (Aprilia), Viterbo Ecologia (Viterbo) e Saf (Colfelice)”……..
“Per quanto riguarda la Fos i dati sono sballati per tutti, addirittura i due impianti di Malagrotta sono allo zero per cento. E lo stesso dicasi per i metalli”………. “Ad aver informato la magistratura capitolina non sono stati i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Roma ma gli esperti dell’Agenzia per la protezione ambientale del Lazio, l’Arpa”……
Dunque sappiamo che l’ARPA ha già certificato molti mesi fa che anche l’impianto TMB (Trattamento Meccanico Biologico) di Roncigliano produceva quantità ridicole di FOS.
Ciò vuol dire, come abbiamo sospettato da sempre, che il famoso 30-35% di umido organico dei rifiuti viene in buona parte sversato nel VII° invaso tal quale e solo una quota ridicola è trattata nell’impianto TMB.
Se è così questa può essere la prima causa di emissioni maleodoranti.
A questo punto dire come fa Pontina Ambiente con notevole faccia tosta (fonte: Dichiarazione ambientale 2011) che
due potenti biofiltri abbattono il 99% delle emissioni odorigene
provenienti dai digestori dell’organico nell’impianto TMB è talmente
inverosimile che non richiede commenti.
Per cui forti emissioni maleodoranti possono essere prodotte anche da quella piccola parte di organico che va in digestione, in caso di disfunzioni dei due biofiltri.
Vediamo le altre cause probabili.
In discarica tutti gli invasi continuano da anni ad emettere gas mefitici ricchi di metano, ammoniaca, idrocarburi minori, anche clorurati, idrogeno solforato, composti solforati organici (mercaptani), acidi grassi, aldeidi etc.
Di questi gas solo una metà circa, se va bene, viene captata per essere bruciata.
Bisogna ricordare che fino al 2001 la Pontina Ambiente bruciava i biogas captati dagli invasi della discarica attraverso una torcia perennemente accesa, direttamente e senza la minima prefiltrazione. (fonte: Dichiarazione ambientale 2011; pag.26).
Successivamente la Marco Polo Utilities ha realizzato due impianti per produrre energia elettrica bruciando i biogas captati per alimentare due gruppi elettrogeni di 601 e 1065 kW.I fumi prodotti sono un’importante sorgente inquinante ma non hanno la puzza tipica e pungente avvertita in questi giorni.
Forse il sindaco Marini, o chi gli ha suggerito la trovata della torcia, è rimasto indietro 12 anni? A quale torcia pilota si riferisce? Dovrebbe sapere che ad oggi l’unica torcia di emergenza (fonte: Dichiarazione ambientale 2011) è di regola spenta e entra in funzione solo se si rompe uno dei bruciatori!!.
In sintesi ci sono quattro fonti possibili di emissioni:
- i gas di combustione del biogas captato
- le emissioni provenienti dai digestori organici che sfuggono ai biofiltri
- le emissioni dei rifiuti TAL QUALI sversati nel VII° invaso
- i biogas non captati prodotti da ogni invaso
Circa
500 t/giorno di RSU entrano a Roncigliano tra Roma (150 t/g) e i 10
comuni dei Castelli. Questa quantità corrisponde circa al limite
teorico di saturazione dei due digestori del TMB ( 7500 m3
), visto che la digestione dura circa 4 settimane per ciclo. E’ del
tutto inverosimile che costoro stiano trattando nel TMB quantità così
imponenti e l’ARPA ha già accertato una volta che ciò non avviene.
Avremo
modo di verificarlo, ma al momento l’ipotesi di causa maggiore più
probabile delle puzze sono i rifiuti TAL QUALI sversati.
COORDINAMENTO CONTRO l'INCENERITORE di ALBANO
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