RUBINETTI ASSASSINI
La popolazione dei Castelli Romani [assemblea pubblica]
deve aver chiaro che l'acqua che paga a peso d'oro non è definibile come
potabile, a patto che la regione non deroghi gli inquinanti presenti entro I
Valori Massimi Ammissibili (VMA), per renderla potabile, anche se non lo è !
Si riscontrano nelle nostre terre concentrazioni oltre i limiti dettati dalla
UE per molti elementi, tra cui i più pericolosi: arsenico, fluoro, vanadio,
ferro, manganese; tutti elementi che si sono correlati a processi naturali,
come è ovvio che sia in una terra di origine vulcanica, ma il cui aumento
progressivo e smodato negli anni mette invece in evidenza i fattori antropici
di tale effetto, tra cui: il sovrasfruttamento idrico, attività industriali,
presenza di discariche e in molti casi lo smaltimento di materiali pericolosi
in modo inappropriato per la salvaguardia dell'ambiente.
Ad Albano, Genzano,
Ariccia ci sono carenze di potabilizzatori dei pozzi adibiti al pompaggio
dell'acqua per l'uso domestico, nonostante il fatto che questi pozzi sono
cronicamente inquinati da anni. Ci sono interruzioni del flusso d'acqua senza
preavviso, turnazioni tra I vari comuni di acque di qualità pessima. C'è
l'assenza o il non funzionamento di depuratori. C'è la mancanza di collettori
fognari, che causano lo sversamento delle reti fognarie direttamente nei corsi
d'acqua.
Da anni la regione Lazio (pres. Marrazzo) deroga i comuni dei
castelli per gli inquinanti arsenico, fluoro e vanadio, nonostante il fatto che
tali deroghe possano essere concesse a condizione che la popolazione sia
informata della situazione, e che il consumo dell'acqua da bere in tali
condizioni è sconsigliata (ma sarebbe giusto dire vietata) ai minori di 14
anni, in virtù del fatto che contiene sostanze tossiche. Viene da chiedersi
perché pagare, tanto, un qualcosa che contiene elementi in quantità nocive, e
perchè la popolazione non è tenuta a saperlo. Questa è una domanda a cui i
funzionari predisposti dovrebbero rispondere, vero pres. Marrazzo e assessore
Civita?
L'acqua è di tutti e come tale deve essere salvaguardata da
speculatori di ogni tipo. Siamo di fronte ad una situazione critica: carenza
idrica, presenza crescente di deturpamento ambientale a carico di "lobbisti
della monnezza" che vedono nella nostra terra un luogo da avvilire con
discariche, inceneritori, e da accordi borghesi finalizzati all'arricchimento
di una casta di fabbricanti di "case" Che cosa vogliamo fare? Vogliamo restare
a guardare o agire? E' ora di riprenderci ciò che è nostro.
Coordinamento contro l' inceneritore di Albano
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