Gli ordini di Cerroni |
La Commissione bicamerale sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti sembra prendere "istruzioni" da Cerroni. Cerchiamo di capirci: è l'avvocato che ha convocato la bicamerale sui rifiuti o, come dicono, il viceversa? I cittadini sono interessati, vogliono sapere. I toni sembrano filar via lisci per quanto riguarda la prosecuzione delle "udienze", insomma un mediocre compitino da comparsa (per la commissione, ovvio). Certo è che se questi organi agiscono inutilmente sullo stile operativo di enti come l'ARPA o affini, tanto vale abolirli. A cosa servono se non fanno quel che per cui sono preposti? Siamo "sotto" manovra economica, con i conti pubblici dentro un tunnel, facciamo sano risparmio anzichè tagliare ricerca, istruzione, sanità (la Regione è drammaticamente commissariata) e posti di lavoro a cittadini che ormai ritengono utopia anche la terza settimana del mese. Anche perchè una convocazione per sentir dire che "Malagrotta" diverrà "Buonagrotta" senza il minimo fondamento operativo (e forse ben altro), per battere cassa nonostante una posizione dominante del mercato tenuta in piedi in modo trasparente quanto il colore del percolato, per ordinare di voler devastare liberamente il territorio limitrofo a Riano, o ancora, per proclamare che Albano sarà l'impianto di trattamento top a livello mondiale da uno che non riesce neppure ad accendere il "gassificatore" (gemello di quello di Albano, per dirla alla Mario di Carlo) di Malagrotta fa un po' ridere (e preoccupare, da tempo). Altrove non lo starebbero neppure a sentire, da noi non è così ed infatti detiene il monopolio nello smaltimento rifiuti da decenni. E poco contano "le mancate mogli" degli anni '60, conta come si chiude un mercato alla concorrenza negli anni seguenti (ma una cosa del genere è troppo per la priva di attributi Bicamerale dei rifiuti). I cittadini del Lazio hanno sviluppato l'abitudine: Cerroni spara, i suoi scagnozzi eseguono, ma nonostante ciò i cittadini continuano a pensarla diversamente. E, soprattutto, agiscono diversamente, non piegandosi.
Soprattutto, signori deputati, senatori, governatori presenti e passati (miseri paladini inclusi), sindaci, eccetto alcuni casi... almeno un po' di decenza. State lasciando intere comunità di cittadini (e voi stessi) in mano a questa gente che non ha il minimo interesse a salvaguardare nulla se non la propria posizione da sovraprofitto. Il tutto con impianti vecchi, inadeguati, non sicuri e altamente tumorali. Il tutto sulla pelle della comunità civile. D'accordo il compitino, ascoltare e non parlare al conducente (delle operazioni), però, un po' di decenza, soprattutto nell'assistere a tutto ciò. C'è modo e modo, dignità e dignità. Innestarsi dentro interi territori in modo irrispettoso, devastarli in nome del sovraprofitto barbaro e senza alcuna premura per la salute pubblica, per l'ambiente circostante intriso di storia, per i cittadini, è qualcosa che dire grave appare un eufemismo. E' qualcosa di quotidianamente non costituzionale che però non salta alle cronache.
Qualcuno di questi membri della Commissione replicherà mai a Manlio Cerroni? Farà qualcosa a tutela dei cittadini? Qualcuno chiederà conto della VIA magicamente positiva sull'impianto di Albano dopo una VIA negativa, dell'AIA firmata in pieno inverno lavorativo e cioè il 13 agosto 2009, dello studio epidemiologico farsa commissionato da Piero Marrazzo, del coke che intende bruciare, della problematica acqua ai Castelli Romani, delle lacunose risposte della Regione Lazio (ancora latitante), dei 350 milioni di Euro pubblici "accaparrati" con una recinzione metallica di neppure 200 metri? Cerroni renderà mai conto della gestione dissennata della discarica di Albano Laziale, della mancata bonifica di ogni suo invaso, del settimo invaso che vorrebbe inaugurare in pompa magna? E via dicendo. Una parte della comunità civile contrariamente ad altre specifiche parti non ha un prezzo e continuerà a resistere fermamente. E' la parte che incarna i Cittadini.
PROCURATORE DI VELLETRI DENUNCIA: SOCIETA' DI SMALTIMENTO SPREGIUDICATE
«Il problema dei rifiuti è legato soprattutto alla gestione del ciclo da parte dei Comuni della zona che si affidano a società il più delle volte un po' spregiudicate e che non sempre seguono con attenzione gli attuali regolamenti». E' la denuncia del procuratore della Repubblica di Velletri Silverio Piro nel corso dell'audizione alla commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite legate al ciclo dei rifiuti.
«I procedimenti penali che noi seguiamo riguardano soprattutto le società che nel tempo si sono completamente disinteressate della necessità di salvaguardare l'ambiente privilegiando invece il loro commercio e soprattutto lo smaltimento dei rifiuti in modo del tutto irregolare - ha spiegato Piro - Sono procedimenti che parlano da soli soprattutto quando si fa riferimento al disastro ambientale della Valle del Sacco, dove si sono trovati degli indici di inquinamento veramente elevati e dove si sono verificate tutta una serie di responsabilità di amministratori e società coinvolte nello smaltimento dei rifiuti».
«Abbiamo trovato una metodica contraffazione dei codici Cer (Catalogo europeo rifiuti) da parte di alcune società nel trasportare rifiuti che in realtà non potevano essere trasportati per consentirne l'occultamento e la distruzione. In questo caso si tratta di una società di Anzio, la Trasporti Ambiente», ha detto ancora Piro. «Un altro procedimento riguarda una bonifica ambientale da parte del comune di Pomezia - ha proseguito Piro - che ha visto diversi indagati e misure cautelari personali a carico di amministratori e in cui si sono verificate anche delle ipotesi di corruzione».
«Il 23 giugno avremo la Polverini» in commissione. Lo ha annunciato, nel corso dell'audizione odierna sul ciclo dei rifiuti del Lazio, Candido De Angelis, membro della commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Previste anche le convocazioni del sindaco di Latina, del presidente della Provincia di Frosinone, del sindaco di Frosinone, del presidente della provincia di Rieti, del sindaco di Rieti, del presidente della provincia di Viterbo, del procuratore della Repubblica di Frosinone, Cassino e Civitavecchia.
Intanto oggi sono stati ascoltati anche il presidente della provincia di Latina, Armando Cusani e il sindaco di Viterbo Giulio Marini. Di fronte alla commissione parlamentare d'inchiesta, Cusani ha denunciato il rischio di traffici illecciti a causa della carenza degli impianti di smaltimento: «In questi anni siamo riusciti a mettere in funzione tutti i depuratori, i depuratori producono fanghi ma questi non possono essere smaltiti in provincia di Latina perchè non ci sono impianti e vengono portati, quando va bene, in Puglia. Oltre all'aggravio dei costi segnalo anche che dietro al trasporto, ai luoghi di lavorazione dei fanghi ci possono essere rischi su traffici illeciti».
Cusani ha anche parlato degli anni in cui il Lazio è stato commissariato nel settore rifiuti: «In questi anni di commissariamento ci si sarebbe aspettati la realizzazione di impianti di compostaggio per trattare una parte della raccolta differenziata, i fanghi che provengono dai depuratori. Sul ciclo
dei rifiuti siamo tra le Regioni e le Province più indietro d'Italia».
dei rifiuti siamo tra le Regioni e le Province più indietro d'Italia».
Il sindaco di Viterbo Marini, che in passato è stato anche presidente della provincia di Viterbo, ha accusato la Regione, che ha impedito alle province di determinare il ciclo di rifiuti. Secondo Marini, infatti, «la Regione Lazio nelle sue varie differenziazioni non ha mai concesso alle province di poter determinare, come forse opportuno attraverso gare pubblica, un ciclo di rifiuti. Attraverso la legge regionale hanno voluto sempre decidere che cosa si doveva fare del combustibile da rifiuto».
La provincia di Viterbo, ha spiegato Marini, «si era autodeterminata un piano dei rifiuti e l'aveva sottoposto all'attenzione della Regione Lazio perché avevamo pensato che potevamo economicamente gestire i rifiuti senza doverli trasportare in altre province, ma è mancata dal punto di vista regionale la concertazione. Oggi l'impianto per la produzione di Cdr sta iniziando a funzionare ma siamo passati da
un sogno di ciclo completo ad un quarto di ciclo. Nel 1996 la Regione Lazio ordinò al comune di Viterbo di autorizzare l'impianto per la produzione di Cdr, senza concertazioni o conferenza di servizi. Lo ordinò e in questi 14 anni, mi pare di capire, che non si è modificato nulla. Questo ha generato un malumore istituzionale nei confronti della Regione Lazio».
un sogno di ciclo completo ad un quarto di ciclo. Nel 1996 la Regione Lazio ordinò al comune di Viterbo di autorizzare l'impianto per la produzione di Cdr, senza concertazioni o conferenza di servizi. Lo ordinò e in questi 14 anni, mi pare di capire, che non si è modificato nulla. Questo ha generato un malumore istituzionale nei confronti della Regione Lazio».
Cerroni: infinita la lista dei Comuni che non pagano. «Noi per il servizio che facciamo trasmettiamo fatture che non vengono pagate. C'è una lista infinita di comuni che non pagano». Lo ha detto il presidente della Co.la.ri., Manlio Cerroni, a margine dell'audizione nella commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo di rifiuti nel Lazio. «Roma ha avuto un problema da sistemare che si riferisce al passato e adesso si difende - ha spiegato Cerroni - Con Pomezia invece ci sono grosse difficoltà». Nel corso dell'audizione uno dei componenti della commissione parlamentare ha chiesto al presidente della Co.la.ri: «perchè c'è sempre lei nell'impiantistica laziale?». A questa domanda Cerroni ha risposto: «perchè quando negli anni '50-'60 facevamo questo mestiere, quelli che "facevano monnezza" neanche la moglie trovavano. Mi fanno sempre questa domanda ma la domanda che mi dovreste fare è: "da quando fa questo mestiere?" Dal '46».
Malagrotta chiuderà. «Nel giorno in cui andranno in funzione gli impianti non ci sarà più bisogno della mega discarica di Malagrotta. Ci sono soluzioni alternative a Monti dell'Ortaccio, nelle ex cave di Riano e di Roma sulla Salaria. È stato presentato un progetto per trasformare le ex cave di Riano in discariche». Lo ha detto il presidente della Co.la.ri Manlio Cerroni davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
Il gassificatore di Albano «sarà l'impianto top a livello mondiale. Non faremo un inceneritore ma una centrale elettrica che, al posto di essere alimentata a metano o a olio combustibile, è alimentata a combustibile da rifiuti». Lo sostiene Cerroni. «L'impianto di Albano nasce per essere alimentato a cdr da Rocca Cencia e Salaria ma in mancanza di questo - spiega Cerroni interpellato dalla commissione - può essere alimentato anche a rifiuto 'tal qualè, dalla frazione secca, solo che a quel punto non sarà piu un impianto di produzione di energia ma di smaltimento di rifiuti». Il gassificatore di Albano, ha spiegato Cerroni, attualmente «è autorizzato per 160 mila tonnellate» di cdr, «ma può arrivare anche a 180 mila».
Sindaco di Riano: mai discarica nel nostro territorio. «Una discarica nelle ex cave di Riano? È una follia. Sia il comune che la Regione Lazio, nel novembre scorso, hanno rigettato un progetto presentato dalla Co.la.ri. Abbiamo saputo che il consorzio ha presentato ricorso al Tar contro i dinieghi e il nostro comune si è costituito in giudizio per resistere». Lo ha detto oggi il sindaco di Riano (Roma) Nicola Regano, replicando a quanto dichiarato da Manlio Cerroni, presidente del Co.la.ri e proprietario della discarica di Malagrotta, davanti alla Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti in merito all'esistenza di un progetto per allestire una discarica nelle ex cave di tufo di Riano, lungo la Tiberina. (Fonte articolo, clica qui)
MALAGROTTA? DIVENTERA' BUONA GROTTA. ALBANO? SARA' UNA CENTRALE ELETTRICA DI LIVELLO MONDIALE
L'alternativa a Malagrotta? "Ci sono progetti per trasformare le ex cave di Riano in discariche". A parlare è uno che di rifiuti se ne intende, il patron di Malagrotta, ovvero "Re" Manlio Cerroni che oggi ha parlato davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite legate al ciclo dei rifiuti che ha convocato diversi esponenti a deporre. Raccogliere informazioni approfondite sul ciclo dei rifiuti nel Lazio e su eventuali attività illecite. Per questo si è riunita questa mattina la commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite legate al ciclo dei rifiuti per un'audizione di diversi rappresentanti, istituzionali e non, del territorio. Manlio Cerroni ha svelato progetti futuri per quanto riguarda il problema rifiuti. Progetti non suoi evidentemente, vista che si sta parlando delle alternative a Malagrotta: "Nel giorno in cui andranno in funzione gli impianti non ci sarà più bisogno della mega discarica di Malagrotta. Ci sono soluzioni alternative a Monti dell'Ortaccio, nelle ex cave di Riano e di Roma sulla Salaria. E' stato presentato un progetto per trasformare le ex cave di Riano in discariche". Secondo Cerroni, "Malagrotta diventerà Buonagrotta per il servizio che ha reso a Roma e alle altre Province. Quando sento che Regioni a noi vicine o lontane sono state in crisi, o forse ci sono ancora ha aggiunto, noi abbiamo il privilegio di aver affrancato la Regione Lazio".
Chiusa Malagrotta però Cerroni non uscirà di scena. Interpellato sul gassificatore di Albano Cerroni si è mostrato entusiasta: "Sarà l'impianto top a livello mondiale. Non faremo un inceneritore ma una centrale elettrica che, al posto di essere alimentata a metano o a olio combustibile, è alimentata a combustibile da rifiuti". Cerroni, con la sua Co.la.ri. sarà tra gli artefici dell'inceneritore.
Il gassificatore di Albano attualmente è autorizzato per 160 mila tonnellate di cdr, ma secondo Cerroni, "potrà arrivare anche a 180 mila".
"L'impianto di Albano nasce per essere alimentato a cdr da Rocca Cencia e Salaria ma in mancanza di questo" - spiega Cerroni interpellato dalla commissione - può essere alimentato anche a rifiuto tal quale, dalla frazione secca, solo che a quel punto non sarà piu un impianto di produzione di energia ma di smaltimento di rifiuti". (Fonte articolo, clicca qui)
Chiusa Malagrotta però Cerroni non uscirà di scena. Interpellato sul gassificatore di Albano Cerroni si è mostrato entusiasta: "Sarà l'impianto top a livello mondiale. Non faremo un inceneritore ma una centrale elettrica che, al posto di essere alimentata a metano o a olio combustibile, è alimentata a combustibile da rifiuti". Cerroni, con la sua Co.la.ri. sarà tra gli artefici dell'inceneritore.
Il gassificatore di Albano attualmente è autorizzato per 160 mila tonnellate di cdr, ma secondo Cerroni, "potrà arrivare anche a 180 mila".
"L'impianto di Albano nasce per essere alimentato a cdr da Rocca Cencia e Salaria ma in mancanza di questo" - spiega Cerroni interpellato dalla commissione - può essere alimentato anche a rifiuto tal quale, dalla frazione secca, solo che a quel punto non sarà piu un impianto di produzione di energia ma di smaltimento di rifiuti". (Fonte articolo, clicca qui)
CERRONI: "L'EMERGENZA STA NEI COMUNI CHE NON PAGANO"
“ Sarà la chiusura del ciclo dei rifiuti a rendere inutili le mega discariche come Malagrotta, un impianto che comunque ha evitato a Roma l'emergenza”.
A parlare è Manlio Cerroni il Presidente del Consorzio Laziale Rifiuti, che oggi ha riferito davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Malagrotta, dopo la chiusura, diventerà il più grande parco cittadino ma bisognerà comunque trovare un sito alternativo per conferire i rifiuti in discarica, anche se in misura inferiore rispetto al passato. Secondo Cerroni le soluzioni ci sono: una di esse è rappresentata dal
progetto di utilizzare le ex cave di Riano. Il futuro però è negli impianti, dopo il gassificatore di Malagrotta sarà la volta di quello di Albano: un sistema alimentato da combustibile da rifiuti che farà funzionare una centrale elettrica. Attualmente il gassificatore in fase di realizzazione è autorizzato per trattare 160mila tonnellate di rifiuti , ma può arrivare a lavorare fino a 180 mila tonnellate. Nel Lazio l'emergenza, in questo settore, non è rappresentata tanto dal trattamento dei rifiuti ma piuttosto dai comuni che non pagano il servizio di smaltimento; i crediti dei gestori delle discariche sono arrivati a diverse centinaia di milioni di euro, nonostante le tariffe siano tra le piu' basse d'Italia. (Fonte articolo, clicca qui)
A parlare è Manlio Cerroni il Presidente del Consorzio Laziale Rifiuti, che oggi ha riferito davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Malagrotta, dopo la chiusura, diventerà il più grande parco cittadino ma bisognerà comunque trovare un sito alternativo per conferire i rifiuti in discarica, anche se in misura inferiore rispetto al passato. Secondo Cerroni le soluzioni ci sono: una di esse è rappresentata dal
progetto di utilizzare le ex cave di Riano. Il futuro però è negli impianti, dopo il gassificatore di Malagrotta sarà la volta di quello di Albano: un sistema alimentato da combustibile da rifiuti che farà funzionare una centrale elettrica. Attualmente il gassificatore in fase di realizzazione è autorizzato per trattare 160mila tonnellate di rifiuti , ma può arrivare a lavorare fino a 180 mila tonnellate. Nel Lazio l'emergenza, in questo settore, non è rappresentata tanto dal trattamento dei rifiuti ma piuttosto dai comuni che non pagano il servizio di smaltimento; i crediti dei gestori delle discariche sono arrivati a diverse centinaia di milioni di euro, nonostante le tariffe siano tra le piu' basse d'Italia. (Fonte articolo, clicca qui)
Ulteriori informazioni:
http://blogs.myspace.com/index.cfm?fuseaction=blog.ListAll&bID=535903858#ixzz0r0wpxlPB
http://resoli.spruz.com/member/?g=881BD133-1643-4769-BEAA-34ABC1C61666&act=881BD133-1643-4769-BEAA-34ABC1C61666-view&id=8FCE0CA9-11A1-4AF8-BE16-3E33A77493AA
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