Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

lunedì 28 giugno 2010

TEHERAN DICHIARA LO STATO DI ALLERTA SUL SUO CONFINE OCCIDENTALE


di Bhaskar Balakrishnan
Global Research

Due settimane fa, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha adottato con voto diviso, la risoluzione 1929 che impone ulteriori sanzioni contro l'Iran.
 
 
Turchia e Brasile hanno votato contro, mentre il Libano si è astenutO nel consiglio di 15 membri. Gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno spinto fortemente a favore di sanzioni, facendo concessioni allo scopo di ottenere l'appoggio di Russia e Cina.
L'azione è arrivata dopo mesi di inutili sforzi per raggiungere un accordo negoziato tra l'Iran e il cosiddetto P5 [formato dagli Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Francia], e la Germania per quanto riguarda la questione nucleare. L'accordo dell'ultimo minuto mediato dalla Turchia e dal Brasile affinchè l'Iran consegnasse 1.200 chili di uranio a basso arricchimento non soddisfaceva gli Stati Uniti.

Come previsto, l'Iran ha respinto la risoluzione del Consiglio di Sicurezza come illegale, e ha dichiarato la sua intenzione di proseguire il proprio programma nucleare. Nel frattempo, il Congresso USA ha preparato un pacchetto di sanzioni più severe, che colpiscono le imprese nei paesi terzi fornitori di petrolio o che intraprendono transazioni finanziarie con l'Iran. Il presidente Obama sembra aver poche alternative se non quella di approvarlo. L'UE ha adottato la propria versione di sanzioni più severe contro l'Iran. Sul fronte militare, Israele ha lanciato il 22 giugno un sesto satellite spia Ofek-9 rivolto specificamente all'Iran. Ha una fotocamera più avanzata con una risoluzione di 0,5 metri.

Un importante esercizione militare ha avuto luogo al largo delle coste del Mediterraneo, dal 6 al 10 giugno, con la partecipazione della portaerei statunitense Truman e il gruppo d' attacco associato, così come navi tedesche e israeliane. L' Esercizio Juniper Stallion 10 include pratiche di bombardamento effettuate da aerei Usa e di Israele, così come le difese antimissili israeliane è significativo in relazione a speculazioni su un possibile attacco militare contro l'Iran.

Da allora, il gruppo di battaglia USS Truman ha attraversato il Canale di Suez il 18 giugno e proseguirà per il Golfo Persico per unirsi al gruppo di battaglia USS Eisenhower, che è già lì.

L'Iran ha dichiarato lo stato di allerta il 22 giugno a nord-ovest dicendo che le forze Usa e di Israele sono concentrate in Azerbaigian, pronte ad attaccare gli impianti nucleari dell'Iran. Fonti iraniane sostengono che Israele ha segretamente trasferito una grande quantità di bombardieri jet a basi in Azerbaijan, attraverso la Georgia, e Forze Speciali USA sono concentrate in Azerbaigian in preparazione di un attacco.

Il dottor Uri Arad, consulente top del Primo Ministro Netanyahu ha detto che il 22 giugno che un attacco preventivo militare contro l'Iran potrebbe "eventualmente" essere necessario. Il 17 giugno il segretario alla Difesa Robert Gates ha detto ai senatori degli Stati Uniti che l'Iran potrebbe sparare a salve centinaia di missili contro obiettivi in Europa, e si sono espressi a favore di sistemi di difesa missilistica più forte in Europa, nonostante le obiezioni russe. I commentatori israeliani hanno inoltre osservato che questo potrebbe significare una minaccia molto più grande per Israele, considerando la presenza di grandi quantità di missili a corto raggio della Siria e Hezbollah nel Libano.

Fonti statunitensi hanno indicato è stato permesso ad alti operatori di Al-Qaeda come Saif al Adel, residente in Iran, di lasciare il paese attraverso la Siria per orchestrare attacchi terroristici contro obiettivi americani.  Questi rapporti sembrano essere volti a screditare il regime iraniano e presentarlo come sostegno al terrorismo internazionale.

Tutti questi sviluppi indicano una situazione di crescente tensione nella regione. Un piccolo incidente potrebbe innescare un incendio più grande. E 'probabile che l'Iran possa ricorrere, per soddisfare le proprie esigenze di petrolio, all'acquisto attraverso società di paesi terzi che non coinvolgono l'attività delle imprese degli Stati Uniti.

Sarebbe giuridicamente difficile per altri paesi applicare restrizioni alle imprese che desiderano fornire petrolio all' Iran, in mancanza di qualsiasi divieto del Consiglio di Sicurezza dell'ONU su tali scambi. Tuttavia, è probabile che il governo statunitense faccia pressione sui paesi per cercare di prevenire tali scambi indiretti. Mentre il dramma Iran-USA-Israele è diretto verso il suo secondo atto, i paesi della regione devono essere preparati ad affrontare le conseguenze spiacevoli dell'aumento di tensioni e conflitti.

Il Dr. Bhaskar Balakrishnan è un ex ambasciatore indiano a Cuba e ha anche ricoperto il ruolo di rappresentante per l'ILO di Ginevra.

Fonte: www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=19908

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