Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

sabato 26 giugno 2010

".. ROMA CAMBIA .." .. si .. ma in peggio

 

Lo slogan tanto caro al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, durante la sua corsa alla massima poltrona del Campidoglio. In effetti è così, Roma cambia. L’AMA verrà gradualmente privatizzata e con essa anche l’Atac. La gestione dei rifiuti nel Lazio, già completamente sperequata e con posizioni dominanti  in chiaro abuso, sarà quindi affidata ad un controllo totalmente privato nel tempo. Adesso qualcuno venga a spiegare ai cittadini del Lazio che il consorzio Co.E.Ma (Consorzio Ecologico Massimetta), il calabrone che dovrebbe costruire il gassificatore dei Castelli Romani (cordata societaria costituita al 33% dall’ Ama, per un altro 33% dall’ Acea il cui nocciolo duro è in mano a privati e per il restante 33% in mano al gruppo Cerroni) sarà un consorzio a gestione PUBBLICA, dove la sola componente privata sarebbe quella del  ras Cerroni. Crolla così l’ultimo falso schermo che molti uomini politici avevano cavalcato: la conduzione pubblico-statale del consorzio che dovrebbe intervenire nel territorio dei Castelli Romani. Alcuni (tra cui Alemanno) presi dalla loro goffaggine parlano già di efficienza privata, se l’efficienza privata è quella degli invasi di Roncigliano, dormite pure sonni  NON tranquilli cari cittadini. Roma cambia. In peggio.
«Entro l’anno ci saranno poche e solide società pubbliche che dovranno anche attraversare un processo di parziale privatizzazione. Anche l’Atac, secondo le norme europee, dovrà fare dei passi importanti verso la privatizzazione. Stessa discorso vale per Ama». Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, intervistato stamani da Oscar Giannino su Radio 24.  Il sindaco ha così annunciato che i privati entreranno presto nella composizione societaria delle società controllate di trasporto pubblico e di gestione dei rifiuti. «Al termine del 2010 avremo una configurazione più aperta la mercato», ha aggiunto Alemanno, «perchè l’intervento dei privati fa risparmiare al Comune e produce più efficienza».
Dopo aver ricordato «l’opera di disboscamento e di chiusura di società di secondo livello, e l’accorpamento di alcune società come la stessa Atac», il primo cittadino ha annunciato: «Subito dopo il bilancio vogliamo cancellare altre società inutili».
Alemanno non ha anticipato nomi: «Il punto è che dobbiamo salvaguardare i livelli occupazionali e misurarci con una complessiva ridefinizione della holding. Fare un elenco oggi significa creare scompiglio nelle aziende e tra i lavoratori». (Fonte: Corriere della Sera, clicca qui)

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