Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

sabato 24 dicembre 2011

Mutassim Gaddafi: messaggio ai popoli del Mondo | STAMPA LIBERA

15 ottobre 2011
Link:
http://libyasos.blogspot.com/2011/10/al-mutasim-billah-al-gaddafi-to-people.html
Traduzione per Stampa Libera a cura di Old Hunter.


Popoli del mondo!

Il nemico è in fuga.

Esso vive nella paura di un movimento di resistenza che non può vedere né prevedere.

Scegliamo noi quando, dove e come colpire.

Così come i nostri antenati accesero la prima fiammella della civiltà, ora dobbiamo ridefinire la parola “conquista”.

Oggi noi scriviamo un nuovo capitolo dell’arte della guerriglia urbana.

Noi non chiediamo braccia o combattenti perché ne abbiamo in abbondanza.

Vi chiediamo di formare in tutto il mondo un fronte contro la guerra e la NATO.

Un fronte posto sotto l’egida della saggezza.

Un fronte che porti riforme e ordine e nuove istituzioni per sostituire l’attuale corrotto sistema.

UN APPELLO PER UNA RIVOLUZIONE GLOBALE

Popoli del mondo!

Queste parole vi arrivano da coloro che lottano per sopravvivere ai massicci bombardamenti criminali della NATO.

La nostra situazione non ha alcuna copertura da parte dei media occidentali.

Noi siamo semplicemente degli uomini che hanno scelto dei principi invece della paura.

Noi abbiamo sofferto crimini e sanzioni, omicidi di massa e saccheggi che consideriamo essere le vere armi di distruzione di massa.

Noi abbiamo sopportato settimane e mesi di agonia e disperazione, mentre un ONU da condannare faceva affari coi nostri proventi del petrolio in nome della ‘protezione dei civili’.

Otre 60.000 innocenti sono morti nell’attesa di una luce alla fine di un tunnel interminabile tranne che per la colonizzazione del nostro paese e per il furto delle nostre risorse.

Dopo i crimini delle amministrazioni francesi e britannici in Libia, abbiamo scelto il nostro futuro.

È il futuro di qualsiasi lotta per la resistenza nella storia dell’umanità.

È nostro dovere come pure nostro diritto combattere contro le forze della colonizzazione e ritenere le loro nazioni economicamente e moralmente responsabili per ciò che i loro governi eletti hanno distrutto e rubato dalla nostra terra.

Noi non abbiamo attraversato oceani e mari per occupare la Gran Bretagna o la Francia.

Né siamo responsabili della crisi economica dell’Europa, che si tenta di risolvere con il furto della nostra ricchezza sovrana.

Questi criminali hanno cercato di nascondere i loro veri piani per il controllo e il monopolio delle risorse energetiche del mondo, in presenza della minaccia del potere d’espansione in Cina e di una forte Africa unificata.

È ironico che i libici debbano sopportare il carico totale di questo immenso e sempre più intenso conflitto al posto del restante di questo mondo che dorme!

Non abbiamo bisogno di armi braccia o di combattenti perché ne abbiamo in abbondanza.

Vi chiediamo di formare un fronte mondiale contro la guerra e la NATO.

Un fronte posto sotto l’egida della saggezza.

Un fronte che porterà riforme e ordine e nuove istituzioni per sostituire quelle corrotte.

(Vi chiediamo di) smettere di avere a che fare con Francia, USA, Gran Bretagna, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. (Vi chiediamo di) ridurre o bloccare il consumo dei loro prodotti e della loro propaganda. Fermate (questi Paesi) prima che essi distruggano il mondo intero.

Spiegate a coloro che sono in dubbio la vera natura di questo conflitto.

Non credete alle loro bugie sui media.

Le vittime tra le loro forze speciali sul terreno e tra i loro burattini libici sono molto superiori a quanto ammettano.

Avevamo solo il desiderio di più telecamere per mostrare al mondo (di chi è) la vera sconfitta.

Il nemico è in fuga.

Esso vive nella paura di un movimento di resistenza che non può vedere né prevedere.

Noi scegliamo ora quando, dove e come colpire. E come i nostri antenati che accesero la prima fiammella della civiltà, ora dobbiamo ridefinire la parola “conquista”.

Noi oggi stiamo scrivendo un nuovo capitolo nelle arti della guerriglia urbana.

Sappiate che aiutando il popolo libico starete aiutando voi stessi per un domani che potrebbe portarvi la stessa distruzione. Questo conflitto non è una guerra localizzata.

Aiutare il popolo libico non significa fare accordi e nuovi contratti con Francia, USA, Gran Bretagna, Qatar ed Emirati Arabi Uniti.

(È necessario) isolarli.

Né il mondo può restare ostaggio delle Nazioni Unite sotto il loro controllo al fine di coprire i loro crimini e furti.

Noi li intrappoleremo qui in Libia per drenare le loro risorse, le loro forze umane e la loro volontà di combattere.

Noi gli faremo spendere tanto quanto hanno rubato, se non di più.

Noi distruggeremo, e quindi interromperemo il flusso del saccheggio del nostro petrolio, rendendo le loro strategie obsolete.

Quanto prima nascerà un movimento rivoluzionario globale, tanto prima avverrà la loro caduta.

Ai soldati della NATO diciamo, “tornate alle vostre case, alle famiglie e ai vostri cari. Questa non è la vostra guerra. In Libia non state combattendo per una giusta causa”.

E a Sarkozy e Cameron, noi diciamo, l’avete portata, così come noi ora ve la facciamo come non vi aspettavate.

Avete un’altra sfida prima della vostra fine?

AL-MU’TASIM BILLAH AL-GADDAFI

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