Dopo l'operazione di sgombero dello spazio Communia
di Roma, lo scorso 16 agosto, ieri si è svolta nel quartiere di San
Lorenzo un'assemblea molto partecipata, dove un imponente (quanto
ridicolo) dispiegamento di forze dell'ordine è stato posizionato in
occasione dell'appuntamento.
Moltissima la gente del quartiere, attivisti romani, occupanti di spazi, studenti e precari.
Moltissima la gente del quartiere, attivisti romani, occupanti di spazi, studenti e precari.
Prima
dell'assemblea, un concerto dal tetto dello stabile sgomberato.
Dopo
aver lasciato spazio ad una serie di interventi, un corteo ha
attraversato le strade del quartiere, mentre viene annunciato un nuovo
corteo il 7 settembre per riappropriarsi dello stabile recentemente
sgomberato, ancora una volta per la speculazione edilizia.
Una sfida
chiara che segna una prima risposta rispetto allo sgombero delle ex
fonderie Bastianelli, voluto da Procura e Questura, con il pretesto
dell'inagibilità dell'edificio, peraltro smentito più volte da perizie
ufficiali.
Dietro lo sgombero dell'edificio, vi sono difatti interessi
speculativi di una società, la Sabelli Trading, che vorrebbe costruire
l'ennesimo palazzo in un quartiere ormai devastato dal cemento.
Mentre la Giunta Marino prova a propinare l'idea di un dialogo e di un'azione della proprietà dal punto di vista urbanistico, ieri le centinaia di persone che hanno partecipato all'assemblea, e poi al corteo, hanno espresso chiaramente le loro intenzioni: l'obiettivo è di riappropriarsi dello spazio.
Mentre la Giunta Marino prova a propinare l'idea di un dialogo e di un'azione della proprietà dal punto di vista urbanistico, ieri le centinaia di persone che hanno partecipato all'assemblea, e poi al corteo, hanno espresso chiaramente le loro intenzioni: l'obiettivo è di riappropriarsi dello spazio.
Una prima risposta rispetto all'autunno che potrebbe
presentarsi a Roma relativo ad altri sgomberi voluti dalla giunta Marino
e un primo passo guardando al 19 ottobre.
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