Mentre assistiamo sbalorditi e inermi alla più grave crisi
diplomatica dell’Italia con gli Stati Uniti in merito all’eliminazione della
casella “Prigione” dalla nuova versione del
gioco del “Monopoly”, con tanto di viva e vibrante comunicazione di sette
deputati del PD al sorpreso e incredulo ambasciatore statunitense di Roma,
nella capitale del Paese si sta giocando l’ennesima partita del gioco
“Discaricopoly”.
Il gioco di “Discaricopoly” è stato inventato dai politici italiani (Polverini, Alemanno & Zingaretti) per prendere in giro la Comunità Europea in merito alla chiusura definitiva della discarica di Malagrotta.
Ogni volta che si avvicina la data della chiusura definitiva
della discarica di Malagrotta, i politici di turno fanno finta di aver individuato
una nuova discarica, ma chiedono all’Europa l’ennesima proroga pro-tempore per
la discarica di Malagrotta.
Sarà opportuno riportare i nostri amministratori dal gioco di “Discaricopoly” al mondo reale, denunciandoli alla Corte dei Conti per il danno erariale determinato da questa disastrosa gestione dei rifiuti.
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Il gioco di “Discaricopoly” è stato inventato dai politici italiani (Polverini, Alemanno & Zingaretti) per prendere in giro la Comunità Europea in merito alla chiusura definitiva della discarica di Malagrotta.
Nel caldo agosto 2008 Togni (allora Capo del
Dipartimento Ambiente del Comune di Roma, esperto di logge segrete e d’affari)
ha rivelato la verità ai comitati locali: “la discarica di Malagrotta verrà
innalzata di altri 10 metri e sarà in funzione per ulteriori 15 anni”.
Le parole di Togni sono state profetiche: ad oggi sono già 5
anni che le istituzioni fingono di cercare una soluzione alternativa alla
discarica di Malagrotta, scegliendo di volta in volta soluzioni sbagliate ed
inverosimili (Villa Adriana, Riano, Pian dell’Olmo, il Divino Amore, eccetera).
Di fatto le continue proroghe della discarica di Malagrotta
servono solo a prendere in giro la Commissione Europea.
Sul gioco di “Discaricopoly” sono riportate le località di
Roma e della sua provincia (Villa Adriana, Malagrotta, Divino Amore, Colosseo,
Stazione Termini, Piazza Navona, Piazza Montecitorio, Fontana di Trevi,
Laghetto dell’Eur, Riano, Albano Laziale, Pomezia, Fiumicino) e il politico di
turno, oppure un tecnico appositamente nominato (oggi il Commissario
Straordinario, il vecchio prefetto in pensione Goffredo Sottile, appositamente
scelto da Monti in base al curriculum in quanto tra i principali corresponsabili
della disastrosa gestione dei rifiuti in Campania), prova a scegliere a caso
una delle località indicate nel gioco di “Discaricopoly”, generando il panico
nella popolazione locale, che è costretta ad organizzare una viva e vibrante
contestazione.
I risultati del gioco di “Discaricopoly” sono disastrosi:
- a Roma e nel Lazio è stato scelto un vecchio e superato modello di gestione fatto di discariche che inquinano (vedi Malagrotta) ed inceneritori che non funzionano (vedi Malagrotta), il tutto concentrato nelle mani del signor Cerroni;
- a Roma e nel Lazio non decolla la raccolta differenziata, che rimane molto al di sotto dei limiti minimi previsti dalla legge;
- a Roma e nel Lazio i cittadini pagano di conseguenza le tariffe più alte d’Italia (e forse del mondo) per la gestione rifiuti.
Sarà opportuno riportare i nostri amministratori dal gioco di “Discaricopoly” al mondo reale, denunciandoli alla Corte dei Conti per il danno erariale determinato da questa disastrosa gestione dei rifiuti.
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