L’essere
umano a volte è capace di mostruosità che lasciano un vuoto nel petto,
sgomenti, senza fiato, per ore ed ore.
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(Fonte articolo, Young, clicca qui)
Una sostanza dalle proprietà estremamente nocive è stata rinvenuta nei
terreni di Caivano lo scorso 18 Luglio. Le caratteristiche della
sostanza sono state rese note in questi giorni dal Generale Sergio Costa
e dagli uomini della forestale che hanno fatto accertamenti sul posto:
si tratta di Cloruro di metilene. Gli imprenditori del Nord che sono
venuti a interrare rifiuti tossici in Campania pagando il dazio alla
Camorra adesso hanno sulla coscienza, oltre alle migliaia di morti,
anche i bambini deformi. Il principale responsabile è una sostanza
chiamata “cloruro di metilene”, considerata dallo Iarc e dall’Unione
Europea “potenzialmente cancerogena” ma i cui effetti sulla salute umana
sono stati messi in evidenza soprattutto da un ultimo studio che
sottolineano il potere mutageno, cioè capace di modificare il DNA, e
teratogeno, quindi in grado di intervenire sulla formazione del feto.
Per questo la quantità consentita di cloruro di metilene è pari a zero.
Questo composto chimico è usato nelle aziende per verniciare i
macchinari. In buona sostanza è un solvente che, dopo essere stato
interrato in barili ha finito per insidiarsi nelle acque del bacino
imbrifero sottostante. Naturalmente su quei campi si coltivava.
Probabilmente i contadini che hanno acconsentito a compiere questo
scempio o quelli che son stati costretti a farlo tenendo la bocca
chiusa, non avrebbero nemmeno immaginato cosa sarebbe accaduto qualche
anno più avanti: bambini deformi, col cranio deforme, gli occhi disposti
in posizione non simmetrica o, peggio, modificazioni al cervello.
Bambini microcefali che non vivranno mai un solo minuto della propria
vita con la coscienza di essere “umani”. Che non riconosceranno mai la
propria madre e che non diranno mai di aver fame. Esperimenti non
autorizzati della genetica di cui si preferisce tacere o, se vogliamo,
bambini sofferenti, consci del proprio dolore provocato da malformazioni
urogenitali simili a quelle registratesi in Somalia dopo il traffico
dei rifiuti speciali che provocò la morte di Ilaria Alpi e Miran
Hrovatin. In quelle terre infatti i bambini urinavano dalle gambe
perchè, per una qualche stranissima malformazione, non erano provvisti
del condotto necessario ad espellere i liquidi. Ed erano tutti così quei
bambini, fatti proprio a stampino. Quasi come se, al momento in cui si
stava formando il sesso del feto, fossero intervenuti degli agenti
chimici a spezzare il processo, sempre allo stesso modo, come fosse un
esperimento di laboratorio. C’è da chiedersi quindi con quale coscienza
si continui ad interrare rifiuti tossici adesso che le cose si sanno.
Dei campani nessuno gliene importa? In questo caso potremmo parlare di
genocidio operato su base razzista. Il Generale Sergio Costa ha quindi
dichiarato: È la prima volta che ritroviamo una sostanza simile: il
bicloro, secondo legge, non dovrebbe proprio essere presente nell’acqua,
cioè la legge non consente la presenza neanche di un nanogrammo. Qui,
invece, ne abbiamo trovati 71, vale a dire una percentuale superiore del
710% rispetto a quella consentita, che è zero. Sulla vicenda è
intervenuto anche l’Oncologo Antonio Marfella, Presidente dell’Isde,
scrivendo che: “Il cloruro di metilene, oggi scoperto ancora a Caivano
dalla Forestale in data 18 luglio 2013, e’ lo stesso composto che e’
stato documentato da Istituto Superiore Sanita’ e a noi trasmesso da
commissario De Biase anche nelle prime analisi su campioni vegetali
della resit! (diclorometano o cloruro di metilene) con cio’ a
significare che ogni giorno noi dobbiamo registrare in falda profonda i
tossici (tipo cianuro) che ci hanno sversato dalle industrie del nord,
tipo Acna di Cengio, ma ogni giorno, ogni giorno nelle terre dei fuochi
si lavora in nero e si sversa nei campi i solventi e gli sverniciatori
del settore merceologicho della produzione in nero di scarpe , borse e
tessile. questi non sono veleni del nord, questi sono i veleni che le
stesse mamme che poi piangono i figli avvelenati producono nelle nostre
zone dove non si rispetta l’uomo e il suo lavoro”.
Associazione DifferenziaTi
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