Stanno giocando tutti o quasi sulla pelle dei cittadini e dei territori interessati.
Giocano sapendo di fare danni, giocano sapendo gli interessi in ballo.
Mostruosi, altro che salvataggio di Roma. Fanno ridere gente come Pecoraro.
Cerroni, Polverini, Marrazzo ed un’opposizione che fa ancora più ridere della maggioranza regionale.
Avranno la VERA OPPOSIZIONE, civile e legale, quella che questi delegati meritano, ad Albano come a Riano, (non quella che loro chiamano "opposizione").
(Fonte articolo, http://www.linkontro.info/index.php?option=com_content&view=article&id=4699:discariche-a-riano-e-corcolle-pecoraro-non-convince-lopposizione-annuncia-ricorsi&catid=45:laboratorio-lazio&Itemid=80). E’ appena terminata l’audizione del prefetto di Roma Pecoraro, commissario straordinario per i rifiuti del Lazio, presso la Commissione Ambiente della Regione, nel corso della quale lo stesso prefetto ha annunciato la formalizzazione, nella giornata di ieri, della scelta dei due siti dove dovranno sorgere in tempi brevi le discariche che andranno a sostituire quella di Malagrotta.
Com’è noto, si tratta del sito di Quadro Alto, nel Comune di Riano, e del sito di Corcolle – San Vittorino, nell’ottavo municipio di Roma, che hanno ciascuno la possibilità di accogliere 2,8 milioni di tonnellate di rifiuti. La capienza dei due siti è considerata ampiamente sufficiente per stoccare i 4 milioni di tonnellate di rifiuti che la Capitale produrrà nei prossimi 36 mesi. In settimana il prefetto procederà con l’avvio della procedura di esproprio e l’occupazione d’urgenza dei due siti, per poi affidare, entro l’inizio di Dicembre, la progettazione e i lavori di realizzazione con una gara pubblica europea.
Tempi che, però, potrebbero essere fortemente condizionati dalla proposizione di un ricorso contro la procedura di esproprio da parte dell’avvocato Cerroni, neo-proprietario delle cave di Riano. Anche sugli altri punti, la relazione di Pecoraro, che si è soffermato sulla procedura che ha portato alla scelta di questi due siti rispetto ai sette prospettati da uno studio della Regione, non ha convinto pienamente i consiglieri dell’opposizione. Numerose le obiezioni sollevate, sia di carattere sostanziale che formale.
Tra queste ultime, due in particolare. Primo: il sospetto che la procedura per la scelta dei siti sia stata viziata ab origine, con la Regione che si è limitata a proporre al Prefetto proprio quei sette siti su cui Cerroni e altri privati tra il 2007 ed il 2009 avevano avviato presso la Regione stessa le procedure di autorizzazione per la realizzazione di discariche; secondo: il fatto che il Prefetto non abbia tenuto conto del parere negativo fornito nel 2009 dalla Regione stessa sul sito di Riano, per un contrasto sia con il Codice dei beni culturali che con il Piano Territoriale Paesistico Regionale.
Ancor più importanti, poi, le obiezioni di carattere sostanziale: Corcolle è infatti classificata come zona R4, ovvero zona a massimo rischio di esondazione, dove il fiume Aniene è uscito dagli argini già nel 1997, nel 2001, nel 2003, nel 2007 e nel 2009; Riano invece è un sito fin troppo vicino alle abitazioni, soli 800 metri, con molte case che si approvvigionano di acqua non dall’acquedotto ma da pozzi che potrebbero subire infiltrazioni, in una zona, come già sancito dalla Regione, sottoposta a tutela paesaggistica e dei beni culturali.
Forti dubbi, inoltre, sono stati espressi anche sulla qualità dei rifiuti che andranno a finire a Corcolle e Riano, nonché sulla presunta “provvisorietà” della soluzione. Come affermato da Pecoraro, infatti, oggi i quattro impianti di Trattamento Meccanico Biologico esistenti lavorano a singhiozzo (Malagrotta 1 è fermo, Malagrotta 2 e Rocca Cencia lavorano al 60 per cento, mentre solo quello di via Salaria lavora a pieno regime) e, anche portati al massimo, saranno in grado di trattare solo 3.000 delle 4.000 tonnellate di rifiuti prodotte ogni giorno dalla Capitale. E’ quindi concreto il rischio che, almeno per i tre quarti, arrivino a Corcolle e Riano rifiuti “tal quali”. Proprio per questo il Prefetto ha annunciato di lavorare, insieme ad AMA ed ACEA, per l’apertura di un quinto impianto di TMB, impegnandosi personalmente (“sia come Prefetto che come Commissario”) a far sì che nei due nuovi siti non arrivino rifiuti non trattati.
Quanto alla provvisorietà della soluzione, Corcolle e Riano dovrebbero funzionare per 36 mesi, mentre lo stesso Prefetto cesserà dalle funzioni di commissario fin dal 31 dicembre 2012. Secondo l’opposizione, però, l’ampiezza dei siti scelti, soprattutto quello di Riano, rende molto concreto il rischio di una Malagrotta 2, cioè che il futuro Sindaco di Roma, terminata la gestione commissariale, possa andare di proroga in proroga, come è accaduto per molti anni alla stessa Malagrotta.
In conclusione, l’opposizione, con i consiglieri di Sel Nieri e Zaratti e con il verde Bonelli, annuncia la proposizione di numerosi ricorsi. Ma l’opposizione più rilevante arriverà dal territorio, con gli abitanti di Riano che, secondo il consigliere PD Lucherini, non potranno accettare questa “gravissima ingiustizia”, cioè che un Comune di 2,6 milioni di abitanti e con il territorio più vasto tra tutte le città europee possa scaricare i propri rifiuti sul territorio di un piccolo Comune di 13.000 abitanti.
Per questo, il livello della mobilitazione è destinato ad alzarsi nei prossimi giorni. Il Prefetto Pecoraro ha già annunciato che all’opposizione risponderà con le denunce e che “chi fa opposizione si assume la responsabilità di un’emergenza rifiuti a Roma come c’è stata a Napoli”. Una responsabilità che però, probabilmente, dovrebbe essere qualcun altro ad assumersi, a partire da quei vertici politici che, invece di prendere le decisioni, le hanno scaricate su un commissario straordinario.
Associazione DifferenziaTi
giovedì 27 ottobre 2011
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Restiamo sempre in attesa della sentenza del Tar Lazio in attesa per Oggi 27 Ottobre prima di decidere le mobilitazioni da prendere
RispondiEliminaè slittato a domani il pronunciamento del Tar sulla richiesta di sospensiva circa il VII invaso della discarica nei Castelli Romani. IL Il Tar ancora una volta si complimenta con il coordinamento Contro l'Inceneritore di Albano per la documentazione tecnico-scientifica prodotta. Comunque andrà Cerroni ai Castelli Romani continua e continuerà ad avere grossi problemi. Avanti tutta !!!
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