Verrebbe da dire: il solito Marrazzo. Già, perchè riteniamo ancora una volta gravi e quanto mai fuori luogo le parole (ANCORA UNA VOLTA) di Piero Marrazzo sull’inceneritore di Albano e sull’annessa discarica di Roncigliano. Marrazzo in ambito rifiuti ed a livello gestorio da governatore della Regione Lazio ha mostrato scarso spessore . Sanità, rifiuti, da un uomo prestato ai voleri di Manlio Cerroni meglio anteporre il silenzio. Questo farebbe una persona saggia. Stonature quelle di Marrazzo, che anche da privato cittadino continua a parlare dell’inceneritore dei Castelli Romani. Evidentemente la querelle e la vittoria dei cittadini di fronte al Tar del Lazio deve risultare davvero indigesta all’ex governatore. Speriamo che all’ennesimo assist offerto da mr “Mi manda Cerroni” segua un più rispettoso silenzio verso tutte le parti in causa. Soprattutto verso i cittadini che battagliano per rimediare a quanto di nefasto fatto da lui stesso.
Fonte articolo: Giorni. Giustamente in piazza a Riano contro la discarica di Malagrotta che potrebbe rendere pestilenziale anche l’aria di casa sua, oggi portabandiera della raccolta differenziata, l’ex governatore Marrazzo sembra dimentico della concessione accordata appena poche stagioni fa alla Eco Italia 87 del CO.LA.RI, il Consorzio Laziale Rifiuti del solito Manlio Cerroni, titolare della discarica dell’Inviolata a Guidonia, seconda per dimensioni nel Lazio. Nata abusivamente nel 1986 e poi, a suon di proroghe, legalizzata, regolarizzata, dista 200 metri dalle case e benché di recente sia stato realizzato il sesto invaso ormai da tempo cresce solo in altezza e ha superato i 35 metri.
Altamente inquinata secondo le valutazioni della Regione, nel 2002 Guidonia è stata inserita fra quei comuni che da direttive europee devono diventare urgente oggetto di risanamento ambientale. A giustificare tali, disattesi provvedimenti basterebbe l’impatto delle cave di travertino, che comportano il transito di migliaia di camion e la dispersione di immense quantità di polveri. E pure pompano dalle profondità del sottosuolo milioni di litri di acqua sulfurea che vengono gettati ogni giorno nell’Aniene, distruggendolo, per tacere del crollo indotto delle grotte carsiche che causa dissesti geologici mettendo a rischio le fondamenta dei palazzi.
Ma a Guidonia, al centro della città, sorge anche il mega cementificio Buzzi Unicem. Altre cave che hanno ormai eroso il territorio nel raggio di molti chilometri e poi ancora camion, polveri e soprattutto i forni.
“Qui si bruciano circa 140mila tonnellate annue di pet coke, il combustibile fossile più economico e inquinante, e con esso gli abitanti respirano a pieni polmoni nuvole di metalli pesanti, Co2, polveri ultrasottili. Fino a poco tempo fa il pet cocke, importato per mare dalla Cina, veniva stoccato all’aperto,” spiegano dal circolo locale di Legambiente protagonista di una battaglia grazie a cui il deposito è stato sequestrato ed è stata imposta la costruzione di un apposito silos, ancora non realizzato.
Legambiente Guidonia, attiva sul territorio assieme al Cra-Comitato risanamento ambientale che riunisce tutti i cittadini, all’Associazione volontari Marco Simine, Gli Umanisti, RDD, gli Amici dell’Inviolata, è pure firmataria nel 2007 di un ricorso al Tar (per cui si attende il giudizio di merito) contro il nuovo impianto richiesto dalla Eco Italia 87.
Approvato da Marrazzo e poi di buon grado sostenuto dalla Polverini, questo progetto costa diversi milioni di euro e prevede “trattamento meccanico biologico a bocca di discarica”. Una volta che sarà colmo il sesto invaso, 190mila tonnellate di rifiuti l’anno, provenienti da 47 comuni, finiranno su un nastro che recupera il 5% dei metalli e il 30-35% dei materiali combustibili.
Il rimanente 70%, indifferenziato, finirà nella discarica.
Nel 2006 l’allora presidente del Lazio ricevette sull’argomento cinquemila cartoline affrancate e intitolate “Dillo a Marrazzo” che lo pregavano di esaminare con diversa coscienza la questione, in aggiunta a una lettera firmata da 49 medici di Guidonia e dintorni preoccupati per l’insorgenza di malattie gravi legate all’inquinamento.
ASSOCIAZIONE DIFFERENZIATI
martedì 11 ottobre 2011
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