AVVISO IMPORTANTE PER TUTTA LA CITTADINANZA:
DOMENICA 22 GENNAIO ORE 21:30 SU RAI TRE LA TRASMISSIONE PRESADIRETTA DI RICCARDO IACONA TRATTERA’ LA VERTENZA INCENERITORE CASTELLI ROMANI ED ANNESSA DISCARICA.
BUONA VISIONE. PASSAPAROLA.
Per dare una speranza di vita ai Castelli Romani ed ai suoi cittadini dobbiamo vincere la battaglia contro l’inceneritore di Cerroni, Marrazzo e Polverini. Per farlo abbiamo bisogno del tuo aiuto, informati e non delegare, partecipa attivamente.
(Fonte articolo,clicca qui) Riduzione alla fonte della produzione di rifiuti, raccolta differenziata al 65% dal 2012 e realizzazione di un sistema integrato di impianti di recupero e smaltimento. Sono questi gli obiettivi del nuovo piano rifiuti della Regione Lazio approvato stamattina dal consiglio regionale con 40 voti favorevoli e 23 contrari. Un piano che durerà fino al 2017 e che, secondo l’assessore alle Attività produttive, Pietro Di Paolo, ha lo scopo di “garantire un approccio strutturale e organico al problema rifiuti attraverso un documento che aggiorna finalmente il piano del 2002″. Netta la contrarietà che arriva dall’opposizione che ha contestato quello che è stato definito il “piano b”, destinato a rappresentare il fabbisogno impiantistico qualora non si realizzino alcuni obiettivi del piano principale. Tra cui, anche, la soglia minima della differenziata, fissata dal piano al 65%, in applicazione delle norme vigenti, dal 2012 e fino al 2017. Il piano contempla la possibilità per i Comuni – prevista dalla legislazione nazionale – di derogare agli obiettivi di raccolta differenziata, con un accordo di programma tra ministero dell’ambiente, regione ed enti locali. “Lo scenario di controllo – dichiara il radicale Rocco Berardo – è quello che perseguirà questa giunta”. Ma per Di Paolo, il “piano b” valuta il fabbisogno impiantistico qualora non si realizzino le politiche di riduzione e si abbia crescita “inerziale” della produzione dei rifiuti; non si raggiungano gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dal piano; la capacità operativa degli impianti di termovalorizzazione non risulti pari a quella autorizzata. Se dovessero permanere le ipotesi dello scenario di controllo potranno essere autorizzate ulteriori capacità di trattamento per il rifiuto indifferenziato e di termovalorizzazione. Trionfante il commento della presidente della Regione Renata Polverini: “Da oggi si fa sul serio su tutti itemi. La maggioranza siamo noi. Il Piano rifiuti, atteso dal 2002, ci portera’ finalmente in Europa con uno strumento per evitare una procedura di infrazione”. Per la governatrice, la colpa del ritardo e dell’emergenza rifiuti nel Lazio è da addebitare al centrosinistra: “Il ‘grande’ sindaco Veltroni ha consegnato a questa città una situazione di emergenza vergognosa. All’opposizione dico che se siamo in questa situazione è a causa del loro immobilismo. Non saremmo arrivati dove siamo se non avessimo avuto la giunta Marrazzo per 5 anni e la Giunta Veltroni per 8 anni, immobili a Roma”.
_(Fonte articolo, clicca qui) Via libera dal Consiglio regionale del Lazio al piano di gestione dei rifiuti proposto dalla Giunta Polverini. L’atto, approvato oggi con una delibera votata a maggioranza dall’Aula (40 favorevoli e 23 contrari) presieduta da Mario Abbruzzese (Pdl), ha lo scopo di uniformare e razionalizzare la programmazione che si e’ susseguita nel tempo, aggiornare la pianificazione al nuovo quadro normativo nazionale e superare definitivamente l’emergenza rifiuti nel Lazio. ll piano persegue, fino al 2017, tre obiettivi: riduzione alla fonte della produzione di rifiuti, raccolta differenziata al 65% dal 2012 e realizzazione di un sistema integrato di impianti di recupero e smaltimento. Si e’ trattato, secondo l’assessore Pietro Di Paolo, ”di garantire un approccio strutturale e organico al problema rifiuti. Dopo le due ordinanze della presidente Polverini di dicembre 2010 e giugno 2011, l’adozione del piano in Giunta, la stesura del documento di siting delle tre direzioni regionali che ha consentito al commissario di Pecorare di individuare i siti per l’emergenza post Malagrotta arriviamo ad uno dei passaggi piu’ importanti e cruciali, cioe’ all’approvazione della cornice normativa per quanto riguarda il problema rifiuti”. Fissata dal piano al 65%, in applicazione delle norme vigenti, la soglia minima di raccolta differenziata dal 2012 e fino al 2017. Il piano contempla la possibilita’ per i comuni – prevista dalla legislazione nazionale (D.Lgs. 205/2010) – di derogare agli obiettivi di raccolta differenziata, con un accordo di programma tra ministero dell’Ambiente, Regione ed enti locali. Il piano dovra’ conformarsi a tali accordi. L’eventuale adeguamento a tali programmi sara’ trasmesso alla commissione Ambiente della Pisana e alla Ue. Quanto allo scenario di controllo – definito ”piano B” dall’opposizione, che ne aveva chiesto la cancellazione, e invece ”rafforzamento dello scenario di piano” da Di Paolo – esso valuta il fabbisogno impiantistico qualora: non si realizzino le politiche di riduzione e si abbia crescita ”inerziale” della produzione dei rifiuti; non si raggiungano gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dal piano; la capacita’ operativa degli impianti di termovalorizzazione non risulti pari a quella autorizzata. Se dovessero permanere le ipotesi dello scenario di controllo potranno essere autorizzate ulteriori capacita’ di trattamento per il rifiuto indifferenziato e di termovalorizzazione. Per la gestione dei rifiuti il Lazio e’ stato ripartito in cinque ambiti territoriali ottimali (Ato), corrispondenti in linea di massima ai territori delle province laziali. Scompare l’Ato unico regionale, previsto in origine dalla proposta. All’interno degli Ato andranno organizzati i servizi di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati, garantita l’autosufficienza degli impianti di trattamento meccanico biologico (TMB) e di quelli di smaltimento di rifiuti urbani (discariche). In caso di carenze, un ambito potra’ utilizzare impianti presenti in altri Ato (come accade per Rieti che si serve di Viterbo). Il piano non indica direttamente le aree idonee (e quelle non idonee) ad ospitare gli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti, ma fissa – come previsto dalla legge – i criteri per la localizzazione da parte delle Province nei loro strumenti di pianificazione territoriale. Termovalorizzatori e gassificatori dovranno invece essere autosufficienti su base regionale. I tempi per la realizzazione degli impianti necessari a completare la dotazione a livello regionale sono stati stimati in 3 anni per quelli di TMB, 5 per quelli di trattamento termico e 3 per quelli di compostaggio. La deliberazione approvata oggi prevede che il provvedimento sia trasmesso – assieme agli elaborati – alla Commissione europea. Questo ai fini della valutazione dell’ottemperanza a quanto stabilito dalla sentenza con cui, il 14 giugno 2007, la Corte di giustizia europea ha condannato la Repubblica italiana.Il piano rifiuti aveva iniziato il proprio iter in consiglio il 12 dicembre dopo che il 6 dicembre la commissione Ambiente, a conclusione di una serie di sedute ed audizioni, aveva espresso parere favorevole. Quindi il 14 dicembre si e’ concluso l’esame in aula e il voto finale e’ stato rinviato – dopo l’approvazione del Bilancio della Regione, avvenuta il 22 dicembre – al 18 gennaio 2012.
Associazione DifferenziaTi
venerdì 20 gennaio, dalle ore 9.30 chi può venga in discarica a Roncigliano (Albano, via Ardeatina) perché pare che proveranno a collaudare ufficialmente la seconda metà del VII invaso (nella prima metà già sversano da parecchi mesi).
RispondiEliminaE' IMPORTANTE CHE NON COLLAUDINO.