Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

domenica 8 gennaio 2012

DOSSIER: Gli inceneritori tra dati falsati e malattie in aumento

TERMOVALORIZZATORI e dei danni che questo processo di smaltimento dei rifiuti puo’ provocare. Il fatto che ci siano alternative migliori a questo processo dovrebbe far riflettere, anche perche’ ancora una volta si parla di salute e progresso, cose che non sempre vanno d’accordo.

 

COSA SI INTENDE PER TERMOVALORIZZATORI
Cos’è un termovalorizzatore??? Partiamo da questo concetto: i cosiddetti “termovalorizzatori” – una parola che esiste solo in Italiano e che evoca l’idea ingenuamente falsa che si ricavi valore economico dall’operazione – altro non è che un Inceneritore, che tramite la combustione ad alte temperature ‘’trasforma’’ i rifiuti e, tramite la suddetta combustione, producono energia elettrica.

Dopo una attenta analisi, pero’, si deduce che l’energia impiegata per la raccolta, il trasporto, lo stoccaggio, il trattamento ed infine la combustione è INFERIORE A QUELLA PRODOTTA.  Sarebbe più corretto, quindi, parlare di INCENERITORI A RECUPERO ENERGETICO in quanto essi NON PRODUCONO ENERGIA ma NE RECUPERANO UNA PARTE.
Se non ci fossero le tasse dei cittadini a sostenere questa forma di trattamento dei rifiuti, a nessuno verrebbe mai l’idea di costruire impianti così irrazionali. Infatti, i termovalizzatori sono stati finanziati con il 7% della bolletta dell’Enel associandoli alle energie rinnovabili insieme ai rifiuti delle raffinerie di petrolio al carbone.
L’incenerimento dei rifiuti, quindi, non puo’ essere una pratica presa in considerazione come alternativa per la soluzione del problema legato allo smaltimento dei rifiuti, se non altro perché i rifiuti non vengono affatto smaltiti ma raddoppiati come massa e resi più nocivi.”

Uno dei problemi di cui tener conto nell’incenerimento dei rifiuti è la quantità di residuo che si ottiene.
Poiché nel processo d’incenerimento occorre aggiungere all’immondizia calce viva e una rilevante quantità d’acqua, da una tonnellata di rifiuti bruciata escono una tonnellata di fumi, da 280 a 300 kg di ceneri solide, 30 kg di ceneri volanti (la cui tossicità è enorme), 650 kg di acqua sporca (da depurare) e 25 kg di gesso. Il che significa il doppio di quanto si è inteso “smaltire”, con l’aggravante di avere trasformato il tutto in un prodotto altamente patogenico.

Oltretutto, l’incenerimento comporta il mancato riciclaggio di materiali come plastiche, carta e legno. I “termovalorizzatori” devono funzionare ad alta temperatura e, per questo, hanno bisogno di quei materiali che possiedono un’alta capacità calorifica, plastiche, carta e legno appunto.
Malauguratamente, non esiste alcun tipo di filtro industriale capace di bloccare il particolato da 2,5 micron o inferiore a questo, ma, dal punto di vista dei calcoli che si fanno in base alle leggi vigenti, questo ha ben poca importanza: il “termovalorizzatore” produce pochissimo PM10 e la quantità enorme di altro particolato non rientra nelle valutazioni. Ragion per cui, a norma di legge l’aria è pulita.
E pensate, la Commissione Europea ha diffidato l’Italia dal perseverare nell’utilizzo di questo neologismo truffaldino (termovalorizzatore appunto) avente la subdola finalità di condizionare l’impatto emotivo dei cittadini che, per un motivo o per un altro, non sanno nulla su queste VERE E PROPRIE FABBRICHE DI MORTE.

ECCO LE NANOPARTICELLE 
L’incenerimento dei rifiuti li trasforma in nanoparticelle tossiche e diossine. Le particelle di cui si è detto hanno dimensioni piccolissime, da qualche centesimo di millimetro fino a pochi milionesimi di millimetro, e più queste sono piccole, più la loro capacità di penetrare intimamente nei tessuti è spiccata; tanto spiccata da riuscire perfino, in alcune circostanze e al di sotto di dimensioni inferiori al micron (un millesimo di millimetro), a penetrare nel nucleo delle cellule senza ledere la membrana che le avvolge.



Se è vero che la natura è una produttrice di queste polveri, e i vulcani ne sono un esempio, è pure vero che le polveri di origine naturale costituiscono una frazione minoritaria del totale che oggi si trova sia in atmosfera (atmosfera significa ciò che respiriamo) sia depositato al suolo, ed è pure vero che la loro granulometria media è, tutto sommato, relativamente grossolana.

Le nanoparticelle non sono biodegradabili e non sono biocompatibili. E l’ultimo aggettivo è sinonimo di patogenico. Il fatto, poi, che siano anche non biodegradabili, vale a dire che l’organismo non possieda meccanismi per trasformarle in qualcosa di eliminabile, rende l’innesco per la malattia “eterno”, dove l’aggettivo eterno va inteso secondo la durata della vita umana.
“Ormai – dice Stefano Montanari, Direttore Scientifico del laboratorio Nanodiagnostic di Modena – non esiste più alcun dubbio a livello scientifico: le micro e nanoparticelle, una volta che siano riuscite a penetrare nell’organismo, innescano tutta una serie di reazioni che possono tramutarsi in malattie. Le nanopatologie, appunto”.

MANIFESTAZIONI PATOLOGICHE LEGATE ALLE NANOPARTICELLE
Le nanoparticelle sono micropolveri (pm 2 fino a pm 0,1) derivate dall’incenerimento. Se inalate dai polmoni giungono al sangue in 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti.
L’organismo umano riconosce le nanoparticelle come “corpi estranei” e le tiene sotto controllo fin quando il loro numero non diviene tale da mandare in tilt il sistema immunitario.
Usare quindi i cosiddetti “termovalorizzatori” spacciandoli per un miglioramento tecnico, poi, non fa che peggiorare la situazione dal punto di vista del nanopatologo.

Le patologie piu comuni derivanti dall’inalazione sono BRONCHITI CRONICHE, cancro (SARCOMI, LINFOMI, LEUCEMIE, MIELOMI ed altri tipi di cancro), malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus. Secondo alcune ricerche, Nelle popolazioni che vivono in prossimita’ di impianti di incenerimento dei rifiuti è stato riscontrato un aumento dei casi di cancro dal 6 al 20 per cento.

“Se è vero che le manifestazioni patologiche più comuni sono forme tumorali, è altrettanto vero che malformazioni fetali, malattie infiammatorie, allergiche e perfino neurologiche sono tutt’altro che rare.- continua Stefano Montanari – A prova di questo, basta osservare ciò che accade ai reduci, militari o civili che siano, delle guerre del Golfo o dei Balcani o a chi sia scampato al crollo delle Torri Gemelle di New York e di quelle di quel crollo ha inalato le polveri.

Una delle molecole piu pericolose per il corpo umano è senza dubbio la diossina, prodotta dalla combustione della plastica insieme ad altri materiali. Questa molecola deve la sua micidiale azione ala capacità di concentrarsi negli organismi viventi e di penetrare nelle cellule. Qui va a “inceppare” uno dei principali meccanismi di controllo del Dna, scatenando le alterazioni dei geni che poi portano il cancro e le malformazioni neonatali.”

Nessun commento:

Posta un commento