Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni
Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".
Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.
Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.
Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.
Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.
Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato
COMUNICATO STAMPA
RispondiEliminaPRESIDIO PUBBLICO DISCARICA RONCIGLIANO
Nella mattinata di oggi, venerdì ventitre aprile, si è svolto un presidio di protesta davanti l’ingresso della discarica di Roncigliano (Albano Laziale), sito scelto per la costruzione del “gassificatore” di Albano e gestito dalla Pontina Ambiente s.r.l.; società dell’ Avv. Manlio Cerroni, monopolista indisturbato e intoccabile nella gestione rifiuti del Lazio.
Il Coordinamento Contro l’Inceneritore di Albano, unitamente ai cittadini dei Castelli Romani ed ai principali movimenti associativi che da anni contrastano lo scempio rifiuti autorizzato dalla Regione Lazio, hanno ribadito per l’ennesima volta la loro totale contrarietà ad un’opera inutile, che non ha nessuna logica di necessarietà, se non quella speculativa imposta dai soliti saccheggiatori del territorio e della salute pubblica.
La discarica di Roncigliano e la sua gestione sono lo specchio di come gli amministratori collocati ad ogni livello abbiano fin’ora affrontato l’aspetto rifiuti nella Regione Lazio. Il sito di Albano Laziale è una servitù decennale (esaurita da tempo) che sta lasciando alle comunità locali ripercussioni sanitarie gravissime con malattie e inquinamenti di ogni tipo, spesso celati e distorti. La panacea a tutti questi problemi dovrebbe essere un impianto di incenerimento viziato da un iter autorizzativo contraffatto (V.I.A. farsa, AIA fraudolenta, studio epidemiologico lacunoso, gara d’appalto inesistente), un impianto che produrrebbe soprattutto sostanze altamente tossiche (diossine, furani, gas acidi, nanoparticolato) che indurranno altre patologie di estrema gravità, oltre ad una serie di rifiuti pericolosi che verranno stoccati nella stessa discarica.
Sito questo, che negli ultimi mesi ha inoltre subito l’irregolare innalzamento ed ampliamento di svariati metri delle quote di alcuni invasi, operazione atta a contenere rifiuti di dubbia provenienza/composizione e di certo non classificabili come RSU
(Rifiuto Solido Urbano).
Ancora una volta i cittadini del territorio sono dovuti intervenire in prima persona per chiedere accertamenti, tutela sanitaria sul sito e l’azzeramento dell’iter autorizzativo di quest’opera vergognosa.
La prossima settimana una delegazione di tecnici del Coordinamento No Inceneritore Albano entrerà nel sito suddetto per valutare direttamente il tipo di rifiuti conferiti e le irregolarità inerenti gli invasi.
Ad oggi, soprattutto dalla Regione Lazio, non giungono cenni di volontà a tutela della salute e del territorio, nonostante le promesse di mediazione espresse in campagna elettorale dall’attuale Presidente Renata Polverini. La stessa che sembra silenziosamente limitarsi ad assecondare il dictat pro-inceneritore del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che continua ad esprimersi su di un impianto che sorgerebbe comunque fuori dal proprio territorio e ignorando i ricorsi pendenti in sede TAR Lazio, presso la Corte dei Conti e gli esposti di carattere penale depositati al Tribunale di Velletri.
Stante il possibile avvio del cantiere e la ferma contrarietà delle popolazioni coinvolte, si ribadisce che l’azione di contrasto dei comitati sarà sempre più marcata al fine di impedire in modo assoluto il folle progetto Ama-Acea-Cerroni.