Commento da imbuteria su 23 Ottobre 2009
da Il blog di Alessandro Tauro di Alessandro Tauro
A dispetto degli impressionanti interessi economici in ballo, dei continui ed inarrestabili tentativi di privatizzazione del servizio di fornitura di un bene indispensabile per l'intera umanità, della legge 133/08 e del decreto-legge 135/09 che accelerano il processo di privatizzazione del servizio idrico integrato, della concezione politica che vuole l'acqua come un bene al servizio del mercato e che avvolge oramai quasi l'intero arco parlamentare, appena due giorni fa una parte d'Italia ha deciso di invertire bruscamente la rotta.
Una porzione di questo paese, immersa in quella regione ricca di numerosi problemi che chiamiamo Meridione, il 21 ottobre scorso ha dato il via a ciò che possiamo definire Prima Rivoluzione Idrica Italiana.
Una regione del sud di questo paese ha sancito un principio che rischia di scardinare la comoda e indiscutibile ideologia del "mercato privato dell'acqua".
La Regione Puglia ha riconosciuto ufficialmente, per la prima volta in Italia, il principio "acqua bene pubblico dell'umanità". Lo ha fatto con una delibera presentata dall'Assessore alle Opere Pubbliche Fabiano Amati ed immediatamente approvata dall'intera Giunta.
In esclusiva questo blog vi mostra il documento ufficiale della delibera così com'è stata presentata dall'assessore Amati.
Le prime righe della delibera parlano da sé.
"L'acqua è un bene essenziale ed insostituibile per la vita. Pertanto, la disponibilità e l’accesso all’acqua potabile ed all’acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni collettivi, costituiscono un diritto inviolabile dell’uomo, un diritto universale, indivisibile che si può annoverare fra quelli di riferimento previsti dall’ art. 2 della Costituzione".
La delibera chiama in causa le tante risoluzioni e comunicazioni stilate dal Parlamento Europeo e immediatamente dimenticate, come la risoluzione dell'11 marzo 2004, che afferma "essendo l'acqua un bene comune dell'umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno" o quella del 15 marzo 2006 che ribadisce nuovamente lo stesso concetto.
E con ulteriori richiami alle proposte di legge popolare sottoscritte negli ultimi tempi (30 mila firmatari solo in Puglia) e alle dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Regione Nichi Vendola, la delibera stabilisce principi ed atti pubblici che costituiscono un vero e proprio incipit legislativo per la ripubblicizzazione dell'intero servizio idrico nazionale.
Si ribadisce l'impossibilità di assoggettare il servizio idrico ai meccanismi di mercato, si certifica la proprietà e la gestione del servizio pugliese affidata al pubblico, si inaugura il concetto del consumo umano dell'acqua prioritario rispetto agli altri usi, si introduce un meccanismo di calcolo delle tariffe che dovrà tenere conto anche del tenore di vita delle famiglie e non più solo del mero consumo.
Il documento impegna inoltre l'intera giunta a realizzare a breve termine i seguenti compiti futuri: introduzione del concetto "acqua bene pubblico" nello Statuto Regionale, trasformazione di AQP SpA in Soggetto Giuridico di Diritto Pubblico, l'istituzione in Puglia di una Conferenza Internazionale dell'ONU che formalizzi il riconoscimento del diritto universale all'acqua. Il tutto entro 3 mesi.
A questo c'è da aggiungere la promessa di impugnazione davanti alla Corte Costituzionale da parte dell'avvocatura regionale pugliese dell'ultimo decreto di privatizzazione del governo, attualmente in discussione al Senato, da effettuare entro il 24 novembre.
L'approvazione del provvedimento ha goduto di una eco circoscritta all'ambito locale pugliese. Ciò nonostante è riuscita a varcare i confini regionali in una sola occasione, nei comunicati di Adnkronos che riportano la piccata e contrariata risposta al provvedimento da parte dell'eminenza grigia del Partito Democratico, Massimo D'Alema.
Il primo tentativo di rivoluzione idrica, appena iniziato, si trova quindi suo malgrado già al primo scontro: quello contro la larga componente del centrosinistra italiano incline alla privatizzazione sin dal 1995. La speranza per i sostenitori del principio "acqua bene pubblico" ora ricade nella possibilità di "esportare" il provvedimento nelle altre 19 regioni d'Italia.
Perché ciò avvenga sarebbe utile un maxi-cartello di avvertimento del tipo: "ATTENZIONE: rivoluzione idrica in corso - Procedere senza più cautele".
domenica 4 aprile 2010
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Commento da franciaScaR - BioNicKapra
RispondiEliminaNella mia zona non arriva l'acqua comnale quindi sono x ora ancora legata all'enel x far funzionare l'autoclave che pesca ad una considerevole profondita' acquaeccellente e batteriologicamente pura e non inquinata da materie chimiche e faccio una voltaall'anno le analisi x controllarla .. infatti sarebbe possibile l'iniziTiva acqua fai da te .. Anche nel caso di un black out globale ci sono due pozzi artesiani .. Però e davvero da responsabilizzare il territorio perché pur essendo corsi d'acqua sotterranei ed i pozzi risalgano agli Antichi Romani e' pur Vero che sian tutti collegati .. Quindi la loro purezza dipende dal non uso di Tutti ne di fertilizzanti chimici ne di trattamenti che non siano strettamente biologici .. Come Fare dunque ???
Commento da imbuteria:
RispondiEliminabella domanda. fare circolare un volantino in zona? mi viene come prima risposta, e creare una rete locale di solidarietà e consapevolezza... potresti partire con la scusa di da zero ad internet in dieci ore, metteresti così insieme capre , cavoli e contadini, far pervenire l'idea delle reti g.a.s quindi potrebbero vendere i loro prodotti ad un buon prezzo per tutti... organizzare scambi e baratti specificando che i prodotti sono trattati con l'acqua del sottosuolo...
penso che in pochi mesi (considerando che la crisi può aiutare) qualche risultato concreto ci possa essere...
con il senno del poi mi sento in dovere di aggiungere il fatto che grazie presumibilmente all'inceneritore di Albano tutta l'aqua pubblica di Velletri e non solo ha dei valori di Arsenico non propriamente nella norma e, come ho inserito prima di far questo riassunto, nel Territorio di Velletri C'E' già un COMITATO di cui mi riprometto di seguire le riunioni appena la mia bionic me lo consentirà .. per ora riporto ciò che dice il loro Blog, che come quello di Albano è molto attivo sul Territorio (io ne stò quasi al confine e non ho aqua pubblica ma mi riprometto di effettuare anche io le analisi al più presto).
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