- Commento da imbuteria su 1 Ottobre 2009 a 10:41
- posto questo articolo perchè un microgeneratore eolico é un'ottima idea: Il distacco programmato dell'eolico: ovvero energia buttata al vento da Crisis don chishiotte ed i mulini a vento Se qualcuno tra di voi si è cimentato lo saprà benissimo. Tra regolamenti urbanistici, piani paesaggistici, domande per l'allacciamento grandi come trattati internazionali, normative volutamente incomprensibili, modulistiche demenziali etc etc, c'è da diventare matti se ci si mette in testa di installare un micro generatore eolico. Una volta installato, poi, che sia micro o macro, uno si augurerebbe di poter avere un ritorno economicoed energetico semplicemente commisurato alla ventosita del sito prescelto, giusto? Invece no! Purtroppo la rete elettrica italiana è quella che è, il gestore ha le sue priorità ed il risultato è che, come purtroppo previsto dal contratto, per un motivo o un altro, gli impianti eolici subiscono il distacco automatico da parte del gestore, con enormi mancati ricavi ed un sacco di energia buttata, letteralmente, al vento. una soluzione ci sarebbe, quella di dotarsi di una maggiore capacità di accumulo nei bacini idroelettrici a "doppio bacino" , utilizzandoli come "batteria tampone" per il surplus di potenza elettrica delle centrali eoliche. Il problema, a parte altre considerazioni, è che questo stoccaggio è presente prevalentemente al Nord. Ci sarebbe da pensare a realizzare doppi bacini in corrispondenza dei grandi e piccoli bacini per irrigazione dell'Appenninio e delle isole, così utilizzandoli non solo per irrigare ma anche per produrre un reddito e fornire un contributo di stabilità al sistema, cosi evitando di riepmpire di tralicci il nostro paesaggio. Ci vorrebbe, tanto per cambiare, una decisa consapevolezza della posta in gioco, una visione strategica. Una volta tanto si potrebbero pure garantire nuovi e numerosi posti di lavoro. Non si tratta di pura teoria. I paesi limitrofi, con % di eneriga eolica e/o fotovoltaica molto più alte di noi, hanno già affrontato il problema e con successo. Ben poco succede invece dalle nostre parti ed ora perfino i grandi investitori del settore eolico stanno passando un brutto quarto d'ora. In rete si trova un documento molto interessante, dove l'Anev, l'associazione di categoria dei "produttori eolici" fa presente, in occasione di una audizione presso l'"Authority" per l'energia, che per intere regioni del sud i propri associati, a causa della rete elettrica obsoleta, hanno dovuto sopportare distacchi anche di giorni interi, con perdite di produzione stimate oltre il 30 %. Vi sono poi altre considerazioni interessanti, nel documento linkato; nell'insieme si capisce che non è solo questione di linee elettriche obsolete ma anche di una scarsissima volontà di agevolare le rinnovabili. Il motivo, mi pare elementare, è che ci sarebbero da fare enormi investimenti nell'ammodernamento della rete e il gestore non ha alcuna intenzione di farli, essendo privato e non avendone alcun interesse diretto. Il superiore interesse della collettività di vedere aumentata la quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili dovrebbe essere garantito dall'Authority per l'energia elettrica ed il gas, nata anche con questa precisa missione. Il non trascurabile problema è che l'Authority ha i piedi piombati sia da un corpus normativo del Giurassico sia perchè i suoi quadri, ed anzi lo stesso presidente, Alessandro Ortis , vengono dalle aziende che dovrebbero essere sottoposte alla sua autorità regolatoria. Questo, a mio modesto avviso, inficia uno "zinzino" l'indipendenza dell' Authority stessa e l'efficacia delle sue azioni. Senza fare illazioni che, con il vento che tira, mi porterebbero direttamente in tribunale, credo di poter affermare, senza dire niente di nuovo, che le Lobbies esistono anche nel nostro paese e che quella dell'energia NON rinnovabile, produttori e distributori, è una lobby POTENTE, molto, MOLTO, più potente di quella dell'Anev. Questo spiega, a mio modesto avviso, alcuni dei problemi segnalati dall'Anev, non semplicemente riconducibili a semplice "mismanagement". In attesa di una classe politica degna di questo nome, si continua a buttare energia al vento. Minieolico? No, grazie !!! Pubblicato da Pietro Cambi alle 01:34 in minieolico Come volevasi dimostrare. Sembrava troppo bella la notizia che finalmente, grazie alla delibera ARG/elt 99/08 , era diventato operativo il conto energia anche per gli impianti minieolici. Dopo un mese di rimbalzi da un operatore telefonico ad un altro sono andato direttamente alla sede Enel di Firenze e mi hanno allungato la NUOVA modulistica necessaria, ai sensi delle delibere Arg/elt/99/08 e AEEG n. 348/07, per richiedere l'allacciamento di un impianto Minieolico da 6 Kw, come quello che vorrei installare su un terreno di Caprese Michelangelo (Ar). In pratica si tratta di depositare una ENORME mole di documentazione, solo per avere un preventivo dei costi di allacciamento, la stessa mole che sarebbe necessario depositare per centrali elettriche da centinaia di MEGAWATT di potenza e non Kw, come la turbinetta eolica in questione. Il motivo, sinceramente, mi sembra uno solo: scoraggiare, nei fatti, i piccoli produttori di energia da fonti rinnovabili, secondo uno schema classico ed anche troppo chiaro, nei suoi risvolti ed interessi. Quando ho letto l'elenco della documentazione necessaria, GIA' IN FASE DI SEMPLICE RICHIESTA DI ALLACCIAMENTO/PREVENTIVO, non ho potuto trattenermi dall'esclamare "§@?#%&!!!" Potete verificare da soli: Per i pigri, ecco qui un elenco dei documenti principali ( nemmeno tutti). F1 - planimetria (carta tecnica regionale) dell'area dove ricade la connessione in scala 1:10.000 o 1:25.000 con ubicazione degli impianti; • F2 - planimetria catastale dell'area dell'impianto in cui siano evidenziate le proprietà dei terreni sui quali l'impianto di produzione è destinato ad insistere; • F3 - documento, mediante dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, attestante la disponibilità del sito oggetto dell'installazione dell'impianto. Tale documento deve indicare almeno i presupposti di tale disponibilità in termini di proprietà o di eventuali diritti di utilizzo; • F4 - documentazione progettuale degli interventi previsti secondo quando indicato nella Norma CEI 0-2. In particolare dovrà essere prodotta la seguente documentazione: • F4.1 - schema elettrico unifilare della parte dell'impianto a corrente alternata tra generatori e dispositivi di conversione statica ed il punto terminale dell'impianto di utenza per la connessione con indicazione dei possibili assetti di esercizio. Sullo schema sono indicati in dettaglio organi di manovra, protezione presenti ed eventuali punti di derivazione dei carichi; • F4.2 - descrizione (tipologia, caratteristiche tecniche di targa) dei seguenti componenti: • F4.2.1 - generatori, convertitori e/o eventuali motori elettrici di potenza; • F4.2.2 - dispositivi (generale, di interfaccia e/o di generatore) e protezioni associate; • F4.2.3 - sistemi di rifasamento (eventuali); • F4.2.4 - eventuali trasformatori; • F4.3 - caratteristiche sistema di misura dell'energia prodotta e/o immessa (marca e modello del misuratore - solo nel caso in cui non sia Enel Distribuzione a fornire il servizio); • F4.5 - informazioni sulle eventuali apparecchiature potenzialmente disturbanti presenti nell'impianto (compilazione scheda apparecchiature sensibili e disturbanti del cliente – Allegato AC alla "Guida alle connessioni alla rete elettrica di Enel Distribuzione"); • F5 - numero delle sezioni di impianto, come definite dall'art. 5.4 della delibera n. 90/07 e successive modificazioni e integrazioni, in particolare quelle apportate dalla delibera n. 161/08; • F6 - attestazione del rispetto o meno delle condizioni di cui alla deliberazione n. 42/02 (solo nel caso di allacciamenti di impianti di cogenerazione) - modulo disponibile sul sito internet del GSE (www.gsel.it); • F7 - attestazione del rispetto o meno delle condizioni di cui all'articolo 8, comma 6, del decreto legislativo n. 387/03 (solo nel caso di allacciamenti di impianti ibridi); • F8 - attestato di versamento dell'importo dovuto; • F9 - certificazione asseverata da perizia indipendente relativa all'utilizzo della potenza in prelievo esclusivamente per i servizi ausiliari (se è stato compilato il punto C1.13 e il punto D1) ulteriori spunti: http://energiaalternativa.forumcommunity.net/?f=1906706
domenica 4 aprile 2010
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