- Assemblea Nazionale dei Comitati in Lotta
Contro Discariche ed Inceneritori, clicca qui.
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Rischia di diventare uno spettacolo oltre il limite della decenza
istituzionale l’emergenza rifiuti a Roma. Saltata l’ipotesi iniziale di
Corcolle, Governo e istituzioni locali si erano impegnati a trovare una
soluzione rapida, forse sottovalutando le difficoltà di raggiungere il
concerto. L’ipotesi di Pian dell’Olmo è, di fatto, già andata in pezzi
e quella promessa di fare rapidamente il bene comune sembra destinata a
essere stracciata.
Siamo tornati alle lotterie fra 2, 5, 7 o 12 siti
possibili: ognuno ha le sue ipotesi e i suoi veti, rilancia e cerca
alleati, spara siluri sui nemici, magari pensando a qualche prossima
tornata elettorale. Anche il Governo dei tecnici non esce bene da
questa tornata. La vicenda ricorda sempre più l’emergenza napoletana e
le riunioni che contrapposero il ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio
e l’allora numero uno della Protezione civile Bertolaso. Come allora,
torna anche il tema dell’allontanamento dei rifiuti con il treno verso
il Nord Europa. Come allora, si parla di improbabili proroghe delle
vecchie discariche.
Quello che si voleva evitare sta puntualmente
accadendo, ma la Città eterna non può correre il rischio di essere
ritratta in tutto il mondo traboccante di rifiuti. I rappresentanti
delle tre più importanti istituzioni locali si chiudano in una stanza,
fermino gli orologi e ne escano solo dopo aver deciso il sito della
nuova discarica. Scaduto il tempo senza una decisione comune, non
resterà che l’intervento diretto e sostitutivo del Presidente del
Consiglio.
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