Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

martedì 19 giugno 2012

Il signor Cerroni impone la nuova discarica di Roma: Pomezia zona Solforate

Come avevamo già scritto nel blog di “Sotto terra il treno” il 28 novembre 2010 “il signor Cerroni ha già acquistato i terreni per la nuova discarica di Roma in località Solforate a confine con il comune di Pomezia. Così, con l'inceneritore di Albano sarà tutto casa e bottega”.

Di seguito riportiamo un articolo di Andrea Palladino pubblicato oggi su “Il Fatto Quotidiano”.

In un lettera al prefetto Goffredo Sottile del 12 giugno scorso Manlio Cerroni butta lì un’idea: 
 
“E da ultimo un nuovo sito suggeritoci dalla nostra collegata, Pontina Ambiente, in località Quarto della Zolforatella nel quadrante Sud Est della città sulla via Laurentina nel territorio del Comune di Roma”. 

In un terreno già da tempo nella disponibilità della società del gruppo che si occupa di una discarica nel comune di Albano, a circa cinque o sei chilometri dal luogo indicato, in grado di accogliere 3 milioni di metri cubi di monnezza romana.
Un terreno formalmente nel territorio della capitale, ma abbastanza distante dal grande raccordo anulare, in una zona dove la densità di cittadini-elettori è decisamente molto bassa. Quello che il proprietario di Malagrotta non dice è che quell’area è attraversata da una riserva naturale ed è considerata nei piani paesaggistici regionali come “zona di alto valore agricolo”. Non solo. In quell’area vennero trovati alcuni resti risalenti ad Enea e, secondo le associazioni archeologiche della zona, vi sono molti, moltissimi reperti di epoca romana e medioevale. Tutti vincoli ben conosciuti, tanto da essere riportati in un documento della Regione Lazio che ilfattoquotidiano.it ha potuto consultare. 
 
Nel 2007 – nello stesso luogo indicato dalla Colari di Manlio Cerroni, il Quarto della Zolforatella sulla via Laurentina – una società di Colleferro presentò un progetto per un parco fotovoltaico. Ecco quello che i tecnici regionali scrivevano sul luogo prescelto: “L’area di progetto è interessata dal paesaggio agrario di valore (…), l’area di progetto interessa la fascia di rispetto dei beni paesaggistici “Costa dei laghi, aree archeologiche”, e si trova all’interno di un’area con il vincolo “Beni d’insieme (Dm 25/01/10)” Ambito meridionale dell’agro romano compreso tra le vie Laurentina e Ardeatina, adiacente ad est punti archeologici, adiacente ad ovest Aree protette”.
Il nuovo sito indicato da Cerroni si trova nell’area di una ex miniera di zolfo al confine tra il comune di Roma e quello di Pomezia. Una zona oggi inserita all’interno della riserva naturale di Decima Malafede, delimitata da più di dieci anni. E’ una lunga fascia verde che parte da Trigoria, alle porte di Roma, estendendosi per più di dieci chilometro verso sud, arrivando alle porte della zona industriale di Pomezia. In sostanza l’ultimo polmone verde rimasto prima di un paesaggio letteralmente devastato dal punto di vista ambientale.
Di fronte al limite del parco ci sono oggi industrie e centri per il trattamento di rifiuti pericolosi; a cinque chilometri circa, lungo la via Ardeatina che corre parallela, c’è la discarica di Roncigliano – gestita dal gruppo Cerroni – ed è il luogo scelto per realizzare due linee di incenerimento di rifiuti dal consorzio Coema (oltre a Cerroni composto da Acea e Ama). E ancora, in via valle Caia, a pochissimi chilometri di distanza, c’è una megadiscarica di amianto, sequestrata dalla Procura di Velletri anni fa e non ancora bonificata. Dunque quell’area protetta svolge oggi una funzione fondamentale per mantenere un minimo di vivibilità in questo quadrante ad una decina di chilometri dal raccordo anulare.

La preoccupazione nella popolazione era ieri palpabile.

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