Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 1 giugno 2012

Inceneritore Albano, arriva il ricorso all’Unione Europea

 http://differenziati.com/


(Fonte articolo RomaToday, autore Francesca Ragno, clicca qui)

Primo passo dei Comitati No INC di Albano per cercare di ottenere il blocco della costruzione dell’impinato di termovalorizzazione di Albano dagli organi di giustizia sovranazionali. E’ stato infatti depositato il primo ricorso presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea che punta il dito sull’assenza delle prescritte gare d’appalto pubbliche (europee e nazionali), sulla violazione delle norme sulla concorrenza e sulla richiesta illegittima di contribuzione pubblica tramite Cip 6 e certificati verdi.

L’allora presidente Piero Marrazzo nel dicembre del 2007 affidò al Co.E.Ma del gruppo Cerroni l’affidamento diretto di costruzione dell’inceneritore di Albano senza nessuna gara d’appalto pubblica a livello europeo, come richiesto dalla normativa vingente e nell’anomalia tutta italiana si erano assegnati come fondi per la costruzione dell’impinato i Cip 6, ovvero una somma che arriva dal 7% delle bollette elettriche che la UE destina per le energie rinnovabile da cui però, dal 2008, sono esclusi proprio i termovalorizzatori.

I comitati No Inc chiedono agli organi di giustizia europei di verificare se le procedure siano state corrette: ” Con quali modalità d’affidamento è stato assegnato l’incarico relativo alla costruzione dell’inceneritore di Albano? Su quali presupposti, chiediamo ancora, tutti i soldi pubblici Cip 6 (necessari a costruire l’impianto di Albano) e tutti i soldi pubblici dei certificati verdi (per l’energia elettrica prodotta dall’impianto) sono stati richiesti presso il Gestore del Servizio Elettrico Nazionale?”

Questo primo ricorso europeo per violazione delle direttive comunitarie e delle norme nazionali in tema di gare d’appalto, concorrenza pubblica e contribuzione pubblica verrà depositato, inoltre, contestualmente, sotto forma di esposto, anche presso l’Autorità Nazionale di Vigilanza sui Lavori Pubblici e all’Agenzia Nazionale sulla Concorrenza.

“Restiamo in attesa, inoltre, di conoscere – dice Daniele Castri referente legale del Comitato No Inc – sia l’esito della denuncia penale nei confronti del Ministro Clini, per la violazione del segreto della camera di consiglio e abuso d’ufficio, spostata, per competenza, dalla Procura di Roma al Tribunale dei Ministri; sia l’esito della denuncia penale nei confronti di alcuni dirigenti della Regione Lazio per omissione e falso in atto pubblico ed abuso di potere e d’ufficio depositata, alcune settimane fa, presso gli organi competenti della Procura di Roma”.

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