Abolizione Ici e Tari in zona ..
"finisce com'era iniziata .. in casa Cerroni .. che Vergogna"
- Tutto da rifare, si rivaluto Monti dell’Ortaccio, clicca qui.
(Fonte articolo, clicca qui) Un vertice di un’ora e mezza per trovare una soluzione e scongiurare l’emergenza rifiuti. Alemanno, Zingaretti, Polverini e il prefetto-commissario Pecoraro hanno incontrato il ministro dell’Ambiente Clini: un tavolo tecnico per individuare il sito per la nuova discarica. Sette le aree individuate, una la scelta: Monti dell’Ortaccio. Sarà qui, nei terreni che confinano proprio con l’attuale impianto di smaltimento di Malagrotta, che arriveranno i rifiuti di Roma e provincia. Una scelta, che sarà ufficializzata tra una quindicina di giorni, dettata da motivazioni oggettive: la zona, che insiste sui terreni di proprietà della Colari (l’azienda di Manlio Cerroni già proprietaria di Malagrotta), è la sola che risponde alla lettera ai severi vincoli della Comunità europea. Naturalmente la scelta provocherà una sommossa popolare, o giù di lì: il sindaco Alemanno, infatti, si era più volte esposto in prima persona garantendo che il territorio compreso tra il XV e il XVI municipio non avrebbe più avuto a che fare con l’immondizia. Promesse che, ad oggi, non possono esser più mantenute. Per questo motivo nei prossimi giorni si metterà a punto un piano speciale. Di cosa si tratta? I cittadini che vivono in un raggio di 15 km dalla discarica di Monti dell’Ortaccio avranno dei benefit: saranno esentati dal pagamento della Tari e dell’Ici. Un provvedimento per rendere meno amara la medicina. Ora è solo questione di tempi: i lavori sono stati avviati (lungimiranza?) da tempo e sono in fase di ultimazione. Nel futuro impianto di smaltimento è prevista anche una linea ferroviaria per far confluire l’immondizia con speciali treni. Ma ciò che ha sbaragliato le carte in tavola sulla scelta del nuovo sito è stato proprio il vertice tra amministrazioni locali e governo. Il ministro Clini ha voluto vederci chiaro e sono emerse tutte le criticità sulle zone scelte dal Prefetto Giuseppe Pecoraro (che, ricordiamolo, è commissario straordinario per l’emergenza rifiuti). «Quello che non possiamo permetterci – ha detto il ministro – è che per ragioni varie fondate dal punto di vista ambientale, ma molto di più sostenute da ragioni politiche, si possa rischiare la reale emergenza rifiuti nella Capitale d’Italia».
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