Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 23 marzo 2012

Ora tutti sanno


Ora tutti sanno. Ora tutti sono veramente preoccupati.Cronaca di una buona fetta di popolazione ipocrita, ignorante e vigliacca, che ha mandato avanti gli altri, un manipolo di persone con energie moltiplicate per mille. La vogliamo e la possiamo ricondurre come ci pare questa vertenza, nei tratti onnipotenti e tumorali di una lobby senza scrupoli, nella mediocrità/complicità di sindaci e politici attuali o passati ad ogni livello o, ancora, nelle righe di una sentenza dubbia quanto chiara ma forse anche poco pulita. La colpa principale che piaccia o no è della popolazione. Sorda, arrivista, quella popolazione che ora trema, o quella parte di cittadini ignoranti che non sanno a cosa andranno incontro. In tutto questo c’è un patrimonio da non disperdere, fatto di tenacia e di coscienza civile, un patrimonio da custodire e portare avanti, oggi per l’inceneritore Co.E.Ma domani per le altre problematiche che attanagliano drammaticamente il territorio dei Castelli Romani. Ora però non si può e non ci si deve fermare, è il tempo delle riflessioni è vero, ma è anche il momento della lucidità dovuta, occorre ripartire presto per il bene di quella comunità meschina e di un territorio, unico, veramente innocente, che manda urla di dolore, straziato, tra le attenzioni di pochi. Oltre le pressioni di un Governo mai così dannatamente ed erroneamente interventista (come se bruciare i rifiuti fosse un corretto modo di gestione economico e sanitario) e oltre le pieghe di un Consiglio di Stato così poco trasparente c’è la cortina di resistenza innalzata da qualcuno, è radicata e sarà difficile scalzarla. Prima di gasare i Castelli Romani dovranno farci i conti, fino alla fine e probabilmente senza resa.

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