".. L'importanza della cultura, della risorsa immateriale per eccellenza, per il governo della la città. Qualcosa di complesso, che passa per il sentimento di cittadinanza e di appartenenza (piuttosto che d'immobile identità) messo in moto dall'estate romana; ma anche per il valore economico-politico-simbolico della competizione sul terreno culturale nell'epoca del mondo globale.
Non ci sono solo le squadre di calcio e le Olimpiadi;
Si compete anche con il significato residuo dei luoghi e delle città, con i musei e i monumenti, con il paesaggio e con la storia, con la formazione la ricerca e la creatività, con l'immaginazione, con il piacere di vivere.
L'autonomia della cultura, in un mondo sempre più servile ed etero diretto, è un valore inestimabile, ed a Roma c'è ancora cinema, teatro, televisione, arte, produzione di immaginario più che in qualsiasi altra parte d'Italia .."
Renato Nicolini
L'ultima battaglia di Nicolini contro la discarica vicino a Villa Adriana
La beffa di Villa Adriana
largo alla discarica, buio sul festival
La Regione taglia i fondi al colto Festival estivo organizzato da cinque anni nel luogo patrimonio dell'Unesco.
L'ira di Renato Nicolini: "C'è gente che sa immaginare, in luoghi come questo, solo immondizia"
Addio
al festival di Villa Adriana. Era una delle manifestazioni più colte
dell'estate culturale romana, in scena tra metà giugno a metà luglio,
ma quest'anno, colpa dei tagli dei finanziamenti della Regione, non si
farà. In compenso però, intorno alle Grandi Terme di Tivoli, patrimonio
dell'Umanità secondo l'Unesco, si addensa sempre l'odore di discarica,
il balletto intorno al sito di Corcolle per aprire la seconda discarica
di Roma a poche centinaia di metri di distanza.
Dunque quest'anno va
così.
Niente
Nekrosius, nè Victoria Chaplin o Cassandra Wilson, niente Gino Paoli,
Philip Glass, Barberio Corsetti, e la danza di Akram Khan e Sidi Larbi
Cherkaoui.
Addio anche ad Albertazzi che declamava Le memorie di
Adriano proprio lì.
A dar fuoco alle polveri ci pensa Renato Nicolini, l'architetto e professor che fu padre dell'Estate Romana delle giunte di sinistra.
"Villa Adriana, l'Imperatore Adriano,
l'Hadrianeum, il libro della Yourcenar, il momento nella storia quando
Cristo non era ancora pienamente nato e gli dei non ancora pienamente
morti...
Meraviglia e patrimonio del mondo, luogo ispiratore per il più
grande architetto del XX secolo, Louis Kahn...
Dal 2006 a ieri era
teatro di un bel Festival di teatro internazionale...
Oggi, secondo le
intenzioni della Regione Lazio, basta col teatro, tolto brutalmente dal
bilancio in nome di un'austerità da caserma del fascio, al suo posto
arriva la monnezza, secondo le intenzioni del
prefetto
Pecoraro, sempre fedele alla sua idea demenziale di spostare la
discarica di Roma da Malagrotta a Corcolle..
C'è gente che sa
immaginare, in luoghi come questo, solo immondizia!".
E in effetti, il
Festival quest'anno è desaparecido dai programmi dell'Auditorium perchè
l'assessorato alla Cultura regionale che in parte lo finanziava, si è
tirato indietro.
"E'
un grande peccato" sottolinea Giulia Rodano, l'ex assessore regionale
della giunta di centrosinistra ora responsabile della Cultura Idv, che
cinque anni fa ideò la manifestazione "nella villa di Adriano si sono
alternati grandi personaggi da tutto il mondo, ma ora intorno
all'imperatore si sente parlare solo di discarica".
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