L’emergenza costruita a tavolino sta
regalando ai cittadini del Lazio un monopolio rifiuti sempre più forte
ed una politica minuscola incapace o quasi di decidere per il bene
della comunità.
Roma rischia (in parte lo fa già) di scaricare sulle
aree limitrofe tutte le esternalità negative in ambito rifiuti.
Ci sarà
da lottare.
- Discarica alla Solfatara di Pomezia: La Regione sta valutando l’impatto ambientale. Clicca qui.
- Ciampino, comune virtuoso da imitare. Clicca qui.
- Rifiuti, il sito della nuova discarica definitiva entro il 30 dicembre, quello provvisorio a giorni. Clicca qui.
(Fonte articolo, clicca qui)
Le acque vicino alla discarica di Malagrotta sono un concentrato di
veleni assortiti dall’arsenico al nichel. Mentre il Rio Galeria è uno
dei fiumi più inquinati d’Italia. A raccontare lo stato di Malagrotta è
l’ultimo rapporto ambientale sulla zona, commissionato dal presidente
del XVI Municipio Fabio Bellini (Pd). Il consulente Salvatore Diamante
l’ha realizzato fra marzo e giugno. Destinato a essere acquisito dalla
Procura nell’inchiesta che vede indagati con l’accusa di inquinamento
ambientale i responsabili legali della discarica, della raffineria e
dell’inceneritore Ama. Il rapporto sarà un tassello determinante
nell’incidente probatorio chiesto dal pm Alberto Galanti per stabilire
la compromissione dalle falde acquifere della zona. Il principale
«imputato» della situazione, secondo i dati, è la raffineria Totalerg.
Il benzene (composto chimico ricavato dal petrolio) è presente
nell’aria intorno all’impianto con un valore costante del 78,5 µg/m3
(micro grammi al metro cubo): un livello che supera di 25 volte la
soglia consentita. La stessa concentrazione riguarda i derivati del
benzene come lo Xilene ed il Toulene. Per capire quanto i numeri siano
preoccupanti basta fare il confronto con il monitoraggio dei dati
cittadini dove il benzene rilevato è dello 1,6µg/m3. Nel fiume Rio
Galeria sono state registrate punte batteriche costanti di Escherichia
Coli di 240 mila quando il limite previsto è 5mila. Invece, l’arsenico
è presente in quantità doppia rispetto al consentito. Ma se si sposta
l’occhio alle acque di scolo della discarica di Malagrotta le analisi
hanno riscontrato che i valori del veleno superano di 30 volte la
soglia.
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