Cara Margherita, di lettere come la sua ne riceviamo tante.
Anche noi pensiamo che, di fronte all’ incredibile accerchiamento cui sono sottoposti i pm di Palermo da parte di Quirinale, Csm, Avvocatura dello Stato, Pg della Cassazione e governo, una risposta dei cittadini sia indispensabile.
Dai partiti non ci aspettavamo granché: a parte Di Pietro
(per questo messo al bando dal sinedrio), non una sola voce si è levata a sostegno della Procurache sta indagando su una delle più infami trame della storia repubblicana.
Quella tra pezzi dello
Stato e i vertici di Cosa Nostra.
Quella che Paolo Borsellino (ora commemorato dalle solite lacrime di coccodrillo) aveva molto probabilmente scoperto prima di essere assassinato in via D’Amelio.
Per averlo ricordato, anche il procuratore generale di Caltanissetta Roberto Scarpinato rischia di pagare un prezzo salato. Sulla guerra dichiarata a questi magistrati impegnati sulla trincea più rischiosa, tacciono perfino i vertici dell’Associazione magistrati con l’eccezione di quello palermitano. Dell’indecente silenzio di tomba osservato dalla quasi totalità della stampa italiana si occupa Marco Travaglio. Insomma, cara Margherita, non ci restano che le nostre voci e le vostre firme.
Scateniamole come un uragano in questa estate della pavidità e
della vergogna, scrivendo a www.ilfattoquotidiano.it
Esprimiamo il
sostegno più forte ai magistrati coraggiosi che troppi vogliono isolare
e punire.
Facciamoci sentire!
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