(Fonte articolo, clicca qui) Incendio all’interno dell’impianto Cdr di Acerra (Napoli): in fiamme tremila balle di rifiuti tritovagliati che dovevano essere trasferiti all’adiacente termovalorizzatore. Indagini dei carabinieri sono in corso ma dai primi accertamenti sembra essere un incendio di natura dolosa. Le fiamme sono scoppiate, la scorsa notte, poco prima della mezzanotte: ancora in corso l’intervento dei vigili del fuoco.
“E’ impensabile che un sito, in fase di svuotamento, che contiene ecoballe, dal quale il Comune molte volte ha chiesto alla Provincia la rimozione del contenuto, possa essere oggetto, più volte durante l’anno, di incendi scoppiati e propagatasi in questo modo”. Lo sottolinea, in una nota, il sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, che chiede “rispetto per la salute dei cittadini”. “E’ anche impensabile che per velocizzare le operazioni di spegnimento dell’incendio non basti l’impianto antincendio autonomo presente ma debbano essere utilizzate auto-cisterne dei vigili del fuoco, già tanto impegnati in questi giorni a spegnere altri roghi – aggiunge –
Un luogo così vasto, con un contenuto così pericoloso, dovrebbe essere dotato di un migliore sistema antincendio autonomo, dovrebbero esserci dei sistemi più efficienti e degli uomini preposti ad evitare emergenze come quella che stiamo vivendo. Abbiamo riscontrato che così non è, e per questo è stato necessario l’intervento delle squadre dei vigili del fuoco. Inoltre, in attesa dell’esito delle indagini che accertino le responsabilità, ci chiediamo perché non venga adeguato il sistema di sorveglianza di tutta l’area”. “Evidentemente, non è sufficiente l’attuale configurazione, serve più sicurezza, servono apparati e uomini che possano rilevare ogni minimo movimento nell’ambiente – continua – Il Comune e l’Amministrazione comunale non intendono più sottostare ad una logica di servilismo istituzionale, la dignità dei cittadini di Acerra e, soprattutto la loro salute, meritano rispetto da parte di tutte le istituzioni sovracomunali che fino ad ora sono rimaste sorde rispetto alle continue e ripetute richieste”.
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