Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni
Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".
Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.
Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.
Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.
Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.
Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato
La risposta no tav ai deliri terroristi della Procura di Torino non si è fatta attendere. Questa sera, martedì 30 giugno, almeno duemila persone si sono ritrovate nella piazza del Comune di Bussoleno per respingere al mittente le assurde accuse di terrorismo e manifestare solidarietà ai no tav che sono stati perquisiti e poi sbattuti come mostri in prima pagina, fatti oggetto di articoli falsi e infamanti da parte di stampa e tv. Non ci aspettavamo nulla di meno.
RispondiEliminaIl clima della serata era quello solito, tipico delle iniziative no tav: sincero e caloroso nel rivendicare tutta la storia del movimento, fatta di resistenza e ribellione, ma lontana anni luce dagli spettri che il potere politico/giudiziario cerca di evocare.
Chi cercava ancora una volta con queste accuse di creare fratture nel movimento ha ottenuto il solo risultato di creare l’ennesima prova di unità e determinazione. In migliaia i no tav hanno trasformato il presidio in un corteo che ha sfilato per le strade di Bussoleno, fermandosi davanti alla Credenza, in questi giorni diffamata come “covo di terroristi”, per sottolineare l’affetto che tutti provano per questo luogo, vero e proprio punto di riferimento per la comunità no tav.
E alla fine la manifestazione si è trasformata spontaneamente in una sorta di festa, con tanto di musica occitana dal vivo e balli in strada proprio davanti alla Credenza, tuttora in corso…. Altro che paura, altro che terrore!
da notav.info
leggo inoltre oggi su: www.tgvallesusa.it/ :
RispondiElimina".. Numerosi sono coloro che hanno voluto intervenire martedì sera alla manifestazione di Bussoleno, per ribadire il loro no all’ultima delle provocazioni, quella di essere definiti, come popolo del no al Tav, un popolo di terroristi.
Ed è stato un no come sempre variegato, colorato, ricco di proposte e di spunti da concretizzare nei giorni a venire.
Tra questi da sottolineare la proposta venuta dal professor Gigi Richetto, quella di indire per l’autunno un convegno nazionale sul tema delle armi chimiche (vedi lacrimogeni CS) impiegati in Valle di Susa contro la popolazione civile che sta esercitando il suo legittimo diritto alla resistenza.
Detta questione sull’utilizzo dei CS è estremamente importante e l’attenzione verso gli stessi ha avuto inizio, in Valle, nel giugno del 2011, con lo sgombero violento della Maddalena. Nel giorno dello sgombero, poi il 3 luglio dello stesso anno nel corso della grande manifestazione, ma anche in successive manifestazioni, come al Vernetto di Bussoleno o a S. Giuliano di Susa, per arrivare allo scorso venerdi 19 luglio, l’impiego di questi lacrimogeni CS è stato massiccio. Interessando adulti e bambini, perché in più occasioni questo tipo di guerriglia apparentemente innocente è stata “giocata” in mezzo a paesi o in prossimità di centri abitati. Questo ben sapendo, da parte degli utilizzatori, che le sostanze in essi contenute, vietate in guerra ma utilizzate per sedare contestazioni sui civili, sono cancerogene e possono incidere, perché mutagene, sulla vita dei futuri bambini, perché possono alterare il DNA dei genitori."
di Gabriella Tittonel - 31 luglio 2013