Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

martedì 16 luglio 2013

Israele gli vieta le visite: detenuto palestinese inizia sciopero della fame e della sete

Gaza-InfoPal.  'Ammar Fuad Muhammed al-Daghme, detenuto nel carcere israeliano di Eishel, ha proclamato lo sciopero della fame e della sete per protestare contro il divieto di visite imposto alla sua famiglia.
 La famiglia al-Daghme si è appellata alle organizzazioni per i diritti umani perché agiscano urgentemente affinché il detenuto possa ricevere le visite dei suoi cari.
'Ammar al-Daghme, 30 anni, da Khan Younis (Striscia di Gaza), è detenuto da quattro anni nelle carceri israeliane con l'accusa di far parte delle brigate dei Martiri di al-Aqsa, l'ala militare del movimento Fatah.
Nello stesso contesto, l'Associazione Wa'ed per i prigionieri e gli ex detenuti palestinesi nelle carceri israeliane ha lanciato l'allarme sul confronto ormai imminente tra i detenuti e l'amministrazione carceraria israeliana, alla luce del perpetuarsi del fenomeno di tortura e abusi contro i prigionieri.
In un comunicato stampa diramato giovedì 20 dicembre, Wa'ed ha dichiarato che "a causa del perpetuarsi delle stupide mosse intraprese dall'amministrazione carceraria israeliana ai danni dei detenuti palestinesi. Le prigioni israeliane entreranno presto in una nuova fase caratterizzata da un confronto aperto e continuo".
Ha aggiunto che attualmente le carceri israeliane hanno raggiunto un livello di criticità "senza precedenti", a causa dell'ampliamento dei fenomeni di abuso contro i detenuti, soprattutto le incursioni nelle celle e le ispezioni, diventati ormai una prassi quasi ordinaria.
L'associazione per i diritti ha reso noto che la leadership del movimento dei detenuti palestinesi ha deciso di cambiare le regole del gioco, avviando una chiara politica del titolo "aggressione contro aggressione a prescindere dalle sfide e dai sacrifici". Sottolineando che le condizioni dei prigionieri in sciopero della fame, e particolarmente Ayman al-Sharawna e Samer al-'Issawi, avranno un impatto profondo nel definire i modi e le tempistiche del prossimo confronto.


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