La linea ad alta velocità che
“dovrebbe” collegare Torino a Lione sventrando la Val di Susa è la più
grande opera inutile mai varata dallo Stato italiano. Una ferrovia
concepita con l’unico intento di sfornare appalti da girare a un pugno
di imprese – a volte in odor di mafia – ai danni della sovranità
popolare e a costo di una distruzione ambientale senza precedenti. Tutto
ciò, per giunta, mentre il paese viene strangolato dalle politiche
d'austerità imposte dalle grani lobby economico/ fianziarie europee e
mondiali incarnate in questo momento dal "governissimo" in carica.
Che la comunità della Val di Susa metta insieme le sue energie per dire NO alla TAV, oltre ad essere cosa buona e giusta, rappresenta anche la principale caratteristica di una lotta sostenuta dagli abitanti di un territorio deciso a preservare le sue specificità ecologiche e sociali dalla devastazione. A fronteggiare le donne e gli uomini della Valle, gli interessi di un capitalismo rapace, che trova nello Stato il suo principale sostenitore e nelle cosiddette forze dell’ordine il proprio braccio armato: vere e proprie truppe di occupazione che il governo schiera contro i cittadini (naturalmente a spese della collettività).
In questo modo, mentre la solidarietà nei confronti della Val di Susa si allarga a livello nazionale, la magistratura di Torino, attraverso i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, gioca la carta della disperazione, lanciando contro una dozzina di attivisti NO TAV la ridicola accusa di «terrorismo con finalità eversive». Si tratta di avvisi di garanzia che arrivano al culmine di una campagna di (dis)informazione che, grazie alla manovalanza di quotidiani come «La Stampa», «la Repubblica» e «Corriere della Sera», ha raggiunto ormai toni parossistici: una lettura a senso unico, che bolla come «violenti» gli attivisti NO TAV e definisce «palestra dell’eversione» la realtà della lotta popolare valsusina.
Da questo punto di vista, l’intento della magistratura è quanto mai chiaro: si accusa chi lotta di reati gravissimi affinché questo serva da esempio per chiunque intenda mettere in discussione la devastazione e il saccheggio della Val di Susa come di qualunque altro territorio e si definisce «terrorista» chi fa sentire la sua voce affinché il dissenso venga isolato e l’unità della protesta spezzata.
Ad essere eversivo, dunque, è proprio l’ufficio torinese capitanato dal giudice Caselli, pronto a sventolare lo spauracchio dell’articolo 280, con il suo corollario di carcere duro, per chi ha lottato a testa alta e a volto scoperto, al fianco di un’intera comunità, oggi più che mai disposta a ribadire con forza il proprio NO alla TAV, a dispetto del feroce attacco dei magistrati torinesi.
Vicino alla lotta del popolo della Valle, il Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa di Roma intende ribadire con forza la propria solidarietà e la propria complicità nei confronti di tutte e tutti i militanti NO TAV indagati e arrestati. Perché ad essere terrorista non è certo chi lotta per difendere e conquistare diritti, ma chi – come lo Stato italiano – non si vergogna di farsi strumento di dominio nelle mani delle banche, condannando alla povertà e alla precarietà una massa sempre crescente di persone. Il vero terrore, infatti, è non riuscire ad arrivare alla fine del mese, scoprire di essere stati scippati del diritto alla salute, all’istruzione e alla casa. La lotta per riappropriarci di tutto questo, al contrario, è uno strumento di liberazione e di emancipazione da sostenere con forza e con passione.
LIBERTÀ PER I NO TAV
TUTTI E TUTTE LIBER@
TERRORISTI SIETE VOI !
Coordinamento Cittadino Lotta per la Casa ROMA
http://www.coordinamento.info/
Che la comunità della Val di Susa metta insieme le sue energie per dire NO alla TAV, oltre ad essere cosa buona e giusta, rappresenta anche la principale caratteristica di una lotta sostenuta dagli abitanti di un territorio deciso a preservare le sue specificità ecologiche e sociali dalla devastazione. A fronteggiare le donne e gli uomini della Valle, gli interessi di un capitalismo rapace, che trova nello Stato il suo principale sostenitore e nelle cosiddette forze dell’ordine il proprio braccio armato: vere e proprie truppe di occupazione che il governo schiera contro i cittadini (naturalmente a spese della collettività).
In questo modo, mentre la solidarietà nei confronti della Val di Susa si allarga a livello nazionale, la magistratura di Torino, attraverso i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, gioca la carta della disperazione, lanciando contro una dozzina di attivisti NO TAV la ridicola accusa di «terrorismo con finalità eversive». Si tratta di avvisi di garanzia che arrivano al culmine di una campagna di (dis)informazione che, grazie alla manovalanza di quotidiani come «La Stampa», «la Repubblica» e «Corriere della Sera», ha raggiunto ormai toni parossistici: una lettura a senso unico, che bolla come «violenti» gli attivisti NO TAV e definisce «palestra dell’eversione» la realtà della lotta popolare valsusina.
Da questo punto di vista, l’intento della magistratura è quanto mai chiaro: si accusa chi lotta di reati gravissimi affinché questo serva da esempio per chiunque intenda mettere in discussione la devastazione e il saccheggio della Val di Susa come di qualunque altro territorio e si definisce «terrorista» chi fa sentire la sua voce affinché il dissenso venga isolato e l’unità della protesta spezzata.
Ad essere eversivo, dunque, è proprio l’ufficio torinese capitanato dal giudice Caselli, pronto a sventolare lo spauracchio dell’articolo 280, con il suo corollario di carcere duro, per chi ha lottato a testa alta e a volto scoperto, al fianco di un’intera comunità, oggi più che mai disposta a ribadire con forza il proprio NO alla TAV, a dispetto del feroce attacco dei magistrati torinesi.
Vicino alla lotta del popolo della Valle, il Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa di Roma intende ribadire con forza la propria solidarietà e la propria complicità nei confronti di tutte e tutti i militanti NO TAV indagati e arrestati. Perché ad essere terrorista non è certo chi lotta per difendere e conquistare diritti, ma chi – come lo Stato italiano – non si vergogna di farsi strumento di dominio nelle mani delle banche, condannando alla povertà e alla precarietà una massa sempre crescente di persone. Il vero terrore, infatti, è non riuscire ad arrivare alla fine del mese, scoprire di essere stati scippati del diritto alla salute, all’istruzione e alla casa. La lotta per riappropriarci di tutto questo, al contrario, è uno strumento di liberazione e di emancipazione da sostenere con forza e con passione.
LIBERTÀ PER I NO TAV
TUTTI E TUTTE LIBER@
TERRORISTI SIETE VOI !
Coordinamento Cittadino Lotta per la Casa ROMA
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