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Il Consiglio Regionale del Lazio ha votato contro il Piano rifiuti dell’ex presidente Renata Polverini e punta tutto sulla raccolta differenziata.
Ci si chiede che fine farà l’inceneritore di Albano.
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La domanda sorta immediatamente è stata: che fine farà l’inceneritore programmato ad Albano, l’impianto più grande d’Europa?
Il sindaco di Albano Nicola Marini ha auspicato un totale ripensamento: “Il nostro augurio è che questo nuovo scenario unitamente alla posizione politica assunta in materia dalla Regione implichi il definitivo blocco alla costruzione dell’inceneritore di Roncigliano, accogliendo le ragioni da sempre sostenute dalla nostra Amministrazione ad ogni livello politico, amministrativo e legale”.
Meno speranzoso sembra essere il Comitato No Inc, che come dichiarato a Castelli Today da Daniele Castri, referente legale del gruppo, spera in un atto amministrativo di revoca dell’autorizzazione integrata ambientale e non di una semplice dichiarazione di intenti: “Il recentissimo voto del consiglio regionale, purtroppo, non sposta di una virgola la vertenza in atto ai Castelli romani contro la costruzione del famigerato inceneritore di Albano. L’indicazione politica del nuovo consiglio, difatti, vale solo come dichiarazione di intenti futuri”.
“Un piano politico, per l’appunto, che funge da guida per i competenti uffici amministrativi e tecnici. Un’indicazione per gli impianti a venire, quindi, non certo però utile a bloccare l’impianto di Albano, che risulta già da tempo definitivamente approvato a livello amministrativo. La vertenza dei Castelli Romani potrà trovare un’ utile conclusione, solo nel caso in cui gli uffici competenti della regione lazio, ed in modo particolare l’area rifiuti, riaprano la procedura AIA ed annullio definitivamente l’Autorizzazione Integrata Ambientale n. B-3694 del 13 agosto 2009, che ha dato di fatto il via libera alla costruzione dell’impianto brucia-rifiuti di Albano”, ha concluso Castri
http://differenziati.com/
Il Consiglio Regionale del Lazio ha votato contro il Piano rifiuti dell’ex presidente Renata Polverini e punta tutto sulla raccolta differenziata.
Ci si chiede che fine farà l’inceneritore di Albano.
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Il sindaco di Albano Nicola Marini ha auspicato un totale ripensamento: “Il nostro augurio è che questo nuovo scenario unitamente alla posizione politica assunta in materia dalla Regione implichi il definitivo blocco alla costruzione dell’inceneritore di Roncigliano, accogliendo le ragioni da sempre sostenute dalla nostra Amministrazione ad ogni livello politico, amministrativo e legale”.
Meno speranzoso sembra essere il Comitato No Inc, che come dichiarato a Castelli Today da Daniele Castri, referente legale del gruppo, spera in un atto amministrativo di revoca dell’autorizzazione integrata ambientale e non di una semplice dichiarazione di intenti: “Il recentissimo voto del consiglio regionale, purtroppo, non sposta di una virgola la vertenza in atto ai Castelli romani contro la costruzione del famigerato inceneritore di Albano. L’indicazione politica del nuovo consiglio, difatti, vale solo come dichiarazione di intenti futuri”.
“Un piano politico, per l’appunto, che funge da guida per i competenti uffici amministrativi e tecnici. Un’indicazione per gli impianti a venire, quindi, non certo però utile a bloccare l’impianto di Albano, che risulta già da tempo definitivamente approvato a livello amministrativo. La vertenza dei Castelli Romani potrà trovare un’ utile conclusione, solo nel caso in cui gli uffici competenti della regione lazio, ed in modo particolare l’area rifiuti, riaprano la procedura AIA ed annullio definitivamente l’Autorizzazione Integrata Ambientale n. B-3694 del 13 agosto 2009, che ha dato di fatto il via libera alla costruzione dell’impianto brucia-rifiuti di Albano”, ha concluso Castri
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