Mercoledì 14 Marzo 2012
La protesta si allarga a macchia d'olio per tutta la regione del Rif
a seguito della rivolta di Bni Bouayach.
Ieri avevamo alluso alla possibilità che le iniziative di lotta e resistenza non sarebbero rimaste confinate nella piccola città mai poi tra la notte e le ultime ore è arrivata la conferma: la rabbia e l'indignazione nel nord-est del Marocco è divenuta un'onda che dalla costa arriva al confine con l'Algeria fino alle montagne dell'Atlas, storiche “patrie del ribelle” rifiano.
Al Hoceima, Nador, Imzouren, Boukidan, Ajdir, e ovviamente Bni Bouayach e molti altri paesi e cittadelle sono in queste ore teatro di manifestazioni, proteste, cortei e presidi mentre la polizia inviata in forze tenta di riconquistare il territorio con plotoni di celere che battendo il passo si fanno largo tra le folle ostili nei mercati, oppure assaltando e attaccando i manifestanti ovunque si trovino. Durante i tentativi di sgombero di istituti superiori occupati questa mattina diversi studenti sono rimasti feriti e i blocchi stradali disseminati sulle provinciali e l'autostrada resistono alla repressione.
Le informazioni escono con il contagocce e sia le televisioni marocchine che la stampa internazionale continuano nel loro criminale silenzio ad ossequiare il regime di Mohamed VI. Da attivisti per i diritti umani abbiamo la conferma che insieme alla celere è attiva anche la polizia politica che come nel caso della repressione a Taza poche settimane fa, sta minacciando di stupri e torture gli abitanti delle zone coinvolte nel movimento di protesta. Diversi attivisti del movimento 20F e giornalisti indipendenti sono stati arrestati e ancora non si conosce il numero preciso dei feriti durante gli ultimi giorni di scontri. Abbiamo notizia che in queste ore la grossa comunità rifiana di Tangeri si sta mobilitando e ogni collettivo del movimento 20F sparso per il Marocco e l'Europa è in stato d'allerta per solidarizzare con il Rif ribelle e tentare di prevenire un ripiego ultra-repressivo che a detta di molti è quasi scontato.
Il Rif regione storica della resistenza in Marocco è da sempre disprezzata dal regime a causa delle proprie tradizioni politiche repubblicane.
Nel passato dopo aver conosciuto le armi chimiche dell'esercito occupante francese la popolazione rifiana ha dovuto subire anche l'aviazione del reame marocchino che con Hassan II non si fece scrupolo a bombardare i paesi della zona. Poi con Mohamed VI è stata la volta del mancato sviluppo e della sottrazione di servizi pubblici.
Il movimento dei diplomati disoccupati con il tempo è divenuto molto forte nella regione e gode della simpatia e della partecipazione alle proprie iniziative della maggior parte della popolazione.
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