Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

lunedì 31 dicembre 2012

Nuova discarica: a Capodanno Sottile sarà nominato supercommissario

(Fonte:Il Messaggero.it)










ROMA - Il nuovo supercommissario per i rifiuti sarà - salvo cataclismi - il prefetto Goffredo Sottile, attuale commissario per la scelta della discarica provvisoria.  Il mandato attuale di Sottile scade il 31 dicembre; 

il primo gennaio, con l’entrata in vigore della legge di stabilità al cui interno è stato inserito l’emendamento che prevede il commissariamento di Roma a un passo dall’emergenza rifiuti, il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, consegnerà a Sottile i nuovi super poteri. 

La speranza:  
 evitare al mondo l’immagine di Roma con i rifiuti per strada.

 
DISCARICA

Clini ha frenato sulla proroga della discarica di Malagrotta, 
ma difficilmente Roma potrà farne a meno. 

E sarà una proroga, almeno inizialmente, anche per i rifiuti non trattati.  

Chi la firmerà?  E quando?  

In passato lo aveva fatto prima la presidente della Regione, Renata Polverini, poi il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro.  Questa volta a dovere prendere la penna in mano è Sottile che ancora non ha deciso la durata della nuova proroga:  potrebbe scegliere una formula minimalista - 3 mesi - o una più prudente - 6 mesi.  Di certo la proroga per Malagrotta sarà firmata questa settimana, visto che quella in corso scade il 31 dicembre.  Sottile, da molti mesi, sta lavorando anche sul fronte caldo della discarica provvisoria:  dopo la partenza falsa di Pian dell’Olmo, si è concentrato su Monti dell’Ortaccio e già ha fatto partire la conferenza dei servizi, che non è mai arrivata a una conclusione.  In linea di massima, sembra difficile che la pratica Monti dell’Ortaccio possa essere archiviata. 

LA GARA

E i rifiuti all’estero? 

Roma e l’Ama sono riuscite a fallire anche in questa operazione. 

Avevano aperto una gara provvisoria e invitato cinque grandi multinazionali che sarebbero state pagate profumatamente se dal primo gennaio si fossero fatte carico del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti all’estero.  Per la precisione, sono 1.100 tonnellate delle 4.500 prodotte da Roma ogni giorno che non passano dagli impianti di trattamento (Tmb). 

Nessuna delle cinque multinazionali ha presentato un’offerta, per cui l’operazione rifiuti all’estero è fallita clamorosamente. Resta in piedi la gara europea per la quale Ama ha giù pubblicato sul suo sito il bando (69 milioni di euro per 18 mesi di trasferimento dei rifiuti oltre confine), ma i tempi sono più lunghi e prima di giugno non ci sarà l’aggiudicazione. 

Dunque:  dove porterà Roma i rifiuti non trattati? 
Si aprono diversi scenari. 

Il primo non è esattamente una novità:  quei rifiuti vanno a Malagrotta, prorogata anche per i non trattati, ma le controindicazioni sono clamorose: l’Unione europea è pronta a intervenire con una pesante sanzione. 

Seconda ipotesi, suggerita da Alemanno che nei giorni scorsi ha anche parlato con Manlio Cerroni, il re di Malagrotta:  installare rapidamente un impianto di separazione e tritovagliatura dei rifiuti vicino a Malagrotta, per trattare quelle 1.100 tonnellate giornaliere che i quattro Tmb fissi (due di Ama e due di Cerroni) non riescono a lavorare.  Secondo Alemanno questo impianto consentirebbe anche di evitare la costosa umiliazione di portare i rifiuti all’estero.
IL TRATTAMENTO

Ma i Radicali hanno fatto notare che l’Unione europea non considera questa procedura un reale trattamento dei rifiuti e dunque la sanzione non sarebbe evitata. Il ministro Clini ha ventilato altre soluzioni:  cercare nel resto del Lazio impianti che possano ricevere i rifiuti di Roma, in forma provvisoria.  Si è parlato, ad esempio, dell’impianto di trattamento di Colfelice, in provincia di Frosinone.  O, restando in provincia di Roma, del termovalorizzatore di Colleferro. Il supercommissario Goffredo Sottile, se davvero sarà lui il prescelto, affiancato almeno fino alle elezioni politiche dal ministro Clini, è atteso da una missione (quasi) impossibile.

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