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Chi è stato secondo voi, in Italia, il personaggio che più di ogni
altro ha operato a favore dell’ambiente?
Potete deciderlo voi entro il 31 Dicembre 2012 sul sito http://www.personaggioambiente.it,
decidendo all’interno di una rosa di 21 candidati il nuovo Personaggio
Ambiente 2012, cioè colui che attraverso il suo operato ha reso un
servizio alla collettività migliorando l’ambiente e la vita di tutti.
AICA ha il piacere di ritrovare un proprio socio tra i candidati,
Alessio Ciacci, assessore all’Ambiente nel comune di Capannori
(provincia di Lucca).
Per permettere anche ai nostri lettori di
conoscerlo meglio, lo abbiamo intervistato, partendo dalla politica
Rifiuti Zero che ha fatto del comune di Capannori un’eccellenza a
livello nazionale.
Ci può dire come è nata la politica rifiuti zero?
Dopo esempi internazionali come il comune di San Francisco e centinaia
di città dal Giappone all’Australia, dal Canada all’America Latina,
anche in Italia in molti comuni abbiamo scelto di costruire
sostenibilità attraverso l’eliminazione progressiva dei rifiuti a
smaltimento.
Rifiuti Zero significa proprio l’eliminazione della parte
più inquinanti degli scarti urbani, ovvero quella non riciclabile.
Addio quindi a discariche ed inceneritori: le alternative esistono,
hanno dimostrato vantaggi non solo in termini ambientali ma anche sul
piano economico ed occupazionale.
In Italia Capannori nel 2007 ha
aderito per primo alla Strategia Rifiuti Zero, ma oggi sono già 120 i
comuni aderenti con oltre 3 milioni di cittadini coinvolti dalla
Sicilia alla Valle d’Aosta.
Nella strategia Rifiuti Zero non è tanto
importante l’obiettivo finale
(in genere stabilito al 2020) ma tutte le
azioni ed i processi che a livello locale si attivano, in senso
partecipato, per raggiungere la meta.
Le attività di prevenzione e
riduzione dei rifiuti possono calare notevolmente i livelli di
produzione dei rifiuti urbani.
Se questo percorso è abbinato ad una
politica di raccolta differenziata “domiciliare” e con l’attivazione di
sistemi incentivanti di “Tariffazione Puntuale”si può rendere
infinitesimale la materia non riciclabile, potendo realisticamente
pensare di centrare l’obiettivo Rifiuti Zero.
Capannori non è un
piccolo comune: come avete costruito la strategia della raccolta porta
a porta? Capannori ha 46 mila abitanti suddivisi in 40 frazioni per 160
kmq di estensione.
Abbiamo attuato una strategia di coinvolgimento del
territorio, dei cittadini e delle associazioni locali, condividendo
l’importanza della salvaguardia ambientale e la responsabilità di
ognuno di costruire vie d’uscita dalla crisi che attraversa il pianeta.
Lavoriamo con i cittadini su tutti i temi, dal risparmio energetico
alle energie rinnovabili, dal risparmio idrico alla tutela del
territorio, e anche sui rifiuti c’è un percorso di continua evoluzione.
Dopo il passaggio al “Porta a porta” con risultati dell’80% di
materiali avviati a riciclo, ora stiamo introducendo la “Tariffa
Puntuale” che ci spingerà anche oltre il 90%.
In questi modo nel corso
degli anni abbiamo creato decine di posti di lavoro, sostenuto
l’associazionismo locale nell’informazione a tutte le famiglie,
migliorato il decoro del Comune e ridotto del 30% la produzione
complessiva di scarti, grazie alle numerose iniziative per
la riduzione
dei rifiuti.
Ascit, la nostra azienda di gestione dei rifiuti, è
totalmente pubblica e gli operatori hanno una funzione educativa verso
la cittadinanza a cui regolarmente viene effettuato un servizio di
qualità,
con punte di gradimento che vanno oltre il 90%
(con sondaggi
realizzati da misuratori indipendenti).
Cosa è stato più determinante:
l’iniziativa politica o la volontà dei cittadini?
Entrambe.
L’una senza
l’altra sarebbero andate poco lontano.
C’è una condivisione delle
scelte che noi facciamo non solo nelle politiche ambientali ma anche in
altri settori.
Ad esempio ogni anno attuiamo il Bilancio Partecipativo
facendo decidere direttamente ai cittadini come utilizzare una parte
consistente del bilancio comunale (quest’anno di circa 500 mila euro).
La politica e le istituzioni hanno un enorme bisogno di limitare il
divario con la gente, e la società civile ha bisogno di istituzioni
aperte, collaborative ed innovative per costruire un futuro migliore
per le nostre comunità e scrivere collettivamente risposte alla crisi
che stiamo attraversando.
Ci può raccontare della sua attività nel
coordinamento agende 21 locali italiane e nella rete Italiana dei
Compostatori?
La rete dei Comuni Rifiuti Zero, l’Associazione dei
Comuni Virtuosi,
il Coordinamento Agende 21 locali, la rete italiana
dei compostatori sono reti molto importanti per le amministrazioni e
chi segue con attenzione i temi ambientali.
Ci permettono a costo zero
di imparare moltissimo, condividere le migliori buone pratiche attuate
a livello nazionale, sviluppare progettualità assieme e cercare di
portare anche a livello nazionale le nostre richieste e le nostre
proposte.
In decine di esperienze stiamo costruendo progettualità che
fino a pochi anni fa in molti definivano utopie.
Oggi abbiamo bisogno
di queste utopie altrimenti il declino è assicurato.
Si aspettava
questa candidatura? No, è stata una bella sorpresa!
Non è solo per ciò
che io ho fatto in questi anni ma per tutto ciò in cui
l’amministrazione di cui faccio parte, il suo Sindaco, la sua
cittadinanza ma anche centinaia di associazioni, movimenti ed altre
amministrazioni in tutta Italia credono fermamente. Ovvero che solo con
una politica attenta alla sostenibilità possiamo costruire un futuro
possibile, ed in questo percorso la strategia Rifiuti Zero ha un ruolo
di grande centralità.
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