tratto da: http://www.ecplanet.com
di Giulietto Chiesa - http://giuliettochiesa.it
Prima di tutto la fonte, perché non
abbiate a sospettare che si tratti del solito trucco di un
“complottista” inveterato. La fonte è più che ufficiale, unica e
irripetibile: GAO Audit (Government Accountability Office). Il Governo
è quello degli Stati Uniti d’America. L’Audit è parola inglese che sta
per verifica contabile. L’Audit di cui si parla è il primo che sia
stato mai effettuato da mano umana (non possiamo escludere il buon Dio)
sull’attività della Federal Reserve nei quasi cento anni della sua
storia.
di Giulietto Chiesa - http://giuliettochiesa.it
Udite,
udite, o signori e signore che leggete i giornali dei finanzieri di
tutto il mondo, (cioè i “loro giornali”, cioè tutti i giornali del
mainstream, e naturalmente tutte le televisioni del mainstream) adesso
scoprirete il segreto, uno dei segreti, forse il più importante dei
segreti, che sta dietro la crisi della finanza mondiale. Credevate che
la Grecia fosse la pietra dello scandalo e che i greci, questi
spendaccioni corrotti, dovessero essere salvati, sì, ma insieme privati
della loro sovranità nazionale, come gli italiani, del resto, e i
portoghesi e gli irlandesi? Vi sbagliavate, ma non è colpa vostra. Le
cose stanno diversamente, e tenetevi forte alle vostre sedie.
Scoprirete anche come la più grande democrazia del mondo (senza
scherzi, sto parlando di quella americana!) è in grado di guardarsi
dentro (quasi) fino in fondo.
E
questo è un bene. Salvo naturalmente il fatto che nessuno lo saprà. E
questo è un male. Eccetto io e voi che leggete queste righe
elettroniche (questa roba non andrà mai sulla prestigiosa carta dove
scrivono De Bortoli, Riotta, Pigì Battista e altri tristanzuoli che vi
hanno raccontato e vi raccontano frottole tutti i giorni).
Voi
direte, stupiti: ma come è possibile? Mai nessuno è andato a guardare
dentro quei conti? Risposta esatta, mai nessuno. La Federal Reserve è
stata una riserva di caccia al di sopra di ogni controllo. La seconda
domanda che vi porrete è: ma perchè proprio adesso? Il fatto è,
capirete, che gira il mondo un sacco di gente sospettosa. E costoro
sono malfidati: visti i risultati vorrebbero dare un’occhiata alla
cassaforte. Così è accaduto un accidente imprevisto. All’inizio quelli
che stavano dentro la cassaforte hanno pensato: che guardino pure,
intanto non ci capiranno niente. Invece quei temerari hanno capito fin
troppo bene. E’ andata così, che Ron Paul e Alan Grayson hanno fatto
passare un emendamento alla legge Dodd-Frank che consentiva di fare
l’inaudito:
controllare i conti della Federal Reserve. Al Senato USA
erano distratti in quel momento. Detto fatto, due senatori fuori del
comune (cioè con le rotelle non del tutto a posto, come vedremo) hanno
fatto la ricerca: la storia meriterebbe che i loro nomi restassero
scolpiti come i profili dei presidenti sul Mount Rushmore. Si chiamano
Bernie Sanders, indipendente, e Jim DeMint, repubblicano.
Aperto
il vaso di Pandora è successo un finimondo. Ma, per così dire, “al
chiuso”. Ben Bernanke, attuale portiere della Federal Reserve ha
protestato veementemente, seguito a ruota dal predecessore Alan
Greenspan, e da altri banchieroni tutti mondiali, e tutti beneficiari,
come vedremo, di donazioni varie e gratuite.
“Che effetto avrebbero sui
mercati del pianeta certe scoperte?”, hanno detto.
“Bloccare tutto,
fermare, insabbiare!”.
Se queste cose le leggete per la prima volta vuol dire che ci sono riusciti, fino ad ora.
Il
fatto è che il senatore Sanders è uno svitato e ha messo tutto, pixel
su pixel, sulla sua web page. E la frittata non è più riparabile. Per
meglio dire: si ordinerà a tutto il mainstreamdi tacere e nascondere. E
magari di pubblicare tutte le storie delle eventuali amanti di Sanders,
o di svelare quanti conti in banca ha, e magari se ha sodomizzato il
suo cuoco, o ha una collezione di foto pedofile. Cosicché della
faccenda dell’audit della Federal Reserve non ne sentirà parlare
nessuno, o quasi. Ma Sanders, DeMint e il buon Dio ci permettono
comunque, a noi, che parte del mainstream non siamo, di raccontarvi
cosa è venuto fuori. Che è una storia niente male, che, se il
mainstream non fosse la cloaca che è, potrebbe perfino metterla in
prima pagina. E veniamo al dunque, scusandoci con i lettori se abbiamo
fatto in apertura come fece Dostoevskij nel presentare i suoi “Fratelli
Karamazov”, cioè scrivendo un romanzo per introdurne un altro.
Le
cifre dunque ci dicono che, tra il dicembre 2007 e il giugno 2010,
senza che nessuno sapesse niente, cioè segretamente, la Federal Reserve
ha tolto dal brago banche, corporations, governi sotto diverse
latitudini e longitudini, dalla Francia alla Scozia, e chissà fin dove
è arrivata la sua “beneficenza”, con la non modica cifra di 16 mila
miliardi di dollari, cioè sedici trilioni di dollari. Tutto questo ben
di Dio sarebbe stato collocato sotto la vocina di bilancio di un
“programma onnicomprensivo di prestiti”. Ma nessuno, nemmeno il
Congresso americano ne è stato informato. Di quei 16 trilioni non un
dollaro è ritornato indietro. Eppure sono stati prestati – pensate o
lettori ignari – a tasso zero, cioè gratis et amore dei. Per avere
un’idea della cifra, se ancora non avete avuto il capogiro, basti
pensare che il prodotto interno lordo annuale degli USA si aggira
attorno a 14,2 trilioni e che il debito complessivo degli Stati Uniti
viaggia sui 14,5 trilioni.
Dunque,
concludendo, un gruppo di banchieri, che non sono stati eletti da
nessuno, prende decisioni di portata mondiale, compra e ricatta
governi, banche corporations. Perché lo fanno? Perché il sistema è
esploso e va al collasso, e loro lo drogano con denaro finto, perché
possa continuare a funzionare. E – cosa non meno importante – in questo
modo si mettono in condizione di minacciare ricattare, condizionare,
sostituire governi e ministri di tutto il mondo. Siamo alla dittatura
di un superclan semi criminale, che complotta usando denaro fittizio
(da dove credete siano usciti quei 16 trilioni se non dalle “stamperie”
segrete della Federal Reserve? Tenendo conto anche che quei soldi non
occorre stamparli, ma li si può creare dal nulla schiacciando qualche
tasto di un computer). Dunque adesso sappiamo che il famoso TARP
(Troubled Asset Relief Program), fissato in 800 miliardi di dollari,
era una balla al ribasso, buona per i mercati e per non fare esplodere
la protesta dei contribuenti americani. Lo chiamarono (libera
traduzione mia) “Programma di salvaguardia degli assetti tossici”. E,
in effetti fu proprio un programma per salvare quegli assetti.
Li
comprarono perché non si scoprisse che erano velenosi. Valevano zero,
ma vennero acquistati in denaro sonante. Salvarono i truffatori. Il
pubblico fu indotto a pensare che questo servisse a qualche scopo.
L’unico scopo era di finanziare i truffatori. Che sono gli stessi che
ora esigono di essere nuovamente pagati per i crediti illegali (tossici
appunto) che erogarono. Solo che la cifra fu venti volte più grande.
Dove sono andati e a chi, e quanto? Adesso sappiamo tutto.
C’è l’elenco, eccolo:
* Citigroup: $2.5 trillion ($2,500,000,000,000)
* Morgan Stanley: $2.04 trillion ($2,040,000,000,000)
* Merrill Lynch: $1.949 trillion ($1,949,000,000,000)
* Bank of America: $1.344 trillion ($1,344,000,000,000)
* Barclays PLC (United Kingdom): $868 billion ($868,000,000,000)
* Bear Sterns: $853 billion ($853,000,000,000)
* Goldman Sachs: $814 billion ($814,000,000,000)
* Royal Bank of Scotland (UK): $541 billion ($541,000,000,000)
* JP Morgan Chase: $391 billion ($391,000,000,000)
* Deutsche Bank (Germany): $354 billion ($354,000,000,000)
* UBS (Switzerland): $287 billion ($287,000,000,000)
* Credit Suisse (Switzerland): $262 billion ($262,000,000,000)
* Lehman Brothers: $183 billion ($183,000,000,000)
* Bank of Scotland (United Kingdom): $181 billion ($181,000,000,000)
* BNP Paribas (France): $175 billion ($175,000,000,000)
E molte altre banche minori che qui non staremo a citare.
Adesso ci è più chiaro chi sono i nove banchieri
che si ritrovano, assieme ai loro complici, in qualche ufficio di Wall
Street, o a bordo di qualche nave, una volta al mese per complottare
contro le nostre vite, il nostro lavoro, il nostro futuro. Sicuramente
sono tutti fedeli partecipanti alle riunioni del Gruppo Bilderberg e
della Trilaterale. In un mondo bene ordinato bisognerebbe che venissero
arrestati, su mandato, per esempio, della Corte Penale Internazionale.
Ma chi ha il potere di spiccare un tale mandato, visto che i governi
europei sono tutti complici di questi balordi? Ai quali si dovrebbe
aggiungere i dirigenti delle agenzie di rating che non potevano non
sapere e che sono state e sono parte della macchinazione. Danno i voti
a tutti, e decidono chi è fedele e chi non lo è alle loro operazioni da
scassinatori; sorvegliano e fanno il palo prima che arrivi l’opinione
pubblica. E questa non può arrivare perché non sa niente. E non sa
niente perché giornali e tv mentono e distraggono milioni e miliardi di
spettatori. Da quei pulpiti ci viene l’accusa di avere troppo
consumato. Ma quei pulpiti, materialistici per eccellenza, continuano a
spingerci a consumare ancora. È il delirio dei balordi.
Come
difenderci?
Organizzarci per rispondere.
Il debito che hanno creato se
lo paghino loro, se ci riescono. L’attacco alle nostre condizioni di
vita dobbiamo respingerlo. Certo che ricorreranno alla forza, come sta
facendo il cameriere Cameron dopo i tumulti di Londra. Come Berlusconi
e Fassino stanno facendo con i No Tav della Val di Susa.
Ma se milioni
di europei capiranno che è giunto il momento di difendersi, partendo
dalla difesa del proprio territorio (dove per territorio s’intende
tutta la nostra vita, a partire dal nostro cervello e dalla nostra
salute), li potremo sbalzare di sella. Dove abitiamo noi, loro sono più
deboli e noi quasi invincibili. Se ci organizziamo. Tertium non datur:
o li sbalziamo di sella o loro ci distruggeranno. Sicuramente molti di
noi, insieme ai milioni che non si possono difendere.
Ci porteranno via
gli ultimi residui di democrazia, ci renderanno schiavi.
Vogliono
cancellare la storia di 150 anni di diritti conquistati. Sono la peste
moderna.
Se vogliamo guarire dobbiamo rispondere alla loro
dichiarazione di guerra.
http://www.rssnews.it/news/inquietante-sentenza-corte-di-giustizia-ue-i-giornalisti-non-possono-richiedere-documenti-sulla-bce
RispondiEliminadai un'occhiata qui metti a confronto con la minaccia di dimissioni del governo e metti a confronto anche il fatto che non è stata garantita la stabilità della tenuta italiana dopo le elezioni fai due più due e aggiungi il fatto che come il governo tecnocratico viene scalfito da minacce di democrazia o dal voto sale lo spread cosa ne deduci ?