l' Eco-Balla di Mercoledì 19 Dicembre
“L’ottavo re di Roma fa rullare i tamburi …”
Il 24 maggio 2012 parte, tra il Sindaco di Albano, Nicola Marini, e l’amministratore unico della Pontina Ambiente, Ing. Francesco Rando, la PRIMA FASE PRELIMINARE della TRATTATIVA ECONOMICA per raggiungere un accordo (clicca quì).
Poichè, dopo la condanna di secondo grado ed in attesa della Cassazione (terzo ed ultimo grado della Giustizia italiana), il Comune di Albano si trova comunque nell’obbligo, per legge, di rendere disponibile l’intera cifra dovuta alla società di Cerroni.
Ma il Comune di Albano, molto semplicemente, i soldi non li ha.
E rischia il dissesto economico.
Il 7 giugno 2012, segue la SECONDA FASE PRELIMINARE della TRATTATIVA ECONOMICA (clicca quì). Ma è solo il 5 luglio 2012 (clicca quì) che si raggiunge l’auspicato ACCORDO. Cerroni concede dunque il “via libera” alla chiusura della TRANSAZIONE che prevede uno sconto di 700.000 euro (settecento mila euro) sull’importo complessivo nonché la rateizzazione della somma in dieci anni.
Appena tre giorni prima, però, per l’esattezza il 2 luglio 2012 (clicca quì), il Sindaco Marini – su richiesta del comitato No Inc – presenta una richiesta di “accesso agli atti” al Gestore del Servizio Elettrico nazionale, GSE, per avere copia di documenti (Convenzione Preliminare tra GSE e Co.E.Ma.) che potrebbero rivelarsi fondamentali a scongiurare che l’inceneritore di Albano usufruisca dei cosiddetti “certificati verdi”: fondi pubblici che lo Stato conferisce a chi produce energia elettrica con gli inceneritori.
Il magnate dei rifiuti Cerroni si arrabbia.
O meglio, si
imbufalisce.
Non vuole che la CONVENZIONE PRELIMINARE COEMA/GSE di
Giugno 2009 finisca nelle mani del Comitato No Inc.
Perchè?
Cosa c’è in
quelle carte che i cittadini non devono vedere?
E’ così che il suo braccio destro, l’amministratore DIMISSIONARIO (clicca quì) della Pontina Ambiente, Ing. Francesco Rando, scrive una lettera di fuoco indirizzata al capo dell’Amministrazione di Albano (clicca quì).
Il Sindaco Nicola Marini corre ai ripari, ed invita i responsabili della società di Cerroni per Lunedì 23 luglio 2012 ore 17,00 niente meno che presso la sede del Comune, a Palazzo Savelli (clicca quì).
E pace fu.
L’ACCORDO ECONOMICO venne raggiunto ancora una volta, o meglio per la seconda volta, evitando all’Amministrazione Marini di andare in dissesto economico (clicca quì).
Nel frattempo, l’appuntamento per accedere agli atti GSE era stato fissato, con largo anticipo, al 10 settembre 2012 (clicca quì) ma né il Sindaco Nicola Marini né il delegato comunale ai rifiuti Luca Andreassi, hanno trovato il tempo ed il modo di andare a ritirare gli importantissimi documenti necessari per la vertenza contro l’inceneritore di Albano.
Un caso?
Perché il Sindaco Marini non ha
delegato un dirigente o funzionario comunale?
Perché non il consigliere
comunale della FDS Salvatore Tedone?
Perché non il responsabile
ambiente e territorio del PD di Albano Simone Carabella?
Pochi giorni dopo il GSE, con due distinte lettere, nega definitivamente la possibilità di accesso ai documenti. (Prima lettera; seconda lettera)
Ma c’era ancora un’ultima possibilità?
Sì!
Nella parte finale della lettera del GSE del 4 ottobre 2012 (clicca quì) c’è scritto, difatti: “Avverso il presente provvedimento di diniego può essere proposto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale …”
I termini per presentare un ricorso al Tribunale Amministrativo del
Lazio contro la decisione del GSE sono già trascorsi invano, ma il
Sindaco di Albano Laziale, Nicola Marini, non ha ritenuto fosse
opportuno procedere
Non sono ancora definitivamente trascorsi, però,
i 120 giorni per depositare un ricorso Amministrativo al Capo dello Stato …
i 120 giorni per depositare un ricorso Amministrativo al Capo dello Stato …
Il Sindaco di Albano Laziale, Nicola Marini,
almeno in questo caso, procederà?
Chi ci salverà, ora, dall’inceneritore di Cerroni?
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